Green eMotion ed Enel: partnership di successo per l’elettromobilità
Sono passati 4 anni e i risultati raggiunti dal progetto europeo Green eMotion sono eccezionali: 11 paesi coinvolti, tra cui Italia, Francia, Germania e Spagna, e un nuovo quadro di riferimento per gli operatori della mobilità elettrica che ha permesso di realizzare un ecosistema integrato, efficiente e interoperabile.
Nel marzo 2011 una quarantina di società, tra cui Siemens, Bosch ed Enel, con il sostegno della Commissione Europea, decidono di collaborare per garantire una mobilità sostenibile, promuovendo la propulsione elettrica. Nasce così il progetto Green eMotion che si occupa di definire e armonizzare standard tecnologici e interfacce IT per il settore, raccomandare approcci ottimizzati e dimostrare l’interoperabilità tra i diversi paesi al fine di creare un mercato europeo della elettromobilità.
Motore di tutto il progetto è stato principalmente Enel Distribuzione che, di fatto, ha coordinato in qualità di Regional Board Coordinator la fase di dimostrazione dei risultati su 11 paesi, tra cui Italia, Francia, Germania e Spagna. Grazie a questo lavoro in team, è stato progettato e costruito il primo sistema di ricarica interoperabile europeo, oltre ad una piattaforma software per la mobilità elettrica che consente al cliente finale l’utilizzo delle infrastrutture di ricarica in Europa con le medesime modalità e specifiche.
A quattro anni dall’avvio, Green eMotion ha ottenuto ottimi risultati definendo e collaudando un modello di riferimento che ha permesso agli operatori della mobilità elettrica di interagire tra loro promuovendo un nuovo stile di trasporto sostenibile che, in primo luogo, ha reso evidente ai consumatori i vantaggi ambientali (come la riduzione dell’inquinamento, dei particolati e delle polveri sospese con conseguente miglioramento della qualità dell’aria e della vivibilità della città) e, in secondo luogo, ha consentito di realizzare un ecosistema integrato, efficiente e, appunto, interoperabile.
“Partito con un budget complessivo di 1.5 milioni di euro – spiegano all’Enel – Green eMotion si è proposto di diffondere su larga scala la consapevolezza dei benefici dell’auto elettrica. Il progetto si è concentrato sullo sviluppo di prototipi che collegassero le zone dove la mobilità elettrica è già operativa in Europa, applicandoli in dieci piani regionali pilota e due di replica. I principali risultati dell’iniziativa sono stati presentati al 3° EU Electromobility Stakeholder Forum e al Comitato Economico e Sociale Europeo in occasione dell’evento realizzato per i decisori pubblici e gli operatori socioeconomici”.
“Gli ottimi risultati raggiunti da Green e-Motion – ha affermato il coordinatore del progetto Heike Barlag di Siemens – sono stati possibili grazie alla condivisione delle esperienze comuni dei 42 partecipanti, tra cui società industriali, costruttori di automobili, utilities, enti locali, università e istituti di ricerca e tecnologici. Senza la collaborazione di tutti i gruppi di stakeholder, non sarebbe stato possibile attuare un sistema di mobilità elettrica interoperabile”.
Il progetto Green eMotion ha definito l’architettura informatica e di rete europea necessaria ad assicurare un collegamento adeguato tra tutti i protagonisti del mercato: gli utilizzatori dei veicoli elettrici possono accedere facilmente all’infrastruttura di ricarica indipendentemente dall’operatore prescelto; i sistemi ICT di tutte le imprese partecipanti sono collegati in rete attraverso il mercato; i fornitori possono offrire i propri servizi agli altri addetti. In più, non mancano le prestazioni di valore aggiunto, come la possibilità di prenotare un punto di ricarica o l’uso di sistemi di pagamento semplici, per migliorare la user experience di chi guida veicoli elettrici.
Non dimentichiamo che l’interoperabilità rappresenta uno dei punti cardine per il futuro della mobilità elettrica dato che le batterie, col tempo, scenderanno di prezzo per effetto delle economie di scala. Ma il settore sarà davvero appetibile a chi vuole aprire una stazione di servizio solo se i punti di ricarica saranno redditizi, cioè molto frequentati, e le infrastrutture saranno il più possibile universali nonché dotate di servizi aggiuntivi.
“I costi per l’integrazione di rete delle infrastrutture di ricarica – ha concluso Barlag – potranno essere ridotti ulteriormente utilizzando fonti rinnovabili come il solare e l’eolico, e aggregando e controllando la domanda di elettricità attraverso le load areas. Fondamentale però sarà l’accettazione sociale per lo sviluppo e la diffusione della mobilità elettrica in Europa. E per questo c’è ancora molto da fare: serve un chiaro impegno politico, oltre che dell’industria e dei servizi, a favore di un sistema orientato al consumatore, con offerte studiate per rispondere alle esigenze di specifici target come i pendolari o i proprietari di flotte di veicoli, che massimizzino l’impatto e minimizzino i costi”.
Ulteriori dettagli sui risultati del progetto Green eMotion sono disponibili qui.