MISSIONE MOBILITÀ SOSTENIBILE UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO
Il Convegno “Missione Mobilità Sostenibile: uno per tutti, tutti per uno”, svoltosi, Mercoledì 5 Novembre presso la Sala Energia, ha affrontato i diversi aspetti della mobilità sostenibile, mettendone in risalto la loro interdipendenza, attraverso un dibattito tra i vari esperti del settore che nell’il- lustrare le potenzialità dei singoli ambiti d’azione hanno dimostrato la necessità di unire gli sforzi, le competenze e le tecnologie per ottenere ambienti urbani sempre meno congestionati dal traffico. Moderatore del Convegno è stato il giornalista RAI Paolo Cremonesi che ha esordito menzionando una frase dell’ex premier inglese Margherita Thatcher pronunciata negli anni ’80: “chi prende il bus ed ha più di 30 anni è un fallito”. Questa frase oggi suona molto anacronistica poiché la necessità di lasciare l’auto in garage a favore del mezzo pubblico sta diventando sempre più pressante a fronte di un traffico urbano diventato insostenibile, soprattutto nelle metropoli.
La situazione è particolarmente grave in Italia dove gli spostamenti su gomma corrispondono all’87% del totale. Il trasporto merci avviene nel 55% dei casi su strada, producendo monossido di carbonio e aumentando la probabilità degli incidenti stradali. Antonio Dalla Venezia, Presidente della Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) sostiene, ovviamente, che la bici può costituire un’alternativa all’automobile. “In Italia – ha detto – sono partite alcune timide esperienze, mentre all’estero la bicicletta è molto più usata, fino a raggiungere punte del 30% sul totale degli spostamenti. Anche in Italia la bicicletta potrebbe avere un ruolo importante, tanto che in 30 città esistono già Uffici della bicicletta, però manca la spinta a livello nazionale. Mentre in Danimarca l’uso della due ruote sta crescendo, in Italia il fenomeno si estende a macchia di leopardo. La bici è molto usata in Emilia Romagna, Veneto e Torino, quindi, si tratta di capire che tipo di politiche vengono adottate da queste realtà virtuose per poi estenderle al resto della Penisola”. Per Lorenzo Bertuccio, Direttore Scientifico Euromobility, si tratta soprattutto di un problema di carattere culturale. “Alcune esperienze a livello locale – ha commentato – ci confortano, ma non è sufficiente. La tendenza a prediligere l’automobile è un problema culturale. Nelle facoltà di Ingegneria dei Trasporti nessuno ha mai parlato della bicicletta come mezzo di spostamento. In Italia ci sono 62 auto per ogni 100 abitanti. Inoltre l’uso dell’auto implica anche l’utilizzo del parcheggio con il conseguente sfruttamento del suolo pubblico. Il traffico è diventato un allarme sociale, una vera emergenza per il Paese anche se i mass media tendono a focalizzare l’attenzione verso altri argomenti”. La città di Parma si è aggiudicata il secondo posto, ex equo con Modena e dopo Bologna, del “Premio Mobility Manager” indetto da Legambiente. “È un premio molto lusinghiero – ha commentato l’Assessore alla Mobilità Sostenibile del Comune di Parma, Pietro Somenzi – inoltre, Parma è al 5° posto assoluto per la Mobilità Sostenibile. Il Comune negli ultimi 4 anni ha investito 1.200.000 Euro per finanziare l’acquisto di biciclette e la rottamazione dei motorini a 2 tempi. La classifica di Legambiente, poi, ci mette al 2° posto per l’utilizzo del mezzo pubblico che dal 2004 ha un trend in crescita, perché il servizio è stato reso appetibile. Nel complesso il Comune ha investito 7 milioni di Euro per la mobilità sostenibile, una cifra enorme rispetto al bilancio perché il diritto alla mobilità va garantito. C’è da considerare, inoltre, che il 30% dei bus è a metano”. Per Sergio Amadori, membro direttivo dell’ASSTRA (Associazione Trasporti) dietro l’affermazione della Thatcher c’è la vecchia concezione che il trasporto pubblico debba servire per mettere in condizione di spostarsi i meno abbienti. “Ora il trasporto pubblico – ha continuato – ha una valenza diversa dal passato: occorre renderlo conveniente non solo dal punto di vista economico, ma anche logistico attraverso una serie di accorgimenti, ad esempio l’intermodalità e l’interscambio. Inoltre, vanno indotti i cambiamenti nei comportamenti delle persone, che non vanno demonizzati, ma stimolati con la spinta della convenienza”. Era presente all’incontro il Direttore generale del Consorzio Ecogas, Alessandro Tramontano, il quale, chiudendo il Convegno, ha ricordato che mobilità ed inquinamento sono strettamente legati. “L’uso di GPL e metano – ha asserito – diminuisce le emissioni di CO2 del 13%. Nonostante il calo della vendita delle auto c’è stata una crescita nella vendita di auto con gli impianti GPL e a metano ed anche delle conversioni. In collaborazione con Euromobility, abbiamo organizzato una serie di incontri con le scuole per avvicinare i bambini a questa realtà. Le città più virtuose lo sono anche per il fatto che vi circolano più auto a GPL e metano”.