Second Life Batteries: per il riutilizzo sostenibile delle batterie dei veicoli elettrici

Un nuovo progetto ultrainnovativo prevede il riutilizzo delle batterie dei veicoli elettrici come accumulatori fissi nelle reti urbane, capaci di diventare una piccola centrale di stoccaggio e in grado di fornire energia a 30 famiglie per una settimana. Lo hanno ideato tre partner d’eccezione: Bosch, BMW e Vattenfall.

Second life batteries

Le batterie delle auto elettriche, una volta giunte alla fine del loro ciclo di vita, rappresentano ancora una risorsa che può essere sfruttata in situazioni in cui l’autonomia, dopo ogni ricarica, non è più l’elemento discriminante. 
Con questo obiettivo, i due colossi tedeschi dell’automotive Bosch e BMW insieme a quello svedese dell’energia Vattenfall (18,5 miliardi di euro di fatturato nel 2013) hanno deciso di dare vita al progetto congiunto Second Life Batteries, che regala una seconda vita alle batterie dei veicoli elettrici, una volta che queste hanno esaurito il loro ciclo vitale.

Smontate dalle auto, infatti, le batterie agli ioni di litio hanno ancora un’elevata capacità di stoccaggio e il progetto consiste nell’utilizzarle come accumulatori tampone fissi per diversi anni. 
Bmw avrà il compito di fornire le batterie dei modelli ActiveE e i3; Vattenfall ospiterà il sistema di stoccaggio che farà parte dell’esistente centrale elettrica virtuale; Bosch si occuperà d’integrare le batterie e gestire il sistema, avendo già costruito una delle unità per lo stoccaggio dell’energia più grandi d’Europa (a Braderup, nei pressi dell’isola di Sylt, una delle località turistiche marittime più esclusive della Germania), operativo dalla scorsa estate, dove migliaia di piccole batterie agli ioni di litio sono state collegate per costruire un sistema in grado di immagazzinare temporaneamente l’energia generata da una vicina fattoria eolica (l’elettricità acquisita copre il fabbisogno di 40 abitazioni monofamiliari per una settimana). Un’unità di stoccaggio basata sulle batterie agli ioni di litio è stata installata da Bosch anche in un complesso residenziale di Kelsterbach, nei pressi di Francoforte sul Meno. 

Grazie a Second Life Batteries, le batterie dismesse diventeranno parte dell’esistente centrale elettrica virtuale Vattenfall che consentirà ai partner di combinare vari sistemi decentralizzati di generazione di energia al fine di immetterla in rete come centrale elettrica condivisa. “Il progetto è di grande rilievo – ha spiegato Volkmar Denner, CEO di Bosch – perché combina due obiettivi strategicamente importanti, cioè l’elettromobilità da una parte e lo stoccaggio dell’energia dall’altra“. Il programma consentirà ai tre partner di acquisire un ampio know-how sulle potenziali aree d’applicazione di queste batterie, sulle modalità di invecchiamento e sulla loro capacità di stoccaggio. 

Occorre precisare che i sistemi di stoccaggio delle batterie sono un elemento chiave del passaggio a forme di energia alternative per stabilizzare le reti elettriche nei momenti di scompenso. Sono, infatti, in grado di assorbire energia solare durante il giorno e di rilasciarla di notte, oppure di accumulare energia di origine eolica nei momenti di maggiore ventosità, compensando quelli durante i quali tale forza è minore. Anche l’elettromobilità può trarre vantaggio da questo sviluppo consentendo, ad esempio, di caricare i veicoli con energia solare durante la notte. 

Il progetto in corso prevede la costruzione entro fine anno di un’unità di stoccaggio su larga scala per garantire la stabilità della rete elettrica di Amburgo – che dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2015 – con una potenza di 2 megawatt e con una capacità installata di 2 megawattora, collegando 100 sistemi di batterie provenienti dai veicoli elettrici. Il sistema è sufficientemente compatto da poter essere ospitato in un piccolo edificio, ma è abbastanza potente da fornire energia a 30 famiglie di quattro persone per sette giorni. 

Si tratta quindi di un ulteriore passo in avanti che rende ancora più “verdi” i veicoli elettrici contribuendo a ridurre l’impatto ambientale di questa tecnologia.

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