Mercato auto in Italia: febbraio ancora in rosso

Nel secondo mese dell’anno permane una performance negativa del mercato auto italiano, che riporta il settimo ribasso mensile consecutivo.

Secondo i dati comunicati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel mese di febbraio le immatricolazioni si sono attestate a 137.922 unità, quasi 9.300 vetture in meno rispetto alle 147.170 di febbraio 2024 (un calo del 6,3%), che aveva però un giorno lavorativo in più.
Negli ultimi tre giorni di febbraio 2025 è stato immatricolato il 38,63% del totale mercato.

Il primo bimestre dell’anno si chiude quindi con 271.638 immatricolazioni, in calo del 6,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma con un pesante -21% rispetto ai livelli ante-crisi, cioè rispetto al 2019. A ciò si aggiunge che le prospettive per i prossimi mesi non appaiono positive.

Ben il 79% dei concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor, ha dichiarato che in febbraio la raccolta di ordini è stata bassa e a ciò si aggiunge che l’84% dei concessionari giudica bassa anche l’affluenza di visitatori nelle show room dei concessionari.

I principali fattori di freno per il mercato dell’automobile italiano sono al momento l’incertezza per la transizione energetica, inserita tra i fattori di freno dal 60% degli interpellati, e i prezzi che vengono giudicati decisamente elevati dal 58% degli interpellati.

Stupisce – ha commentato Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor – che l’Unione Europea non percepisca l’assoluta necessità di non demolire la sua industria dell’auto con tutto quello che ne consegue in termini di produzione di ricchezza e di occupazione per molti proprio quando l’economia europea dove far fronte ai colossali investimenti indispensabili per la difesa comune e per altri settori che si troveranno in serie difficoltà in conseguenza della politica varata dal presidente Trump”.

Analizzando nel dettaglio le immatricolazioni per alimentazione, le autovetture a benzina registrano a febbraio una diminuzione del 20,9%, con una quota di mercato pari al 26,4%. Anche le auto diesel mostrano un calo significativo del 36,4%, scendendo a una quota del 9,9%.
Nel complessivo dei primi mesi del 2024, le immatricolazioni di auto a benzina si riducono del 19%, mentre quelle diesel calano del 39%, attestandosi su quote di mercato rispettivamente del 26,6% e del 9,7%.

Le autovetture mild e full hybrid, invece, crescono del 10,2% nel mese di febbraio, raggiungendo una quota di mercato del 44,4%. Nel dato cumulato, l’incremento è del 10,4%, con una quota che arriva al 44,5%.
Nel segmento delle auto ricaricabili (BEV e PHEV), le immatricolazioni aumentano del 35,9% a febbraio, rappresentando il 9,5% del mercato mensile (contro il 6,5% di febbraio 2024).
Su base cumulativa, queste vetture mostrano un incremento del 48,4%, raggiungendo una quota del 9,1%, in crescita di 3,3 punti percentuali rispetto ai primi due mesi del 2024.

Le auto alimentate a gas si attestano al 9,9% delle immatricolazioni di febbraio. Tuttavia, l’intero segmento è composto da veicoli GPL che segnano un calo del 4,1% nel mese. Considerando anche il dato cumulativo, in cui sono incluse le auto a metano ormai assenti dal mercato quest’anno, si registra una flessione complessiva del 10,1%. Nel primo bimestre del 2025, le vetture alimentate a gas costituiscono il 10% dell’intero mercato.

Analizzando la struttura del mercato per canali di vendita, nel mese di febbraio, i privati mostrano una significativa diminuzione del 10,83%, rappresentando il 54,78% del mercato. Da inizio anno, la flessione raggiunge il 7%, con una quota di mercato pari al 59,01%.

Le flotte, invece, restano sostanzialmente stabili con una lieve variazione del -0,17%, mantenendo una quota del 5,09%; nel periodo cumulato registrano un calo dell’1,93%, con una quota di mercato del 5,06%.

Le auto-immatricolazioni, comprese quelle per uso noleggio, subiscono un decremento del 10,95% nel mese, attestandosi su una quota di mercato intorno al 9%; a livello cumulativo perdono il 6,34% rispetto al 2024. È interessante notare l’aumento del 4,11% nelle auto-immatricolazioni da parte delle aziende concessionarie.

Per quanto riguarda il noleggio, si registra un incremento del 4,25% nel mese, trainato principalmente dal +13,57% del noleggio a lungo termine; tuttavia, dall’inizio dell’anno il settore evidenzia un calo complessivo del 4,02%.

“Tenuto conto che a febbraio i dealer hanno contribuito con circa 11.000 auto immatricolazioni, – ha dichiarato Massimo Artusi, Presidente di Federauto – desta preoccupazione la flessione del canale privati che, a nostro avviso, è una chiara reazione al clima di confusione e di incertezza che si sta creando attorno all’Automotive nel contesto delle notizie che giungono da Bruxelles sulle possibili evoluzioni in tema di emissioni degli autoveicoli»

Per quanto riguarda le aree geografiche, a febbraio il Nord Ovest consolida la seconda posizione, registrando un leggero incremento di 0,9 punti e raggiungendo il 29,0% di share (28,8% nel bimestre).

Il Nord Est, pur perdendo quasi 4 punti percentuali, mantiene il primato con una quota del 29,4% (29,1% nel cumulato), sostenuto in particolare dal settore del noleggio, senza il quale la sua quota scenderebbe di oltre 6 punti, attestandosi al 23,3%.

Il Centro Italia fa segnare un progresso di 4,1 punti, arrivando al 27,1% (26,6% nel periodo gennaio-febbraio), mentre l’area meridionale cala al 9,6% e le Isole scendono al 4,8% (rispettivamente 10,3% e 5,3% nel totale dei due mesi).

Di A.M.

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