Truffe RC Auto: colpiti oltre 1,5 milioni di italiani

Da una recente indagine emerge che, contrariamente alle aspettative, non sono gli anziani i principali bersagli dei truffatori.

Nel 2024, oltre 1,5 milioni di italiani sono stati vittime di truffe o tentativi di frode durante l’acquisto di un’assicurazione auto, con un danno economico complessivo stimato in più di 620 milioni di euro.
Questi i dati allarmanti che emergono da un’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, che ha portato alla luce un fenomeno preoccupante.

“Venire truffati quando si è alle prese con l’acquisto dell’assicurazione auto significa essere vittima tre volte: si perdono soldi, si rischia una multa salatissima e, in caso di sinistro con colpa, si dovrà rispondere personalmente per eventuali danni a terzi – ha spiegato Andrea Ghizzoni, Responsabile assicurazioni di Facile.it. – Per questo, insieme a Consumerismo No Profit abbiamo deciso di ampliare il progetto Stop alle truffe inaugurando una nuova sezione dedicata alle frodi RC auto; l’esperienza maturata nella lotta alle truffe in ambito luce e gas ci ha insegnato che è possibile fare qualcosa di concreto e che unendo le forze possiamo dire, tutti insieme, Stop alle truffe”.

Secondo l’indagine, tra i canali più utilizzati dai truffatori per colpire chi acquista un’assicurazione RC auto spiccano:
– email di phishing (41,7%),
– finti call center (27,8%),
– SMS (22,2%),
– approcci diretti di persona (19,4%),
– app di messaggistica istantanea (9,7%),
– social network (6,9%).

“Indipendentemente dai canali utilizzati, spesso i malfattori usano un modus operandi comune. – ha affermato Luigi Gabriele, Presidente di Consumerismo No Profit – La fretta nel voler far firmare il contratto, la poca trasparenza, prezzi fuori mercato, l’uso di canali di comunicazione impropri, richieste di pagamento anomale, sono tutti elementi che, se incontrati, dovrebbero far suonare un campanello d’allarme. La buona notizia è che riconoscere gli schemi più utilizzati è semplice e bastano pochi accorgimenti per non cadere in trappola”.

Dall’indagine emerge poi l’identikit delle vittime più frequenti e, contrariamente alle aspettative, non sono gli anziani i principali bersagli.
Le categorie più a rischio sono, infatti, i giovani tra i 25 e i 34 anni (7,6%) e quelli tra i 18 e i 24 anni (5,3%), rispetto a una media nazionale del 3,8%.
La loro vulnerabilità potrebbe derivare da una minore esperienza o consapevolezza dei pericoli legati alle frodi e dal fatto che, dovendo affrontare costi assicurativi più elevati, sono più inclini a cercare soluzioni economiche vantaggiose.

È interessante notare che tra le vittime prevalgono coloro con un titolo di studio universitario, con una percentuale quasi doppia rispetto alla media.
Analizzando infine la distribuzione geografica del fenomeno, le regioni del Sud Italia e le Isole risultano essere le più colpite, seguite dal Centro Italia.

“Non è un caso che le fasce più a rischio siano quelle che, per ragioni anagrafiche o geografiche, devono fare i conti con tariffe RC auto più alte rispetto alla media. – hanno commentato i promotori dell’indagine – Risparmiare è un diritto di tutti, ma inseguire a tutti i costi il prezzo più basso ci espone a potenziali rischi, per questo motivo è fondamentale affidarsi a compagnie o intermediari riconosciuti, tenendo in considerazione che la polizza più economica non è necessariamente quella più adatta alle nostre esigenze”.

Purtroppo quasi la metà degli automobilisti truffati o vittime di tentativi di truffa sceglie di non denunciare.
I dati indicano che il 44% delle persone coinvolte preferisce non segnalare l’episodio alle autorità competenti e le motivazioni sono spesso legate a fattori economici o psicologici.

Tra gli intervistati, oltre la metà ha dichiarato di non aver sporto denuncia perché:
– il danno economico subito era di lieve entità (28%),
– riteneva improbabile riuscire a recuperare quanto perso (28%),
– si sentiva ingenuo per essere rimasto vittima del raggiro (19%),
– non voleva che i familiari venissero a conoscenza dell’accaduto (22%).

“Nel momento in cui ci si imbatte in una truffa, anche un tentativo non andato a buon fine, – hanno precisato Gabriele e Ghizzoniè fondamentale denunciare l’accaduto alle Forze dell’Ordine. Solo in questo modo possiamo aiutare le autorità ad intervenire e a ridurre il rischio che altri cadano nella stessa trappola”.

Di A. Men.

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