Forniture automobilistiche: l’industria europea lancia l’allarme sull’occupazione
Il calo della domanda di veicoli, soprattutto elettrici, ha causato gravi conseguenze nella componentistica con ricadute pesanti sui posti di lavoro e la riduzione degli investimenti in tecnologia.
In attesa degli ultimi dati a livello di eurozona per quanto concerne lo stato dell’arte del mercato automobilistico l’impressione generale è quella di un settore al palo caratterizzato da un pesante crollo della domanda che si trascina da tempo e ha innescato, a cascata, una serie di effetti negativi sull’ampio indotto.
Un esempio allarmante è quello dell’industria del settore delle forniture automobilistiche che, proprio nell’anno da poco concluso, ha dovuto affrontare una crisi pesante della domanda annunciando, in risposta, tagli per ben 54.000 posti di lavoro a fonte di una produzione di auto al di sotto del 20% rispetto ai livelli pre pandemia.
I dati, sono stati presentati nell’ultima edizione del Data Digest, il bimestrale di CLEPA – Associazione Europea dei Fornitori Automobilistici che fa il punto sul “polso” del settore.
Calo della domanda e, appunto, minor produzione di autoveicoli, ma anche, aumento dei prezzi dell’energia, inflazione, calo degli investimenti in progetti di EV (e relativa componentistica), margini più bassi per sostenere gli investimenti necessari al rinnovamento di tecnologie e processi produttivi, pesano fortemente, secondo l’Associazione, sul presente e sul futuro del comparto.
I tagli annunciati, che dovrebbero interessare i prossimi 2-5 anni, sono addirittura maggiori di quelli resi noti durante il periodo più difficile della pandemia (anni 2020 – 2021), ma occorre considerare anche che dal 2019 in poi i fornitori dell’automotive hanno annunciato un totale di 145.000 posti di lavoro da tagliare a fronte della creazione di solo 51.000 nuovi posti di lavoro.
Ma il fattore più pesante resta quello relativo a produzione e mercato automobilistico.
Il 2024 – che secondo alcune previsioni – avrebbe dovuto vedere una crescita nel segmento EV, non si è chiuso con questo risultato. Una ripresa per i veicoli elettrici ( inclusi gli ibridi plug-in), dovrebbe verificarsi nell’anno in corso con uno scarto positivo del +7% rispetto al 2024.
Tuttavia, le imprese di fornitura automobilistica rimangono caute: “A ottobre, il 65% dei membri CLEPA si aspettava che la penetrazione del mercato BEV rimanesse al di sotto del 50% entro il 2030 – si legge sul Data Digest CLEPA – Le previsioni di mercato più ampie suggeriscono un assorbimento leggermente maggiore, ma indicano anche un rallentamento, con la produzione di EV UE tra il 2025 e il 2030 ora rivista al ribasso di un totale di cinque o sei milioni di unità per il periodo”.
E se le previsioni non sono fra le più rosee, anche i profitti ne risentono.
Secondo l’ultimo sondaggio di McKinsey e CLEPA pubblicato lo scorso novembre e realizzato con il contributo di 120 aziende per fare luce sul clima aziendale del settore, sulle tendenze chiave e sulle sfide urgenti: “dal 2020, solo circa un terzo dei fornitori del settore automobilistico ha mantenuto livelli di profitto sani. Ancora più preoccupante è il fatto che il 38% degli intervistati prevede un EBIT negativo o marginale nel 2024, sottolineando la persistente tensione finanziaria del settore”.
Lo scorso anno, infatti, illustrano da CLEPA il 65% dei fornitori del settore automobilistico ha avuto difficoltà a mantenere margini di profitto superiori al 5% con evidenti difficoltà in termini di risorse da investire nelle tecnologie future.
Non a caso, proprio il 2024 ha segnato una drastica diminuzione degli investimenti in componenti per EV in tutta l’Ue caduti dal picco massimo 2022 di 18,15 miliardi di € ai 5,64 miliardi dello scorso anno; la cifra peggiore dal 2019.
A monte di tutto questo il risultato poco incoraggiante del segmento dei veicoli elettrici che è apparso “più debole del previsto” al punto che, lo scorso anno, secondo CLEPA: “almeno otto aziende hanno posticipato o abbandonato i progetti europei sulle batterie per veicoli elettrici”.
“Mentre il calo della domanda riflette gravi sfide strutturali per l’industria automobilistica europea, sottolinea anche la necessità di sbloccare il pieno potenziale della regione per l’innovazione della mobilità”, ha dichiarato Benjamin Krieger, Segretario generale del CLEPA.
“L’accesso ai finanziamenti, il supporto agli investimenti e una regolamentazione neutrale dal punto di vista tecnologico sono essenziali per mantenere la leadership globale dell’Europa nella tecnologia automobilistica”.
“Il 2024 è stato un anno difficile per i fornitori europei, con bassi livelli di produzione e costi in aumento – ha commentato Nils Poel, Responsabile degli Affari di Mercato del CLEPA – Queste aziende hanno un’impressionante pipeline di innovazioni tecnologiche, ma molti progetti sono in ritardo o ridimensionati a causa delle pressioni del mercato”.