Auto: mancano le targhe e si fermano le immatricolazioni

L’ANIASA lancia l’allarme: la carenza di targhe per i nuovi veicoli a noleggio mette a rischio le 60mila immatricolazioni previste per il primo trimestre del 2015. Ad un mercato dell’auto in cerca di ripresa, questo stop causerà ritardi, ulteriori appesantimenti burocratici e maggiori costi per la mobilità aziendale e privata.

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L’allarme era stato lanciato a metà gennaio dall’UNASCA, l’Associazione delle Autoscuole e degli Studi di Consulenza Automobilistica: “Siamo arrivati a fine mese e diverse realtà provinciali corrono il pericolo di vedere slittare le immatricolazioni al mese prossimo a seguito della mancanza di targhe – aveva dichiarato il segretario nazionale dell’UNASCA Ottorino Pignoloni – Purtroppo lo avevamo temuto e previsto, e da anni puntiamo il faro sul problema, ma ancora nulla è stato fatto per cambiare lo stato delle cose”. 

Pochi giorni fa anche l’ANIASA, l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria, ha rivelato che la carenza di targhe per i nuovi veicoli sta rallentando le immatricolazioni del mercato dell’auto. “Se non si porrà rapida soluzione al problema – ha affermato Fabrizio Ruggiero, presidente ANIASA – sono a rischio le 60mila immatricolazioni di nuovi veicoli a noleggio previste per il primo trimestre 2015. E per un settore già penalizzato da tasse ed appesantimenti amministrativi non è certo una buona notizia”. 

Una situazione paradossale che rischia di costare caro all’economia, proprio ora che il mercato dell’auto sta cercando di spingere verso la ripresa, anche grazie agli ordinativi delle aziende che rinnovano i loro parchi interni, come gli autonoleggi. Ma se ci pensiamo bene, è anche una situazione che periodicamente si ripresenta, come nell’aprile 2014 o nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, per poi esplodere in queste prime settimane di inizio anno, costringendo le aziende di alcune Province a peregrinare tra una motorizzazione e l’altra per racimolare qua e là le targhe disponibili.
L’ANIASA ha indirizzato la durissima nota all’Istituto Poligrafico della Zecca di Stato (IPZS), la società pubblica che produce le targhe dei veicoli immatricolati in Italia nello stabilimento di Foggia, per stimolare una ripresa rapida della produzione e distribuzione di targhe presso il Ministero dei Trasporti, che ha la competenza in questo ambito.

L’Associazione di categoria sottolinea che la carenza di targhe sta riguardando, in particolare, gli uffici della Motorizzazione Civile dei più importanti centri di immatricolazioni per il settore dell’autonoleggio: Milano, Torino, Firenze e Trento. “Tale criticità – sottolinea Ruggiero – sta comportando riflessi negativi sull’operatività di tutta la filiera del noleggio, causando ritardi nella consegna dei veicoli e maggiori costi complessivi per sopperire alla situazione di empasse. Se non si porrà rapida e definitiva soluzione al problema, sono a rischio le circa 60.000 immatricolazioni di nuovi veicoli a noleggio previste per i primi tre mesi dell’anno, che dovrebbero aumentare a 160.000 nel primo semestre. Ricordiamo che il noleggio ha coperto il 20% del mercato nazionale con 265.000 immatricolazioni nel 2014 e da inizio anno è impegnato nell’organizzazione della flotta di veicoli per la prossima stagione estiva (nel 2014 quasi 5 milioni di contratti) e nella consegna di vetture per i parchi auto di 65.000 aziende e 2.500 Pubbliche Amministrazioni. Non si tratta, pertanto, di superare quest’ultima emergenza, ma di mettere in campo interventi risolutivi che garantiscano nel tempo adeguata disponibilità delle targhe”.

Naturalmente, nei prossimi giorni gli uffici della Motorizzazione riceveranno le targhe che nel frattempo, pare, il Poligrafico dello Stato sta producendo a ritmi forzati. Restano comunque senza risposta le domande che tutti ci poniamo: ma com’è possibile “finire le targhe”? Com’è possibile che il Poligrafico dello Stato non riesca a stare dietro alla domanda proveniente dagli uffici provinciali della Motorizzazione civile? Perché non comincia a pensare a soluzioni alternative in caso una situazione del genere si riproponga tra qualche mese?

Ricordiamo che, dalla vendita delle targhe, l’IPZS ha ricavato, nel 2013 34,9 milioni di euro, il 14,6% in meno rispetto all’anno precedente. In totale, il business delle targhe rappresenta, per l’Istituto, il 9,7% del suo giro d’affari complessivo.
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