Il sottosegretario Velo annuncia il rimborso dei contributi di iscrizione al Sistri versati dal 2010 al 2012
Intanto gli autotrasportatori preparano un’azione giudiziaria collettiva contro il Ministero dell’ambiente.
Si torna a parlare di Sistri alla Camera dei Deputati.
Il MoVimento 5 Stelle, attraverso un’Interrogazione Parlamentare ha chiesto al Governo quali siano le iniziative volte a garantire la prosecuzione del funzionamento del sistema Sistri dopo la fine del contratto con la Selex, la società del gruppo Finmeccanica.
A rispondere il Sottosegretario di Stato per l’ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo che ha rassicurato che il servizio di gestione del programma Sistri da parte della Selex non si è mai interrotto dal 30 novembre scorso e che lo stesso continuerà ad essere assicurato sino al 31 dicembre 2015 in base alla proroga del termine di efficacia del relativo contratto disposta con l’articolo 14, comma 2-bis, del decreto-legge n. 91 del 2014, che, peraltro, prescrive che, entro il 30 giugno 2015, il Ministero dell’ambiente avvii le procedure per l’affidamento della concessione del servizio ad altro idoneo soggetto, nel rispetto dei criteri e delle modalità di selezione disciplinati dal Codice degli Appalti Pubblici e dalle norme dell’Unione Europea, nonché dei principi di economicità, semplificazione, interoperabilità tra sistemi informatici e costante monitoraggio tecnologico.
Siccome la società Consip, una volta individuate e definite le modalità e le condizioni, anche operative, per la concessione del servizio, procederà alla indizione e alla gestione della gara pubblica, al momento non è possibile illustrare i contenuti specifici del nuovo contratto di affidamento, ma, per quanto riguarda la tempistica, secondo il Sottosegretario Velo, saranno sicuramente rispettati i termini previsti dalla normativa.
Infine, l’On. Silvia Velo ha annunciato che sono in fase di studio le modalità operative per un piano di intervento finalizzato alla restituzione o compensazione dei contributi di iscrizione al Sistri per le annualità 2010, 2011 e 2012, laddove e nei limiti in cui ne ricorrano i presupposti citati.
La Deputata del MoVimento 5 Stelle, Patrizia Terzoni, in fase di replica si è dichiarata parzialmente soddisfatta e ha comunque sottolineato che sebbene il «mille proroghe», attualmente in discussione alla Camera, proroghi, appunto, alcune sanzioni fino al 31 dicembre, la sanzione sull’obbligatorietà a discrezione del Sistri scade il 21 febbraio. Ma se il bando partirà il 30 giugno, come precisato dal Sottosegretario, le aziende pagheranno per un servizio che il Governo non riuscirà a garantire.
Il MoVimento 5 Stelle, insieme ad altri Partiti, ha presentato infatti un Emendamento per prorogare al 31 dicembre l’obbligatorietà all’iscrizione.
In Aula sono stati sollevati anche dubbi sulla tecnologia utilizzata dal Sistri, considerata ormai obsoleta e superata.
L’On. Terzoni auspica che nel nuovo capitolato sia presente una tecnologia più avanzata, peraltro già a disposizione sui dispositivi delle motrici degli autotrasportatori, come i dispositivi satellitari al posto della black box, che, utilizzando la rete Internet, non assicura la copertura su tutto il territorio nazionale. Per la rete satellitare, al contrario, la copertura risulta migliore ma tale sostituzione prevederebbe una modifica sostanziale del software con conseguenti ritardi per l’applicazione e il funzionamento effettivo del Sistri.
Infine, il Deputato 5 Stelle ha fatto presente che, poiché la black box è inserita sulla cabina motrice e non sul rimorchio, è sufficiente staccare il rimorchio per perdere completamente la tracciabilità dei rifiuti, andando incontro così a tutte le illegalità già presenti sul territorio nazionale.
Ma gli autotrasportatori non restano a guardare e si preparano a una class action per chiedere la restituzione di somme versate.
Un noto studio legale dell’Emilia Romagna ha infatti ricevuto l’incarico da vari clienti per avviare una causa collettiva contro il Ministero dell’Ambiente per far recuperare alle imprese di autotrasporto i contributi Sistri pagati per gli anni 2010 e 2011 (in totale rispettivamente 73 e 24 milioni di euro) ed eventualmente per chiedere il risarcimento delle spese sostenute per adeguarsi a quanto prescriveva il sistema di tracciabilità.
In particolare, la causa collettiva si concentrerà ad ottenere la condanna della Pubblica Amministrazione poichè si ritiene che l’incasso dei contributi annuali versati negli anni in cui il SISTRI non è stato in alcun modo operativo, costituisca un ingiustificato arricchimento della PA e ciò anche alla luce del provvedimento di sospensione dell’obbligo relativo al pagamento del contributo annuale nel 2012.
Inoltre, sembra possibile agire in maniera più ampia per ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti dagli operatori (ad esempio quelli connessi ai costi di formazione del personale, organizzativi; di acquisto delle dotazioni tecnologiche, ecc…).
La causa collettiva potrebbe coinvolgere potenzialmente più di 20.000 aziende di autotrasporto che hanno pagato circa1.500 euro per ogni camion, tra contributi e le varie spese extra.
In passato sono state annunciate numerose class action contro il Sistri ma nessuna ha mai visto la luce. Speriamo che questa sia la volta buona! Ma soprattutto ci auguriamo che presto l’Italia abbia un sistema di tracciabilità dei rifiuti degno di un Paese europeo.