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La Cassazione ha deciso: la multa al semaforo è legittima se il giallo dura 3 secondi. Ma se la sentenza si riferisce ad un aspetto tecnico – 3 secondi sono esattamente quanto serve per fermarsi a 50 km orari – ignora però un fatto fondamentale: nelle nostre città il giallo è tarato sempre a 4, a volte addirittura a 3. Gli automobilisti sono avvertiti.
Una pioggia di multe sta per abbattersi sugli automobilisti.
D’ora in poi, in prossimità di un semaforo bisognerà prestare molta attenzione.
La recente sentenza n. 27348/2014 della Cassazione ha deciso di rivedere il tempo del segnale luminoso del giallo stabilendo che in mezza Italia potrà abbassarsi da 4 a 3 secondi. Quindi, accorciando i tempi per lo stop agli incroci e ribadendo quanto già affermato nello scorso settembre, la multa al semaforo da adesso sarà legittima se il giallo dura 3 secondi.
Le polemiche sono scattate immediatamente. Secondo uno studio del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), infatti, dal titolo “Norme sulle caratteristiche funzionali e geometriche delle intersezioni stradali”, per fermare un’auto in corsa vengono indicate durate di 3, 4 e 5 secondi per velocità dei veicoli in arrivo pari, rispettivamente, a 50, 60 e 70 km/h. Inoltre, in presenza di traffico pesante con veicoli di lunghezza massima pari a 18,75 metri, compresi autocarri, autobus, fìlobus, autotreni, autoarticolati, autosnodati, filosnodati e vetture tramviarie, è indicata una durata di 4 secondi anche per velocità di 50 km/h.
In poche parole, tre secondi sono esattamente il tempo necessario per fermare un’auto in corsa a 50 chilometri all’ora e sebbene un secondo in meno possa apparire un’inezia, la modifica rischia di comportare una raffica di contravvenzioni e di conseguenza un vero e proprio salasso per gli automobilisti.
Per rendersi conto di quanto il differente timing possa generare introiti per le casse comunali, basti pensare che a Chicago, regolando il tempo del giallo da 3 a 2,9 secondi, il sindaco Rahm Emanuel (che è stato capo dello staff di Barack Obama tra il 2008 e il 2010) è riuscito a incassare ben 8 miliardi di dollari in più in un anno. In Italia, invece, dove solo di recente sono stati automatizzati i controlli sui semafori, potrebbe aggravarsi una situazione già pesante: dal 2009 ad oggi, infatti, il numero delle contravvenzioni è cresciuto del 987%, mentre in Germania è salito dell’11% e in Francia del 30%. Ogni anno, nel nostro Paese vengono notificate agli automobilisti circa 78 milioni di multe, più di 215mila al giorno, che fruttano alle casse pubbliche complessivamente circa 3 miliardi di euro.
Senza dimenticare che in Italia dal 2010 abbiamo una legge che impone i Comuni a destinare i proventi delle multe per finanziare iniziative di sicurezza stradale che, però, per mancanza di decreti attuativi risulta inapplicabile. Così i proventi delle contravvenzioni vengono messi a bilancio da Comuni e Province e servono spesso per fare cassa.
Il rischio, dunque, è che la possibilità di accorciare il tempo del giallo si trasformi in una trappola, senza alcun beneficio per la sicurezza stradale. Da noi, la metà dei semafori è regolata sui 3 secondi e l’altra sui 4, con percentuali quasi inesistenti di quelli (siamo nell’ordine dell’1%) che arrivano a 5.
Ci sono città come Milano e Firenze dove i semafori sono tarati sul giallo da 3 secondi, altre (come Roma) uniformate sui 4 secondi.
Un vero e proprio caos e questa nuova sentenza non faciliterà di sicuro le cose. Nel frattempo, la multa per il passaggio col semaforo rosso è già stata aumentata da 162 a 216 euro con sei punti in meno sulla patente.