Trasporti: dalle Nazioni Unite una storica Strategia per la riduzione delle emissioni
Obiettivo: promuovere la mobilità sostenibile e a basse emissioni di carbonio in tutti gli ambiti dei trasporti merci e persone.
È un passo decisivo verso la decarbonizzazione della mobilità di merci e persone quello compiuto dai Paesi membri delle Nazioni Unite che, nella giornata del 23 febbraio hanno adottato la Strategia del Comitato per i trasporti interni (ITC) sulla riduzione delle emissioni di gas serra derivanti dai trasporti interni (disponibile in inglese qui).
La strategia mira a trasformare il modo in cui il trasporto interno viene affrontato a livello globale e a stabilire un percorso a medio e lungo termine verso la neutralità del carbonio entro il 2050, sulla base dei 61 strumenti giuridici delle Nazioni Unite di competenza dell’ITC.
Attualmente i trasporti rappresentano circa il 23% delle emissioni annuali di gas serra. Il trasporto interno rappresenta il 72% del totale, di cui il 69% proveniente dal trasporto stradale; appena il 2% dalla navigazione interna e solo l’1% dal trasporto ferroviario.
Tuttavia, le proiezioni degli analisti indicano che entro il 2050 si verificherà un aumento del 79% della domanda di trasporto passeggeri e del 100% per quanto riguarda il trasporto merci.
Ne consegue che, data l’incidenza delle emissioni globali direttamente imputabili ai trasporti, urge un’azione mirata rapida e ambiziosa da parte non solo dei decisori politici locali e internazionali, ma anche da parte del settore stesso.
“Ciò che facciamo oggi plasmerà il futuro dei trasporti”, ha affermato Mark Harbers, ministro delle Infrastrutture e della gestione idrica dei Paesi Bassi, in apertura dell’86a sessione dell’ITC. “Siamo qui per compiere passi verso un sistema di trasporto interno a prova di futuro. Uno che tenga conto delle sfide legate al clima, alla sicurezza energetica e alla sicurezza stradale. È inoltre fondamentale che la transizione verso trasporti puliti sia una transizione giusta. Sono quindi lieto che l’ITC abbia assunto un ruolo guida nello sviluppo di standard di qualità per l’importazione e l’esportazione di veicoli usati”.
Orbene, come spiegato in un Comunicato della Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) che ha riportato la notizia, l’obiettivo principale della strategia è che il Comitato per i Trasporti Interni (ITC) intraprenda azioni urgenti per assistere gli Stati membri e le parti contraenti degli strumenti giuridici delle Nazioni Unite di sua competenza nel raggiungimento dell’obiettivo ambizioso di zero emissioni nette di gas serra derivanti dai trasporti interni entro il 2050.
La combinazione virtuosa fra trasporto pubblico, bicicletta e spostamenti a piedi è la linea prioritaria per gli spostamenti-passeggeri nelle città del futuro e consente, altresì, nuovi approcci alle soluzioni di trasporto merci nel contesto urbano, ma occorrerà anche migliorare i veicoli, le infrastrutture e le operazioni logistiche, comprese le operazioni di attraversamento delle frontiere, per rendere più efficiente il settore dei trasporti interni.
Per raggiungere questa finalità la Strategia punta su un migliore supporto normativo, un dialogo politico intergovernativo e un maggiore coordinamento e partenariato tra tutti i governi e le parti interessate rilevanti. Questi, in sintesi, gli obiettivi strategici specifici per il settore dei trasporti interni:
– sviluppare e migliorare le politiche, la legislazione e le misure di decarbonizzazione, compreso il loro monitoraggio;
– promuovere l’uso efficiente dell’energia e un comportamento di guida ottimizzato, nonché l’uso dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) e della digitalizzazione;
– passaggio rapido dai veicoli a combustibili tradizionali veicoli a zero emissioni e uso efficiente delle reti di trasporto, circolazione delle persone e delle merci;
– promuovere ricerca e sviluppo di tecnologie energetiche e combustibili a zero emissioni di carbonio (es. idrogeno);
– sostenere le pratiche legate all’economia circolare e determinare l’impronta di carbonio di tutti i tipi di veicoli e infrastrutture di trasporto attraverso l’analisi LCA;
– sostituzione delle parti usurate e retrofit per prolungare la durata dei prodotti automobilistici; promuovere l’uso di combustibili sostenibili e garantire un riciclaggio efficace, ad esempio delle batterie.
La strategia sarà implementata attraverso un piano d’azione iniziale per il clima dell’ITC con tappe fondamentali, che guideranno l’ITC ad aiutare gli Stati membri e le parti contraenti a raggiungere gli obiettivi e le priorità climatiche, come lo sviluppo di una metodologia armonizzata a livello globale per determinare l’impronta di carbonio dei veicoli lungo l’intero ciclo di vita entro il 2025 ed elaborare soluzioni politiche per la Mobility as a Service (MaaS) per la circolazione dei passeggeri entro il 2030.
Naturalmente gli Stati membri possono, in questo quadro, attuare misure di prevenzione dello spostamento e miglioramento dei trasporti in una qualsiasi delle seguenti aree o in tutte:
– evitare i chilometri inutili dei veicoli attraverso uno sviluppo compatto, aumentando l’accessibilità ai servizi e riducendo la necessità di viaggiare tanto quanto avviene oggi;
– passare a modalità e/o operazioni di trasporto sostenibili e a basse o zero emissioni di carbonio;
– migliorare prestazioni ed efficienza dei veicoli, delle infrastrutture e della logistica.
L’ITC adeguerà e includerà azioni aggiuntive durante la revisione biennale del piano sulla base delle proposte avanzate dai suoi organi sussidiari. La strategia sarà soggetta a una revisione quinquennale, con la prima revisione prevista per il 2029. ITC coordinerà a livello centrale la revisione, definendone l’ambito e i termini di riferimento.
“La decarbonizzazione del settore dei trasporti è in ritardo rispetto a molti altri settori. Questa strategia aiuterà i paesi a mantenere una parte significativa dei loro impegni climatici ai sensi dell’accordo di Parigi. La sua adozione segna quindi una pietra miliare cruciale nell’azione per il clima” ha affermato Tatiana Molcean segretaria esecutiva dell’UNECE.
“La decarbonizzazione della mobilità richiederà uno spostamento verso l’elettrificazione e la priorità del trasporto pubblico e delle opzioni di mobilità attiva, ma anche cambiamenti sociali significativi. Ciascun Paese dovrà adottare i relativi incentivi fiscali e i meccanismi politici necessari affinché la sua popolazione possa abbracciare questa transizione”.