COP28: dall’UNCECE e i suoi partner l’invito a decarbonizzare i trasporti
Ridurre il consumo di combustibili fossili nel settore dei trasporti per ridurre le emissioni climalteranti e indurre una parallela transizione nel settore energetico.
La decarbonizzazione dei trasporti è un passo fondamentale per la riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili e la conseguente riduzione delle emissioni di anidride carbonica a livello globale.
In questo percorso, non poco travagliato, servono strumenti giuridici condivisi e le Nazioni Unite possono contribuire in tal senso.
È stato questo, sostanzialmente, il focus al contro dell’evento che si è celebrato il 6 dicembre al padiglione SDG (Sustainable Development Goals) della COP28 da UNECE – Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite, UNESCAP – Commissione economica e sociale per l’Asia e il Pacifico e UN DESA – Dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite.
Nel ricordare come il settore dei trasporti, a livello mondiale, è quello che fa più affidamento sui combustibili di origine fossile rispetto a qualsiasi altro settore, UNECE, in un suo Comunicato stampa, ricorda come, nel 2021 le emissioni imputabili ai trasporti hanno rappresentato 1/$ di quelle globali riferite ai gas serra e il segmento specifico dei trasporti stradali (auto private, autobus, veicoli commerciali leggeri e pesanti): “è il principale contribuente di gas serra del settore dei trasporti, rappresentando circa il 77% delle emissioni globali di gas serra legate ai trasporti”.
Di qui la necessità di addivenire al più presto ad una mobilità sostenibile a basse emissioni di carbonio anche in ossequio agli obiettivi di sviluppo sostenibile e all’accordo di Parigi.
“Mentre il mondo si trova ad affrontare un aumento previsto del 79% della domanda di trasporto passeggeri e del 100% della domanda di merci entro il 2050 – ha osservato Tatiana Molcean, segretaria esecutiva dell’UNECE – il settore dei trasporti su strada ha una responsabilità unica e urgente nell’aiutare i paesi a raggiungere i loro obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico e a decarbonizzarsi”.
Tuttavia, la strada è tutt’altro che agevole; l’obiettivo dell’azzeramento delle emissioni nei trasporti al 2050 implica una diminuzione di oltre il 3% all’anno entro il 2030, ma l’attuale settore dei trasporti, ancora prevalentemente dominato dai motori tradizionali a combustione, continua a fare affidamento sui prodotti petroliferi per quasi il 91%.
Occorrono, pertanto, azioni coordinate a livello politico e misure in grado di coordinare:
– norme severe (per scoraggiare le operazioni ad alte emissioni) e incentivi fiscali (per contribuire a stimolare quelle a basse emissioni);
– investimenti in infrastrutture per consentire operazioni di veicoli a basse e zero emissioni;
– una spinta reale verso il trasferimento modale dalla strada verso la ferrovia e le vie navigabili interne a meno emissioni e allontanandosi dalla mobilità basata sui veicoli passeggeri verso la mobilità attiva e il trasporto pubblico;
– rafforzamento della cooperazione intersettoriale.
Se, poi, da un lato l’elettrificazione dei trasporti appare come la soluzione più semplice per sganciarsi dai combustibili fossili, dall’altro, un aumento della domanda di veicoli elettrici avrà un impatto significativo sulla domanda energetica globale e sulle catene di approvvigionamento.
In questo senso è chiaro che la decarbonizzazione dei trasporti dovrà procedere parallelamente ad una analoga transizione nel settore energetico: dall’incontro promosso dall’UNECE è stato ribadito come investire nelle reti è e sarà sempre più fondamentale per sostenere l’elettrificazione dei trasporti e l’integrazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
Non solo, occorre considerare che gli EV potranno svolgere un ruolo attivo nel supportare le dinamiche di stoccaggio temporaneo dell’energia green attraverso la diffusione delle tecnologie di ricarica bidirezionale; ma occorre che sia garantito a tutti gli attori l’accesso, la disponibilità e l’accessibilità economica dei minerali grezzi essenziali.
A questo punto, pertanto, la strada è quella della cooperazione tra i settori dell’energia e dei trasporti, ma anche fra Paesi, organizzazioni regionali, istituzioni finanziarie internazionali, settore privato e mondo della ricerca.
Intanto il Comitato per i trasporti interni (ITC) dell’UNECE ha concordato azioni dedicate per facilitare una più ampia adozione dei veicoli elettrici (EV) puntando sull’armonizzazione delle politiche, sul miglioramento della raccolta dei dati pertinenti e promuovendo scambi globali tra esperti del settore pubblico e privato.
Allo stesso tempo, sempre ITC sta sviluppando un’ambiziosa strategia a lungo termine e un piano d’azione per ridurre le emissioni di gas serra dal settore dei trasporti entro il 2050, che sarà presentato nella prossima sessione di febbraio 2024.
Foto di Marcin da Pixabay