DIETRO LE QUINTE DEL MERCATO AUTO
Anche i ladri preferiscono le auto di lusso!
Mentre il mercato auto – almeno in Italia – stenta a vedere una ripresa (e del resto le stime dei consumi in generale hanno quotazioni deprimenti), l’auto diventa sempre più “roba da ricchi”, come scrivevamo in un articolo di qualche giorno fa citando i risultati di una analisi del Centro Studi Fleet&Mobility.
Se nell’articolo succitato si sottolineava che oggi “Il numero di immatricolazioni annuali rispecchia quello del 1979 così come la domanda di auto di massa, quasi che fosse di nuovo un prodotto per gente che sta bene – e ancora – il mercato delle auto più lussuose vale ormai il 40% delle vendite”, appare subito chiaro come il trend sia cambiato e mercé la crisi, anche nel settore automotive appare evidente la “forbice” fra ricchi e nuovi poveri.
Una valutazione che devono aver fatto anche coloro che operano nella criminalità tant’è che non solo è salito il trend delle vendite di auto di lusso, ma anche quello dei furti delle stesse auto!
A confermarlo è stato Europol (European Police Office) l’Agenzia finalizzata alla lotta al crimine dell’Unione Europea, operativa dal 1º luglio 1999.
Ebbene, nel corso di una Conferenza Stampa sui risultati dell’operazione contro il traffico internazionale di auto rubate di alta gamma che ha coinvolto le polizie d’Europa, l’Agenzia ha presentato, dati alla mano, un fotografia sconfortante: ogni giorno nei 28 Paesi dell’Unione Europea vengono rubate 600 autovetture: 25 ogni ora! E l’Italia è il trampolino di lancio di triangolazioni delittuose che coinvolgono Paesi partner.
A guardare i dati Europol c’è di che pensare: “Il porto di Genova – riporta in una Nota del 13 ottobre l’ASCA – viene utilizzato per imbarcare veicoli con destinazione Lome (Togo), Dakar (Senegal) e Accra (Ghana) dove vengono inviati soprattutto fuoristrada e Suv. Il confine di Ventimiglia viene invece utilizzato per raggiungere i porti di Marsiglia, in Francia, e Algeciras, in Spagna. Da qui i veicoli rubati vengono imbarcati per i Paesi del Nord Africa e del Magreb. La principale destinazione è il Marocco, da dove poi i veicoli vengono condotti in Mauritania, facendo perdere le proprie tracce. I veicoli che sono destinati ai paesi baltici e balcanici lasciano l’Italia attraverso le frontiere di Tarvisio (Udine), Trieste-Fernetti e Rabuiese, condotti da corrieri.
Le autovetture generalmente provengono da frodi a società di leasing e autonoleggi mentre i mezzi d’opera, in particolare mezzi agricoli, sono rubati”.
E ancora, sul sito di Europol, in data 14 ottobre è apparsa la notizia relativa ad una operazione internazionale che ha coinvolto le forze dell’ordine di tutta Europa in un’operazione di targeting dei furti di veicoli che finora ha portato al sequestro di 323 veicoli rubati con un valore stimato di circa 5,5 milioni di euro.
Una goccia nel mare, se a questi si sommano i veicoli sottratti alla filiera regolare attraverso la radiazione per definitiva esportazione (magari quelli che andrebbero rottamati) o quelli che spariscono” e sui quali gravano vincoli di ipoteca.
Giova ricordare, che in Italia, dal 14 luglio scorso sono in vigore nuove disposizioni per ciò che concerne “Radiazioni per definitiva esportazione all’estero e radiazioni per esportazioni di veicoli sottoposti a ipoteca e vincoli”, nel dettaglio:
– alle formalità di radiazione per esportazione dovrà essere sempre allegata la fotocopia della Carta di Circolazione estera o l’attestazione di avvenuta reimmatricolazione all’estero;
– in caso di esportazione in Paesi extra UE, la fotocopia della succitata documentazione, deve essere accompagnata da traduzione asseverata (come indicato nella precedente Circolare DSD n. 2420/2012);
– qualora la radiazione venga richiesta quando il veicolo è stato esportato ma non ancora reimmatricolato all’estero, è comunque possibile richiedere la formalità di radiazione a condizione che venga allegata alla formalità documentazione comprovante l’avvenuto trasferimento del veicolo all’estero (ad es. documento di trasporto, bolla doganale ), oltre ovviamente all’originale della Carta di Circolazione italiana, al Certificato di Proprietà e alle targhe;
– allo scopo di garantire il rispetto di tale nuova disposizione, è stato inserito un controllo bloccante nelle procedure STA e Copernico che impedisce la presentazione con esito positivo delle formalità di radiazione per esportazione in assenza dell’indicazione della data di reimmatricolazione estera o dell’avvenuta esportazione risultante dal documento di trasporto o dalla bolla doganale. Tale informazione deve essere inserita nel campo denominato “data consegna per la demolizione/reimmatricolazione/esportazione”;
– nel caso in cui il veicolo sia già stato re immatricolato all’estero deve essere inserita anche l’informazione della nuova targa estera nel campo denominato “Targa Estera 53”. La valorizzazione di quest’ultimo campo naturalmente non è obbligatoria al fine di consentire la gestione delle radiazioni di veicoli esportati ma non ancora reimmatricolati;
– non sarà, invece, più necessario allegare la dichiarazione sostitutiva prevista dalla succitata Circolare del 2012, essendo sufficiente indicare nella nota (spazio “altri dati”) il Paese dove il veicolo è stato esportato.
Si veda a questo proposito l’approfondimento già pubblicato in data 10 luglio nell’articolo: “Radiazione per esportazione: dal 14 luglio partono nuove regole“.