Eni awards 2014: premiati la chimica verde e i biocarburanti
A 2 ragazzi italiani, Martina Siena e Nicola Bortolamei i Premi “Debutto nella ricerca”.
Sono stati consegnati con una cerimonia al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente di Eni Emma Marcegaglia e dell’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi, gli Eni awards 2014, il premio istituito nel 2007 con lo scopo di sviluppare un migliore utilizzo delle fonti energetiche e di stimolare le nuove generazioni di ricercatori.
1400 candidature pervenute esaminate da una commissione, presieduta dall’accademico francese Gerard Ferey e composta da 23 membri tra cui il Premio Nobel Sir Harold Kroto, rettori di università, ricercatori e scienziati dei più importanti centri di studio e ricerca a livello mondiale.
A Tapan Mukerji, Gary Mavko, Jack Dvorkin della Stanford University e Dario Grana della University of Wyoming, è stato assegnato il Premio “Nuove frontiere degli idrocarburi” per avere ideato e sviluppato un metodo innovativo per utilizzare i dati sismici per ricavare informazioni dettagliate sul sottosuolo, guidando l’evoluzione in questo campo verso un approccio quantitativo. Le tecniche di indagine sismica hanno un ruolo fondamentale nella ricerca e produzione di olio e gas, in quanto permettono di “vedere” nel sottosuolo: il gruppo del professor Mukerji ha individuato la correlazione tra i dati sismici e le caratteristiche fisiche di rocce e fluidi, e sviluppato un modello che permette di quantificarne le grandezze rilevanti.
A Jay D. Keasling, della University of California,Berkeley (USA) è stato conferito il Premio “Energie rinnovabili” per le sue ricerche volte ad ingegnerizzare micro-organismi (in particolare Escherichia coli e Saccharomyces cerevisiae) per la produzione di biocarburanti con proprietà del tutto simili ai carburanti oggi ricavati dal petrolio, ma con la differenza che la loro combustione non immette quantità addizionali di CO2 nell’atmosfera, essendo sintetizzati da zuccheri derivati da biomasse. Attraverso l’utilizzo di microorganismi appositamente ingegnerizzati è possibile ridurre in modo significativo i costi di trattamento della cellulosa per ottenere gli zuccheri necessari per la produzione di biocarburanti, in confronto alle tecnologie oggi utilizzate e basate sull’impiego di “cocktail” di enzimi.
Per la sezione Downstream il riconoscimento è stato attribuito a Amir H. Hoveyda, del Boston College (Massachusetts-USA) per la progettazione e lo sviluppo di catalizzatori innovativi a basso costo, per la sintesi di molecole complesse ad elevata purezza impiegate nel campo della farmaceutica, della chimica fine e dell’agro-chimica.
Il Premio “Protezione dell’ambiente” è stato assegnato al Prof. Clément Sanchez, del Collége de France di Parigi, pioniere nello sviluppo di tecnologie altamente innovative per la progettazione, la sintesi e l’elaborazione di materiali inorganici e ibridi organici-inorganici multifunzionali, con significative applicazioni nel campo dell’energia, del risparmio energetico, dell’ambiente e in campo medico.
I due Premi “Debutto nella ricerca”, riservati a ricercatori italiani under 30 che hanno conseguito il dottorato di ricerca in una Università italiana, sono stati assegnati a Martina Siena per la tesi sulla simulazione numerica del flusso di fluidi in giacimenti di olio e gas e a Nicola Bortolamei per la tesi di dottorato su metodi elettrochimici per la produzione di materiali polimerici speciali.