LA STRATEGIA UE PER LA MOBILITÀ URBANA
Il Parlamento Europeo accoglie favorevolmente il Libro Verde della Commissione sui Trasporti Urbani
Più volte, negli ultimi tempi, dai “vertici” del Vecchio Mondo, si sono alzate voci allarmate circa la “vivibilità” dei grandi contesti urbani, stretti tra la voglia di recuperare spazi verdi e la necessità di fluidificare e razionalizzare al meglio il volume di traffico e mobilità pubblico-privata, “indice” di sviluppo economico e circolazione di denari. Più volte i sentimenti dei cittadini e di Associazioni e Movimenti, ha trovato amplificazione in questo o quel euro- deputato che, magari rifacendosi agli impegni sottoscritti a livello comunitario con il Protocollo di Kyoto o, citando i Rapporti dell’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità), ha ricordato ai colleghi di emiciclo, l’importanza degli apporti di sostanze inquinanti in atmosfera, direttamente imputabili al traffico veicolare.
Più volte, infine, a livello europeo, si è fatto cenno a possibili strategie ed iniziative da mettere in campo a livello locale, per intervenire praticamente sul problema in questione. Quello che mancava, finora, era la riconduzione di tutti i singoli interventi, ad una strategia comune che dettasse gli indirizzi e le linee guida per attuare, su tutto il territorio di Eurolandia, una politica efficace e risolutiva dell’emergenza mobilità e delle sue ripercussioni sulla salute dei cittadini e l’ambiente urbano ed extraurbano. Tuttavia, prima della consueta pausa estiva, il Parlamento europeo, nella seduta di mercoledì 9 luglio, approvando la relazione del Deputato Reinhard Rack (PPe/DE, AT) “Verso una nuova cultura della mobilità urbana”, ha accolto favorevolmente, di fatto, il Libro Verde della Commissione Europea sui Trasporti Urbani, rilevando la necessità di definire “nettamente” gli ambiti di competenza, riconoscendo che le Autorità locali sono libere di adottare le proprie politiche di mobilità, “purché esse non vìolino la pertinente legislazione nazionale e comunitaria”. In sostanza il Parlamento Europeo ha sollecitato una strategia generale sul- la mobilità urbana con l’obiettivo di razionalizzare e minimizzare il ricorso all’auto privata e promuovere, nel contempo, il passaggio a modalità di trasporto più sostenibili. Inoltre, lo stesso Parlamento ha richiesto: • l’incentivazione della redazione dei Piani di mobilità; • l’introduzione di norme e orientamenti dall’UE su pedaggi e mobilità dei disabili; • lo scambio, tra Paesi, delle migliori prassi adottate; • lo sviluppo di tecnologie pulite. Il tutto riconoscendo ai cittadini una parte considerevole della responsabilità del buon esito di questi indirizzi, per i quali sono previste e sollecitate appo-ite campagne di informazione. Nel sottolineare come la strategia adottata si inquadri nell’ottica degli impegni comunitari in materia di tutela ambientale e riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, il Parlamento di Strasburgo ha sollecitato lo sviluppo di uno schema europeo globale integrato in materia di mobilità urbana, che serva da quadro comune di riferimento e che rappresenti un chiaro incentivo per le città e le zone urbane a redigere Piani di urbana: “Sostenibili, Integrati e Comprensivi” (SUMP), alla cui nascita, mercè l’intervento della Commissione), si vuole sovrintendere, verificando la possibilità di collegare gli stessi Piani: • ai progetti UE di co-finanziamento dei progetti di trasporto nelle città con più di 100.000 abitanti; • alle decisioni e agli obiettivi UE di riduzione degli incidenti, delle emissioni di CO2, delle emissioni locali di gas e del rumore. Intanto, onde gettare le basi di questa strategia comunitaria, si sollecita la raccolta di dati affidabili, la redazione di un inventario della normativa comunitaria vigente e la verifica della sua attuazione negli Stati membri. Inoltre, andrebbe stilato un inventa- rio delle iniziative locali e creata una “Piattaforma europea per la mobilità urbana” o qualsiasi altro forum efficace che dovrebbe riunire tutti i dati, le prassi eccellenti e le informazioni di politica della mobilità urbana nel territorio UE, accanto alla ovvia va- lutazione dei costi dei diversi vettori stradali e la verifica della possibilità di internalizzarli. Ovviamente, il Parlamento di Strasburgo ritiene necessario che l’Unione europea tenga nella debita considerazione le esigenze specifiche dei trasporti urbani in tutti i settori politici in cui può intervenire come soggetto Legi- slatore, pertanto il Parlamento chiede l’introduzione di regolamentazioni e/o orientamenti europei specifici in materia di standardizzazione e armonizzazione, specificatamente per quanto riguarda: la concezione e il funzionamento delle zone verdi e dei pedaggi (da decidere a livello locale); • i requisisti tecnici e organizzativi per l’interoperabilità dei diversi vettori di trasporto; • la mobilità di disabili, anziani, persone con figli in tenera età e delle persone socialmente più vulnerabili; • il miglioramento della rete stradale • l’accessibilità e l’interoperabilità delle tecnologie STI (sistemi di trasporto intelligenti) per la loro diffusione in tutto il territorio europeo. Per quanto concerne la promozione dello scambio, fra Paesi membri dell’Unione, delle prassi migliori adottate localmente, gli eurodeputati ne sollecitano il lancio specialmente per quanto concerne: • l’utilizzazione ottimale delle infrastrutture esistenti; • l’adozione di soluzioni di trasporto multimodale e mobilità (strade, rotaie, vie navigabili); • i sistemi di fatturazione integrati che semplificano l’accesso a modi diversi di trasporto e le soluzioni co-modali; • l’elaborazione di piani su misura di mobilità sostenibile; • soluzioni innovative per un trasporto efficiente delle merci; • i servizi di trasporto sostenibili destinati alla mobilità dei turisti nelle aree urbane; • gli orientamenti per una politica di contratti pubblici ecologicamente consapevoli; • il miglioramento dei trasporti pubblici in chiave ecologica; • la promozione di catene di mobilità sostenibile (percorso a piedi-bicicletta-carsharing-carpooling-taxi-mobilità collettiva/pubblica); • la migliore organizzazione dei tra- sporti a breve raggio. Anche le misure intraprese per: • la gestione del traffico (ivi com- prese quelle relative al telelavoro o gli orari flessibili e di apertura delle scuole); • la promozione della mobilità virtuale (e-learning, e-banking, teleacquisti e teleconferenze); • le politiche in materia di parcheggi (introduzione di sistemi di guida al parcheggio); • l’introduzione di zone ecologiche e sistemi di pedaggio; • la diffusione di sistemi di traffico intelligentisono fra le prassi da condividere e socializzare, secondo gli eurodeputati. Contemporaneamente si sottolinea la necessita della Ricerca e dello Sviluppo nel campo del trasporto sostenibile, in particolare l’urgenza di implementare il progresso tecnologico nello sviluppo di tecnologie pulite per gli autoveicoli. Nel Libro Verde della Commissione, poi, un capitolo a parte è dedicato allo sviluppo urbano e alla pianificazione urbanistica delle quali si dichiara la necessità a che entrambi procedano in maniera integrata, tenendo conto delle attuali e delle future necessità di trasporto urbano. Pertanto, gli europarlamentari chiedono che, nell’ambito dello sviluppo infrastrutturale e dell’ammodernamento dei tessuti urbani delle grandi città, si vada a privilegiare l’introduzione di col- legamenti ferroviari veloci tra i centri cittadini e i vari terminal (fluviali, ferroviari e aeroportuali) e, in particolar modo, con le regioni periferiche, con le aree periurbane e le conurbazioni. Sul fronte dell’educazione del cittadino e del progressivo impulso alla modifica delle abitudini in tema di trasporto, il Parlamento ritiene azione quanto mai necessaria, quella di sostenere iniziati- ve che incoraggino i singoli abitanti a crescere in qualità di utenti responsabili della strada. In questo senso si ritiene necessario incrementare le campagne di educazione/sensibilizzazione (in particolare dei più giovani) per quanto riguarda la disincentivazione dell’auto privato e la diffusione di mezzi di trasporto alternativi (ovviamente, le autorità nazionali e locali devono cercare di implementarne l’offerta e facilitarne l’accesso). Indubbiamente, tale complessa strategia abbisognerà di adeguati finanziamenti. A questo punto entrerebbe in gioco la stessa Unione Europea che, secondo il Parlamento, potrà fornire un impor- tante contributo al finanziamento di misure nel settore dei trasporti urbano, per esempio, con mezzi dei Fondi strutturali e di coesione. Non solo, si invita la Commissione ad elaborare specifici strumenti di economia di mercato che consentano la stabilizzazione di un contesto generale equilibrato che possa garantire l’economicità e la fattibilità della mobilita sostenibile negli ambienti urbani. Tanto più quando, in sede del prossimo riesame del bilancio, l’accesso al finanziamento di progetti con fondi UE dovrebbe essere vincolato più rigida- mente a condizioni e requisisti relativi ai trasporti nell’ottica della sostenibilità e della protezione ambientale. Ci auguriamo che tali indicazioni non rimangano mere parole, ma costituiscano impegni precisi, non solo per gli europarlamentari eletti, ma per tutti gli Amministratori europei che hanno la responsabilità del “buon governo” del territorio.