Il recupero degli Pneumatici Fuori Uso in Italia
Nel 2013 recuperate 247.000 tonnellate di PFU evitando l’emissione di 347.000 tonnellate di gas serra.
Secondo il Report Sostenibilità 2013 presentato da Ecopneus, l’organizzazione che si occupa dal 2011 della gestione degli Pneumatici Fuori Uso, sono state evitate emissioni per ben 347 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti grazie all’utilizzo di gomma riciclata al posto di gomma vergine, 3,2 miliardi kWh di energia risparmiata; 1,3 milioni di m3 acqua non consumata nel ciclo produttivo della la produzione di gomma vergine, dell’acciaio e degli altri componenti del pneumatico.
È il risultato del recupero di 247.000 tonnellate di PFU prelevati presso oltre 33.000 gommisti su tutto il territorio nazionale.
“In Italia le barriere culturali e burocratiche – ha dichiarato Giovanni Corbetta, Direttore Generale Ecopneus – rallentano l’utilizzo della gomma da PFU, viceversa diffusissimo in tutta Europa e in tanti altri Paesi, per le due applicazioni principali, che sono i manti stradali e i campi di calcio artificiali e le pavimentazioni sportive. Un cambio di passo in questa direzione ci consentirebbe lo sviluppo di quella recycling society che è un pilastro della politica UE sull’ambiente”.
“Il modello Ecopneus – ha commentato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che ha realizzato il rapporto – è un esempio virtuoso di come si possa creare occupazione e valore aggiunto per il Paese puntando sul riciclo di materia e il recupero di energia da prodotti giunti a fine vita. Applicando l’approccio della Fondazione per la prima volta è stato possibile fornire una misura degli impatti ambientali, sociali ed economici connessi alle attività di raccolta, trasporto e trattamento dei PFU, nonché del contributo della filiera alla transizione verso una Green economy in Italia.”
Numerose sono state le iniziative del 2013 in favore della green economy, tra cui il prelievo straordinario di oltre 8.500 tonnellate di PFU nella Terra dei Fuochi, che altrimenti sarebbero finiti nelle mani della camorra per alimentare i roghi di rifiuti tossici.