Arriva la Digital Energy con nuove app per auto elettriche
Sono 15 le startup individuate durante il Digital Energy Tour, l’iniziativa promossa da Legambiente, Gse e Sviluppumbria per scovare in giro per l’Italia idee e progetti nel campo dell’efficienza energetica e delle reti intelligenti da trasformare in brevetti e imprese.
Tra queste, oltre a un albergo che sembra il cubo di Rubik controllato dalla domotica avanzata e autogestito dai clienti e nanogeneratori che sostituiscono le batterie dei cellulari trasformando le vibrazioni in energia, ci sono anche le nuove app dedicate ai veicoli elettrici per prenotare i parcheggi e le ricariche ottimizzando i consumi.
Erano oltre 150 i progetti individuati nel giro in camper per l’Italia partito lo scorso ottobre (una sorta di mini-carovana in otto tappe), sui quali è stata fatta una prima selezione da un team di esperti durante la TechWeek (dal 27 al 31 gennaio scorso). Una settimana di tutoraggio e lavoro nella quale i candidati hanno imparato ad affinare non solo le loro competenze tecniche, ma anche gli aspetti economici dell’impresa, a cominciare dalla preparazione di un business plan.
E a fine febbraio a Terni, durante il Tech Garage Day (organizzato da TechGarage, l’associazione noprofit volta a valorizzare il talento imprenditoriale e l’innovazione promuovendo la conversione di idee e tecnologie in start-up di successo), i 15 finalisti hanno presentato i loro progetti a una platea di imprenditori, venture capitalist, rappresentanti di istituti finanziari, amministratori pubblici e docenti universitari.
“Se è vero che in Italia ci sono grandi operatori in grado di offrire soluzioni tecnologiche d’eccellenza” – ha dichiarato Nando Pasquali, presidente e amministratore delegato del Gse – “è anche vero che la maggior parte degli impianti basati su fonti rinnovabili ed efficienza energetica sono realizzati prevalentemente da piccole e medie imprese che stanno dando un contributo fondamentale allo sviluppo di soluzioni innovative e flessibili. Digital Energy serve a questo: ad alimentare la fabbrica delle idee in campo tecnologico ed energetico”.
La nuova frontiera è l’integrazione tra informatica, nuove tecnologie rinnovabili ed efficienti, gestione delle reti. Uno scenario in cui emerge la figura del “prosumer”, il consumatore che ricava da sé l’energia che consuma vendendo l’eccesso alla rete. E’ un salto necessario perché il processo di digitalizzazione aiuta, permettendo di sostituire spostamenti fisici con spostamenti virtuali, ma non basta: un server per essere attivo in un ambiente sufficientemente fresco genera in media ogni anno tanta CO2 quanta ne emette un messicano (4 tonnellate) e nel 2020 l’energia consumata dal web equivarrà a quella sommata di Francia, Germania, Canada e Brasile. Aumentano gli esseri umani e aumentano i consumi pro capite.
Per questo si deve andare rapidamente verso soluzioni più intelligenti della vecchia rete elettrica ad albero: smart grid, software per ottimizzare in automatico i consumi, autoproduzione per ricavare energia pulita e abbattere le perdite di trasmissione. “E’ la digital Energy” – spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – “Il futuro dell’energia è in una generazione efficiente, rinnovabile e distribuita. Per questo bisogna da una parte superare le resistenze di quella parte del mondo energetico che guarda al secolo scorso e dall’altra sostenere la ricerca, la produzione di nuove idee. A queste condizioni potremo far fare il salto di qualità all’Italia, oggi ancora troppo indietro nelle sue politiche energetiche”.