Sicurezza stradale; nuovo quadro di riferimento dai produttori mondiali di autoveicoli
L’Organizzazione internazionale dei costruttori di veicoli a motore, OICA, ha recentemente pubblicato un nuovo piano completo con l’obiettivo di aumentare il livello di sicurezza stradale in tutto il mondo con una particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo.
Nel mondo gli incidenti stradali uccidono ogni anno più di 1,35 milioni di persone e sono responsabili del ferimento di circa 50 milioni di individui con una distribuzione geografica che vede il 90% dei casi riferiti a Paesi in via di sviluppo (dati ONU).
È in questo quadro che, a fine giugno, l’OICA – Organizzazione internazionale di costruttori di veicoli a motore fondata nel 1919 e che riunisce 36 associazioni di categoria in tutto il mondo, inclusi tutti i principali Paesi produttori di automobili in Europa, America e Asia; ha pubblicato oggi il suo Manifesto globale per la sicurezza stradale 2022 (disponibile in lingua inglese qui), un piano completo per contribuire alla riduzione degli incidenti stradali, salvare vite umane e migliorare la sicurezza per gli utenti della strada in tutto il mondo.
Il documento fa seguito ad un precedente scritto dell’Associazione precedentemente presentato ad ottobre 2019 presso le Nazioni Unite: “Global automotive industry presents UN Special Envoy with plan to advance global vehicle safety”, nel quale si elencano le proposte dei costruttori per aumentare i requisiti di sicurezza dei veicoli.
L’OICA, tra l’altro, è l’unica ONG di produttori di auto e camion accreditata presso le Nazioni Unite e rappresenta gli interessi tecnici dell’industria automobilistica globale nelle istituzioni e nelle organizzazioni internazionali.
Sulla scia delle sollecitazioni contenute nel “Decennio d’azione per la sicurezza stradale 2021-2030” OICA ritiene che i dati relativi alle vittime della strada rappresentano un’importante sfida per la salute pubblica e lo sviluppo economico, con evidenti e ampie ricadute sia a livello sociale che economico.
L’industria automobilistica globale ritiene che il modo più efficiente per garantire che solo veicoli sicuri entrino nel mercato sia attraverso una legislazione che preveda livelli minimi di sicurezza ben definiti. Questo è un elemento cruciale soprattutto nei Paesi in cui la legislazione attuale è inadeguata o inesistente ed è un approccio sostenuto dal Comitato per i trasporti interni delle Nazioni Unite. Questo approccio alla sicurezza ha avuto successo nei mercati sviluppati e dovrebbe essere replicato anche nei paesi in via di sviluppo.
In sintesi, il quadro dell’OICA prevede l’applicazione di aggiornamenti alle norme di sicurezza specifiche per i veicoli leggeri (compresi i sistemi di frenatura antibloccaggio, il controllo elettronico della stabilità, gli standard di collisione e pneumatici e l’installazione dell’illuminazione, tra gli altri) con raccomandazioni dettagliate e tempi accelerati per l’attuazione legislativa.
L’Associazione rimarca come quello della sicurezza stradale sia comunque un fenomeno complesso che coinvolge una combinazione di diversi fattori (tra i quali la sicurezza delle strade in se, la corretta formazione degli utenti, l’istruzione e comportamento degli utenti, le infrastrutture stradali e di riparazione, le norme sulla circolazione stradale e la loro applicazione, un sistema sanitario efficiente, l’evoluzione dei processi di analisi degli incidenti/causalità e loro conseguenze, età e composizione del parco veicoli, design del veicolo) e stakeholder, interagenti tra loro.
Per cui tentare un approccio che parta solo dalla risoluzione mirata di un singolo fattore senza prendere in dovuta considerazione tutti gli altri, non potrà avere i benefici sperati; serve, dunque, un approccio integrato alla sicurezza stradale in grado di coinvolgere tutti i fattori così come, in parte si è tentato di realizzare nei Paesi sviluppati dove un criterio di questo tenore ha portato a livelli senza precedenti di sicurezza stradale nonostante un’elevata concentrazione di traffico veicolare.
Ovviamente, i produttori riconoscono che la loro influenza in tal senso è molto limitata e che, tuttavia, la loro responsabilità diretta è nella progettazione e realizzazione di tecnologie e prestazioni del veicolo in termini di maggior sicurezza.
In questo senso, un gran lavoro è già stato fatto, dicono i produttori, considerando che i veicoli attuali sono molto più sicuri di quelli precedenti (maggior protezione attiva e passiva di abitacolo e strumentazioni, design innovativo e strutture maggiormente in grado di assorbire energia in caso di incidente; maggiori sistemi di protezione degli occupanti come cinture di sicurezza e airbag sempre più sofisticati, ma anche maggiori e più efficaci tecnologie di prevenzione degli incidenti come i sistemi di assistenza elettronica alla guida).
Ciò che andrebbe rafforzato, secondo OICA è un sistema legislativo coerente sulla sicurezza dei veicoli a livello globale. Nel suo manifesto, pertanto, l’OICA invita con forza tutti i governi del mondo a collocare tutti gli attori dell’industria automobilistica su un piano di parità concorrenziale fissando i requisiti minimi obbligatori di sicurezza dei veicoli nuovi.
“L’esperienza in mercati ben sviluppati – si legge nel manifesto – ha dimostrato che la legislazione sulla sicurezza preserva i principi della libertà e concorrenza aperta, a vantaggio di tutti gli utenti della strada. Questa esperienza dovrebbe essere messa a frutto anche in altri Paesi, specie quelli dove la legislazione attuale è palesemente inadeguata o anche inesistente… I produttori di veicoli rappresentati in OICA sono convinti che questo approccio sia il più efficiente su scala mondiale: i requisiti di legge si applicherebbero a tutti come limite minimo e ciascun produttore sarebbe ovviamente libero di soddisfare standard più elevati”.
“L’OICA – conclude il documento – vuole infatti avviare un dialogo costruttivo con varie autorità nel mondo al fine di mettere in atto i necessari requisiti legali per i veicoli laddove non esistono o dove sono inadeguati”.
“Non importa dove vivi, ogni automobilista, motociclista, motociclista e pedone dovrebbe poter viaggiare in sicurezza – ha affermato John Bozzella, presidente OICA. – Tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere per garantire che le strade del mondo siano il più sicure possibile. Le case automobilistiche che collaborano con i governi, le Nazioni Unite e la società civile si impegnano ad aiutare a salvare vite umane e ridurre gli infortuni ovunque, e il nostro nuovo quadro delinea un percorso da seguire per raggiungere questi obiettivi negli anni a venire”.