SISTRI, DIFFERITE LE SANZIONI AL 2015
Confermato nel “Milleproroghe” lo spostamento a gennaio 2015 delle sanzioni previste per le inadempienze relative al Sistema elettronico di tracciabilità dei rifiuti.
È ufficiale la “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 150, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative”; in parole povere: è Legge l’ennesimo “Milleproroghe”.
Tanto tuonò che piovve!
La saggezza popolare viene in aiuto in questi momenti in cui retorica e comunicazione vanno a braccetto veicolando “risultati e prospettive” dell’appena neonato Governo che già ai primi vagiti si trova a dover affrontare prove di forza da far impallidire le gesta del mitico Ercole in fasce coi serpenti inviatigli da Era vendicativa; con la differenza che lui, semidio, riuscì a strozzare le due bestie, mentre, si sospetta che i nostri politici sbraccino piuttosto impastoiati in beghe che si trascinano insolute già da vario tempo.
È il caso del noto Sistema elettronico di tracciabilità di rifiuti – SISTRI, che in 7 anni ha ballonzolato di proroga in proroga, di modifica in modifica, sino ad arrivare allo “stop” delle ultime ore con la definizione del Decreto succitato ed il relativo slittamento di un anno (1° gennaio 2015) per l’entrata in vigore delle sanzioni in caso di inadempienze sul SISTRI, e per gli adempimenti e obblighi del cosiddetto “doppio binario cartaceo/informatico”.
Nella fattispecie, all’art. n. 10 del D. L. n. 150/2013 è stato aggiunto un apposito comma (il 3-bis) che recita: “Al primo periodo del comma 3-bis dell’articolo 11 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, le parole: “Nei dieci mesi successivi alla data del 1º ottobre 2013″ sono sostituite dalle seguenti: “Fino al 31 dicembre 2014”.
Ancora una volta la pièce si è consumata nell’ambito di quella stranezza tutta italiana che porta il nome di “Decreto Milleproroghe”, quel sistema nato come misura eccezionale di urgenza volta a rimandare o “risolvere” entro la fine dell’anno in corso particolari disposizioni di legge che, pur approvate nei termini, hanno trovato nel corso del loro iter inciampi e stop, e che invece è diventato un appuntamento fisso del calendario parlamentare, istituzionalizzando, di fatto, il meccanismo di proroga come giustificazione per le inadempienze.
Se, per quanto riguarda la moratoria sulle sanzioni, diverse categorie possono tirare un sospiro di sollievo, va ricordato, però, che restano invariate le date del 3 marzo prossimo per i produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e quella del 30 aprile 2014 per il pagamento del contributo, così come restano invariate le sanzioni che afferiscono alla tracciabilità cartacea.
Tra l’altro, la data del 3 marzo prossimo, sarebbe anche la scadenza prefissata (fatta salva la possibilità di un ulteriore differimento) di un Decreto Ministeriale del Ministero dell’Ambiente – già contemplato nel DL “Semplificazioni” – che dovrebbe pilotare il sistema verso l’auspicata ottimizzazione attraverso semplificazioni operative.
Anche in questo caso ci viene alla memoria un’espressione proverbiale desunta dai Poemi omerici secondo la quale “Il futuro è sulle ginocchia di Giove”, per indicare l’impossibilità di vedere effettivamente realizzata una cosa possibile ma ancora aleatoria. La cronaca ci ha insegnato che l’altalenante SISTRI, nato per un eccesso di vis ecologica dell’allora Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, in 7 anni è carambolato per diverse sponde senza mai addivenire ad una conformazione coerente, applicabile e largamente condivisa.
Le stesse cronache ci informano quotidianamente sull’attività di repressione che gli Organi dello Stato compiono contro gli illeciti ambientali che, purtroppo, interessano maggiormente il reato di trasporto, deposito e sversamento illecito di rifiuti, soprattutto quelli speciali e pericolosi.
Manca, evidentemente, uno strumento di controllo dei flussi, ma allo stesso tempo sembra mancare una volontà ferma nel perseguire lo scopo prefissato.
Duole considerare che, in un sol colpo, si determina il perdurare di una situazione di stallo che, nei fatti, favorisce dinamiche poco chiare; si tiene sulla brace migliaia di imprese costrette ad aggiornarsi continuamente e a pagare oneri burocratici ingenti per uno strumento che funziona a metà; si pospone nel tempo l’applicazione di una regola chiara, instillando nei cittadini l’idea di un diritto liquido e melmoso, ottima sineddoche per lo status civile, morale ed etico dei nostri tempi.