ESPOSIZIONE UMANA ALLE POLVERI ULTRAFINI ED AL NANOPARTICOLATO

Un Convegno ha illustrato i risultati di un rilevamento che dura da tre anni nell’area di Piacenza.

progetto-upupa

Le componenti più sottili delle polveri fini possono rivelarsi di particolare importanza per la qualità dell’aria: si tratta delle particelle ultrafini (dimensioni delle polveri inferiori a cento milionesimi di millimetro) e di quelle nano-particolate (dimensioni inferiori a cinquanta milionesimi di millimetro). La comunità scientifica si sta interessando ad esse perché, da un lato, non sono rappresentate adeguatamente dai limiti normativi sull’inquinamento atmosferico (PM10 e PM2.5) e, dall’altro, manifestano in modo sempre più evidente il loro alto potenziale d’impatto sulla salute umana. Per questo motivo il Laboratorio LEAP ha sviluppato il progetto UPUPA, tra i primi in Italia, realizzando con strumentazione dedicata una serie di campagne di misura di tali componenti nell’area urbana di Piacenza, esplorandone anche l’esposizione personale con misuratori portatili e rilevandone la composizione chimica. 

I dati finali della rilevazione sono stati resi pubblici il 22 Gennaio a Piacenza, presso il Palazzo Rota Pisaroni nella sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano, durante il Convegno: “PROGETTO UPUPA – Ultrafine Particles in Urban Piacenza Area. Misura dell’esposizione umana alle polveri ultrafini e al nano-particolato nell’area di Piacenza

L’iniziativa, fra le prime in Italia nel suo genere, ha fatto di Piacenza il caso emblematico dell’intera Pianura Padana, fortemente inquinata e penalizzata dallo scarso rimescolamento dell’atmosfera.

Dopo i saluti iniziali e l’introduzione del Professor Stefano Consonni, Presidente del LEAP e Direttore del Centro Studi MatER, il primo relatore é stato il Professor Michele Giugliano, Responsabile delle ricerche e docente di inquinamento atmosferico al Politecnico di Milano; questi ha sottolineato che le polveri ultrafini e le nanoparticelle (attualmente non presenti nella normativa di riferimento) sono estremamente pericolose per la salute umana in quanto possono attraversare alcune barriere epiteliali penetrando nel circolo sanguigno e determinando danni al sistema cardiovascolare e a quello respiratorio. Inoltre, ha proseguito Giugliano, i dati raccolti variano in funzione delle stagioni; infatti in inverno – a causa del maggiore traffico veicolare, delle emissioni industriali e dell’inquinamento ulteriore prodotto dai sistemi di riscaldamento – si viene a creare un ambiente che favorisce l’aumento delle concentrazioni in atmosfera delle polveri ultrafini. In questo quadro appare inutile perseguire misure di contenimento su aree ridotte ed a tempo limitato come, ad esempio, limitare la circolazione delle auto nei giorni festivi. Per riuscire a modificare qualcosa – ha concluso il Prof. Giugliano – serve davvero un impegno nazionale e lo stanziamento di importanti fondi per ripensare – in una zona così climaticamente svantaggiata quale é la pianura padana – a come debbano essere gestiti i mezzi trasporto, le emissioni industriali e il sistema di teleriscaldamento.

Il secondo intervento é stato quello a cura dei Ricercatori: Giovanni Lonati e Senem Ozgen del Politecnico di Milano, dal titolo “I rilevamenti ambientali”. Le loro conclusioni le possiamo riassumere affermando che i livelli di concentrazione di particelle ultrafini a Piacenza sono simili a quelli di altre città europee; i livelli più alti sono stati rilevati nel sito esposto al traffico; tuttavia l’andamento giornaliero é simile a quello riscontrato nel sito di fondo urbano.

In seguito, Senem Ozgen ha parlato della caratterizzazione chimica del particolato ultrafine ove sono presenti ioni quali: Nitrati, Solfuri, Cloruri, Ammonio e diversi elementi fra cui Alluminio, Potassio, Magnesio, Sodio, Titanio Argento, Arsenico, Rame, ecc…  È presente anche il Carbonio in forma organica ed elementare; i componenti più rilevanti sono il materiale organico e le specie ioniche (nitrati, solfati, Ammonio).

Si é parlato anche di “esposizione umana in ambito urbano”. È stata fatta una valutazione, come ha spiegato il ricercatore Stefano Signorini, tramite strumentazione portatile delle concentrazioni di particolato a cui è sottoposta la popolazione muovendosi nell’area cittadina. Sono stati presi in considerazione percorsi effettuati con diversi mezzi di locomozione e percorsi pedonali, introducendo la variabile temporale. Si è osservato che in autunno/inverno le esposizioni personali sono più elevate rispetto all’estate in tutte le forme di mobilità (auto, bus, bici, percorsi pedonali) e per tutte le componenti monitorate.

Ha concluso i lavori il dottor Attilio Raimondi dell’Assessorato attività Produttive dell’ Emilia Romagna, il quale, nel ringraziare i relatori e tutti gli intervenuti al Convegno conclusivo di tre anni di ricerche sul territorio piacentino in merito al delicato tema dell’esposizione umana alle polveri ultrafini ed al nanoparticolato, ha condiviso quanto proposto dal Professor Giugliano in merito al fatto che tale tematica deve essere sottoposta ad una attenzione di livello nazionale.

Nel ringraziare, infine, il Consorzio LEAP per aver effettuato tale ricerca in collaborazione col Politecnico di Milano, ha concluso auspicando una sempre più proficua collaborazione fra i ricercatori e le Pubbliche Amministrazioni.


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