Motori endotermici: dalla commissione Ambiente del PE l’ok allo stop dal 2035
Gli eurodeputati della Commissione ENVI ha votato favorevolmente sulle norme proposte dalla Commissione Ue.
Nella spinosa questione dello stop ai motore endotermici (ICE) dal 2035, così come proposto dalla Commissione Ue nel Pacchetto clima dello scorso luglio, “Fit for 55”, proposta che non ha mancato di sollevare forti dubbi da parte dei produttori e dell’intera filiera preoccupata dei risvolti economici ed in termini di rimodulazione del lavoro, con notevoli ricadute sull’occupazione e l’indotto; un nuovo tassello è stato aggiunto, nella giornata di mercoledì 11 maggio da Strasburgo.
In sostanza, la commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) del PE, ha adottato, pur con una maggioranza ristretta (appena 46 voti favorevoli, 40 contrari e due astenuti), la sua posizione favorevole sulle norme proposte per rivedere gli standard di prestazione in materia di emissioni di CO2 per auto e furgoni nuovi in linea con la maggiore ambizione climatica dell’UE; in pratica, nella relazione i deputati hanno espresso il loro sostegno alla proposta della Commissione di raggiungere una mobilità stradale a emissioni zero entro il 2035.
Giova ricordare che lo scorso 14 luglio 2021, nell’ambito del pacchetto “Fit for 55”, la Commissione aveva presentato una proposta legislativa di revisione degli standard di prestazione in materia di emissioni di CO2 delle autovetture e dei veicoli commerciali leggeri. La proposta mira a contribuire agli obiettivi climatici dell’UE 2030 e 2050, a fornire vantaggi ai cittadini utilizzando veicoli a emissioni zero in modo più ampio (migliore qualità dell’aria, risparmio energetico e costi inferiori per il possesso di un veicolo), nonché a stimolare l’innovazione in tecnologie a emissioni zero.
Si consideri, altresì, come ricordano da Strasburgo, che il trasporto stradale è responsabile della maggior parte delle emissioni imputabili al settore trasporti con punte del 72% del totale di gas serra nel settore dei trasporti, sia a livello interno nell’UE che a livello internazionale (dati 2021).
E ancora che le autovetture e i veicoli commerciali leggere producono circa il 15% delle emissioni totali di CO2 dell’UE; senza contare che nel 2019, la media delle emissioni di CO2 per le auto nuove era di 122,3 CO2/Km, ovvero meglio dell’obiettivo UE di 130 g CO2/Km fissato per il periodo 2015-2019, ma ben al di sopra rispetto all’obiettivo di 95 g CO2/Km fissato per il 2021 in poi.
Ora, l’adozione di ieri da parte della commissione ENVI, ribalta un precedente pronunciamento di segno opposto che era arrivato sul fine di aprile dalla commissione TRAN (trasporti) dello stesso PE, che aveva approvato la richiesta di portare al 90% la riduzione delle emissioni delle autovetture nuove immatricolate dal 2035, erodendo l’obiettivo del 100% così come proposto dal Pacchetto della Commissione Ue e, di fatto, lasciando aperta una finestra più ampia per il mercato dei motori endotermici tanto più quelli alimentati con carburanti alternativi.
Una tale richiesta, va sottolineato, era stata accolta con entusiasmo da tanti addetti ai lavori.
Fra le misure proposte dai deputati della commissione ENVI, e che saranno oggetto di esame nella futura sessione plenaria del PE (giugno) e poi negoziati con il Consiglio europeo, figurano:
– la rimozione del meccanismo di incentivazione per i veicoli a zero e basse emissioni (“ZLEV”), in quanto non risponde più alla sua funzione originaria;
– una relazione della Commissione sui progressi verso una mobilità stradale a emissioni zero entro la fine del 2025 e successivamente su base annuale, che includa l’impatto sui consumatori e l’occupazione, il livello di utilizzo delle energie rinnovabili e le informazioni sul mercato della seconda – veicoli a mano;
– riduzione graduale del tetto all’ecoinnovazione, in linea con gli obiettivi più rigorosi proposti (l’attuale limite di 7 g CO2/Km dovrebbe rimanere fino al 2024, seguito da 5 g dal 2025, 4 g dal 2027 e 2 g fino alla fine del 2034);
– una relazione della Commissione, entro la fine del 2023, che specifichi in dettaglio la necessità di finanziamenti mirati per garantire una transizione giusta nel settore automobilistico, per mitigare l’occupazione negativa e altri impatti economici;
– una metodologia comune dell’UE da parte della Commissione, entro il 2023, per valutare l’intero ciclo di vita delle emissioni di CO2 di automobili e furgoni immessi sul mercato dell’UE, nonché per i carburanti e l’energia consumati da questi veicoli.
“Questo regolamento incoraggia la produzione di veicoli a zero e basse emissioni”, ha dichiarato il relatore Jan Huitema. “Con gli standard di CO2 creiamo chiarezza per l’industria automobilistica e stimoliamo l’innovazione e gli investimenti per le case automobilistiche. Inoltre, l’acquisto e la guida di auto a emissioni zero diventeranno meno costosi per i consumatori. Ciò è particolarmente importante ora che i prezzi del diesel e della benzina continuano a salire. Questo regolamento rende la guida sostenibile accessibile a tutti!”
La relazione adottata mercoledì dovrebbe essere adottata durante la seduta plenaria di giugno e costituirà la posizione negoziale del Parlamento con i governi dell’UE sulla forma definitiva della legislazione.