IL FUTURO DEI NOSTRI SPOSTAMENTI
Nasce Tabby, la prima auto elettrica fai da te.
Ad oggi si stima che l’inquinamento atmosferico causi 100 milioni di giorni di assenza per malattia e 350.000 morti premature in Europa (fonti AEA) e circa la metà di questo è causato dall’inquinamento proveniente dal trasporto su strada.
Gli agenti inquinanti più importanti dovuti al trasporto con automezzi alimentati da fonti fossili sono ossidi di azoto (NOx), particolato sottile (PM 2.5) che possono provocare più comunemente malattie respiratorie e malattie cardiovascolari; anidride carbonica (CO2) che è uno dei gas responsabile dell’effetto serra; ai quali vanno aggiunti i danni fisici e psicologici causati dal rumore provocato dal traffico veicolare nelle città e lungo le vie di comunicazione più importanti.
Nel prossimo futuro bisogna dare una svolta epocale ed innovativa al problema emissioni atmosferiche derivate dai trasporti su ruote e l’auto elettrica sembra veramente il futuro del nostro trasporto.
Nel sempre più vasto panorama delle auto elettriche Tabby è sicuramente una particolarità, in quanto è la prima auto elettrica che ognuno di noi può costruirsi da solo.
Inoltre il progetto pensato per la sua costruzione è open source, quindi può essere modificato a seconda delle leggi vigenti in ogni Stato. Essa è anche equipaggiata con tutto ciò che occorre per la perfetta sicurezza stradale.
Certo l’idea è innovativa ed è la prima volta che una casa costruttrice di veicoli veramente sposta la possibilità di produrre un mezzo di trasporto direttamente nelle mani del consumatore.
Vediamo però di togliere alcuni dubbi sulla possibilità di un loro utilizzo.
Primo fra tutti cosa conviene di più tra auto elettriche e le tradizionali a motore termico , considerando che le auto elettriche hanno un costo di acquisto nettamente superiore (circa il doppio).
Nel lungo periodo l’auto elettrica è più conveniente rispetto alla vettura con motore termico. Lo sostiene uno studio dell’Electric Power Reserch Institute, secondo il quale il TCO (Costo Totale di Possesso) di un’auto a batteria, nell’arco di cinque anni, è inferiore a quello di un’auto a benzina o ibrida.
Infatti su un’ auto gravano oltre ai costi di acquisto anche quelli del carburante e della manutenzione.
Secondo i calcoli, la vettura elettrica, che costa di più rispetto agli altri modelli al momento dell’acquisto, vanta però un Total Cost of Ownership di 44.176 dollari nei cinque anni presi in considerazione, un filo più basso rispetto al veicolo a benzina che arriva a 44.949 dollari e a quello di una ibrida che si ferma a 44.325 dollari.
In pratica i maggiori costi iniziali dovuti al prezzo d’acquisto nettamente più alto dell’auto elettrica, sono poi compensati dal costo di esercizio. Questo succede negli Stati Uniti dove il prezzo medio dei carburanti considerato dall’indagine è inferiore all’euro al litro.
Per quanto riguarda le emissioni locali, semplicemente i motori elettrici non ne hanno e così pure per l’abbattimento dell’inquinamento acustico nelle città e lungo le vie di grande comunicazione, dato che i motori elettrici sono molto silenziosi.
Per quello che concerne, invece, le emissioni di gas climalteranti, bisogna valutare quali sono le emissioni della rete di generazione elettrica per ogni chilowattora prodotto ed incrociare questo dato col consumo di un’auto elettrica. Ovviamente facendo riferimento ai numeri relativi alla nostra realtà nazionale.
Per arrivare ai dati sotto esposti sono stati elaborati da dati ufficiali pubblicati da Terna, AEEG (Autorità per l’energia elettrica e il gas), ISPRA (Istituto superiore per la protezione e l’ambiente) GSE (Gestore servizi energetici), ENEA (Ente nazionale energia ambiente) e gli Ispettorati della Motorizzazione per quanto riguarda i consumi dei veicoli.
Siccome un’auto elettrica consuma dalla rete elettrica 0.13-0.18 chilowattora a chilometro, ne deriva che le emissioni complessive di gas serra si posizionano tra i 60 e gli 80 grammi a chilometro.
Confrontiamo questi dati ora con le emissioni delle migliori auto di piccola cilindrata presenti sul mercato, che per altro potrebbero essere sostituite proprio delle auto elettriche.
I loro consumi sono compressi tra i 3 e 4 litri/100 km ed emissioni locali di 90-100 grammi di CO2 a chilometro alle quali anche qui dobbiamo addizionare la percentuale di emissioni indirette prodotte dalla loro estrazione, trasporto etc. che possiamo così riassumere: per la benzina + 16%, per il gasolio + 18%, per il metano + 25% dati estrapolati da Concawe (struttura di ricerca europea dell’industria petrolifera) e EUROCAR (struttura di ricerca europea dell’industria dell’auto).
Concludendo le emissioni complessive di gas serra di queste vetturette si posizionano sui 110-120 grammi a chilometro.
Dall’insieme di questi dati emerge che bisogna fare molta attenzione quando si afferma “senza rinnovabili niente auto elettrica”.
Prima perché appunto i dati non confermano questa affermazione e dall’altro non meno importante è che nell’attesa del meglio si rischia di allontanare la diffusione della mobilità elettrica che è da subito un buon affare per il paese e per la collettività sia in termini economici che di salute.