CARBURANTI ALTERNATIVI, RIDURRE IL GAP CON LE FONTI FOSSILI AUMENTANDO LE STAZIONI DI RICARICA
La Commissione incassa il voto favorevole del Parlamento europeo.
Il ricorso a veicoli ecologici, che sfruttano, cioè, carburanti alternativi alla principale fonte energetica fossile risulta non solo particolarmente difficile per i costi che tali veicoli ancora presentano sul mercato rispetto a quelli tradizionali, ma anche per la difficoltà, da parte degli eventuali acquirenti, di rifornirsi agevolmente, come peraltro avviene per i “normali” benzina e gasolio.
Per ovviare a questa situazione, tentando al contempo di colmare il gap che divide tutt’ora le fonti fossili da quelle alternative, proprio ieri la Commissione europea ha accolto favorevolmente il voto della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo relativamente alle misure per favorire stazioni di rifornimento ad hoc in tutta Europa, al fine di ridurre la dipendenza dei trasporti dal petrolio.
Già nel gennaio scorso la Commissione europea aveva proposto una Direttiva per garantire il roll-out delle stazioni di rifornimento di carburanti alternativi in tutta l’UE, con norme comuni che avrebbero dovuto garantire una mobilità più sostenibile a livello europeo.
La proposta, in se, mirava a risolvere il classico problema “dell’uovo e della gallina”, perché se è un fatto che le stazioni di rifornimento per carburanti alternativi non sono costruite perché non ci sono abbastanza veicoli green in circolazione, è altrettanto vero che i consumatori non sono stimolati ad acquistare tali veicoli perché non ci sono abbastanza punti di rifornimento. Di qui la proposta della Commissione che prevede una copertura minima infrastrutturale di punti di rifornimento per l’energia elettrica, idrogeno e gas naturale per il trasporto stradale e marittimo, e le loro norme corrispondenti.
Il vicepresidente della Commissione Siim Kallas, responsabile dei trasporti, ha dichiarato: .. “Sono molto soddisfatto del voto positivo . Si rafforza la nostra proposta, soprattutto per quanto riguarda la copertura minima delle infrastrutture, le informazioni per i consumatori e, più in generale, gli aspetti innovativi. Sono fiducioso che tali misure ambiziose saranno presto adottate a vantaggio dei cittadini e l’industria dell’UE “.
Il voto incassato dalla Commissione va quindi a rafforzare la proposta iniziale e a questo punto si aprono scenari un po’ più favorevoli per i consumatori, infatti:
La Commissione invita gli Stati membri a fissare obiettivi nazionali che siano, almeno in linea con i requisiti minimi stabiliti dalla Commissione;
Si aggiunge al contenuto del quadro politico nazionale che ogni Stato membro deve sviluppare con, tra l’altro, disposizioni relative alla riduzione della congestione urbana e il dispiegamento di mezzi di trasporto pubblico elettrificati;
Essa introduce disposizioni per l’ utilizzo di energia elettrica negli aeroporti e per la ricarica dei veicoli elettrici durante i periodi di punta , quando il consumo e i prezzi sono più bassi;
Sostiene disposizioni della Commissione in materia di standard , introducendo il concetto di tecnologie di ricarica senza fili;
Esso rafforza le disposizioni relative alle informazioni ai consumatori attraverso l’indicazione facilmente comparabile dei prezzi dei carburanti offerti e la relativa armonizzazione del colore dei tubi e degli ugelli;
Si confermano, infine, la possibilità di applicare la direttiva in un modo economicamente neutrale, ma anche, in dettaglio, le risorse finanziarie disponibili a livello comunitario.
Ci sono alcuni punti ma per i quali il Parlamento è meno ambizioso, e che la Commissione deplora:
ad esempio, per quanto riguarda l’utilizzo del GPL nei settori marittimi e di navigazione interna, i requisiti sono meno rigorosi degli originali proposti dalla Commissione.
Questo potrebbe portare ad una frammentazione del mercato, perpetuando il problema dell’ “uovo e della gallina”, mettendo ulteriormente a rischio gli Stati membri di non soddisfare i requisiti relativi alle quantità di zolfo nei combustibili per uso marittimo.
Lo stesso dicasi per q uanto riguarda i cosiddetti “punti di ricarica non accessibili al pubblico”, ove la maggior parte dei consumatori potranno ricaricare i loro motori elettrici, ebbene, la mancanza di obiettivi nazionali chiari potrebbe ostacolare lo sviluppo del mercato dei veicoli elettrici, riducendo la fiducia dei consumatori. A questo punto il Consiglio dovrebbe adottare un approccio generale al Consiglio Trasporti del 5 dicembre. Un accordo in prima lettura potrebbe essere trovato entro la fine di questo Parlamento. Ci auguriamo che da Bruxelles e da Strasburgo arrivino presto risposte certe ed indirizzi chiari perché il mercato, le Case costruttrici ed i consumatori sono pronti, da troppo tempo.