Mercato auto: IN EUROPA L’ITALIA È IL MERCATO CHE SOFFRE MAGGIORMENTE

Si resta in attesa di interventi per la soppressione della tassa sulle auto di lusso e per la diminuzione della pressione fiscale sugli automobilisti

mercato auto

Ancora un segno negativo per il mercato auto europeo.
L’Europa dei 27 Paesi + i 3 Paesi dell’Efta chiude i primi 8 mesi dell’anno in calo del 5,2% con 8.144.714 autovetture vendute, rispetto alle 8.591.148 dell’anno precedente. Sebbene il mese di luglio abbia registrato una crescita del 4,9%, agosto ha segnato un desolante -4,9%.
Il peggior risultato di sempre, nonostante le buone performance di Gran Bretagna e Spagna.

Il comune denominatore tra i due grandi mercati – ha commentato Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – è la prospettiva positiva dettata dalla stabilità politica e dal miglioramento degli indicatori economici. In questo l’Italia potrebbe cogliere opportunità di invertire il trend del mercato da una situazione economica che comincia a far vedere piccoli segnali di miglioramento.
Per ottenere il risultato sperato, oltre la stabilità politica, sarà necessario continuare a lavorare per ridurre il carico fiscale su famiglie ed imprese, migliorare la loro capacità di spesa, rilanciare i consumi e con essi la spirale positiva della domanda e dell’economia”.

Germania
Dopo il rallentamento della prima metà dell’anno, i risultati degli ultimi due mesi sembrano indicare una certa stabilità del mercato delle autovetture tedesco, che registra un +2,1% e 253.146 unità nel mese di luglio e 214.044 immatricolazioni e un calo del 5,5% nel mese di agosto. Nei primi otto mesi del 2013, invece, sono state  immatricolate 1.969.820 autovetture, che rappresentano un calo del 6,6% rispetto al 2012. Secondo la VDA (Associazione dei costruttori tedeschi) la raccolta ordini è stata positiva durante il periodo estivo, con un +3% a luglio e un +2% ad agosto e il mercato dei privati nei prossimi mesi rimarrà stabile o potrebbe anche aumentare, nonostante le difficoltà dell’Eurozona e l’incertezza dei consumatori che, sembrano propensi a mantenere più a lungo la propria autovettura.

Gran Bretagna
Da un anno e mezzo il mercato britannico cresce a due cifre. A luglio si sono registrate 162.228 (+12,7%) immatricolazioni e 65.937 (+10,9%) ad agosto, archiviando i primi 8 mesi 2013 una crescita del 10,4% sul 2012, con 1.391.788 unità. La crescita, sia a luglio sia ad agosto, riguarda tutti i canali di vendita, che nel cumulato gennaio-agosto registrano un +16,4% per i privati, +4,6% il noleggio e +15,2% le società. Sebbene i risultati dimostrino un’ottima fiducia di privati e imprese, le severe politiche fiscali, le condizioni ancora restrittive di accesso al credito e la crescita economica globale limitata rappresentano dei vincoli alle prospettive di crescita della Gran Bretagna, così come il potere di acquisto, attualmente sotto pressione, dopo essere aumentato nel 2012.

Francia
Ancora in forte difficoltà il mercato auto francese che a luglio registra un leggero +0,9% e 150.218 immatricolazioni, grazie ad un giorno lavorativo in più ed al lancio di nuovi importanti modelli di volume, ma già ad agosto torna ad un calo del 10,5% a 85.953 auto vendute. Nel cumulato degli 8 mesi le vendite perdono il 9,8% a 1.167.647 unità, con una flessione maggiore (13,2%) per gli acquisti dei privati, che si posizionano al 54,6% di quota di mercato e per il noleggio (-11%), al 13,1% del totale.
Le forti difficoltà del mercato del lavoro e le prospettive di breve termine non indicano uno scenario di ripresa, penalizzando il clima di fiducia dei consumatori. Continua a scendere, infatti, la stima della Global Insight che prevede per il 2013 un mercato a 1.770.000 immatricolazioni, in calo del 6,9% sui risultati dell’anno precedente, ben al di sotto della media di 2 milioni di unità dei livelli pre-crisi. Secondo lo stesso Istituto il ritorno a quei livelli non avverrà prima del 2017.

Spagna
Andamento altalenante per l’estate spagnola.
Se luglio ha segnato una crescita del 14,8%, con 75.027 immatricolazioni, il mese di agosto, con 39.872 auto vendute, ha perso il 18,3% rispetto allo stesso periodo del 2012. Analizzando attentamente la situazione, si nota che il calo risulta da un confronto penalizzante. Ad agosto 2012, infatti, si verificò un’accelerazione degli acquisti, poichè sarebbe aumentata l’IVA a partire dal 1° settembre successivo. In ogni caso il Plan Pive, nuovamente rifinanziato (Pive 3), sembra funzionare molto bene, con circa 1.500 richieste giornaliere, tanto che luglio ha evidenziato la quarta crescita consecutiva degli acquisti dei privati, scesi poi ad agosto, e in crescita negli 8 mesi del 6,4%.
Ottimiste le Associazioni di categoria che prevedono un buon risultato anche per l’ultimo quadrimestre dell’anno. Il piano di incentivi spagnolo, infatti, ha ridato ossigeno al mercato, attraverso un miglior clima di fiducia delle famiglie e che potrebbe portare un’aggiuntività di circa 25.000 unità. Il 2013, secondo gli operatori, dovrebbe così chiudersi con circa 700.000 immatricolazioni di autovetture, in linea con i risultati dello scorso anno, mentre in assenza del sostegno governativo si sarebbe registrato un calo del 10%.

Italia
Secondo i dati diffusi dall’ACI, ad agosto le radiazioni di vetture sono state 75.329, mentre nell’intero periodo gennaio-agosto, le radiazioni sono state 962.461, che rispetto alle 893.037 immatricolazioni sta ad indicare una uscita dal parco di 69.424 vetture, pari ad una contrazione del 7,2% nel rapporto fra radiato ed immatricolato.
In difficoltà anche il mercato dell’usato, con segno negativo sia per le quattro che per le due ruote. I passaggi di proprietà delle autovetture depurati delle minivolture, (ossia, i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale), hanno fatto registrare -7,3%, i motocicli -6,5% rispetto allo stesso periodo del 2012. Ogni 100 autovetture nuove ne sono state vendute 228 usate ad agosto e 185 nei primi otto mesi del 2013.
Il mercato dell’usato fino ad oggi ha fatto rilevare una crescita dello 0,3% per le autovetture ed una diminuzione del 5% per i motocicli.

I dati diffusi oggi dall’ACEA, relativi all’andamento delle immatricolazioni di autovetture nuove in Europa, indicano che in un panorama negativo l’Italia è, fra i grandi mercati, uno di quelli che soffre di più. – ha dichiarato Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i brand commercializzati in Italia – L’economia reale, di cui il mercato degli autoveicoli è la principale cartina di tornasole, non mente: l’Italia arranca e non si intravede una via d’uscita a breve termine”.

Come è noto, la filiera dell’automotive in Italia occupa 1.200.000 addetti, fattura l’11,4% del PIL e partecipa al gettito fiscale complessivo per il 16,6%.
Secondo il Centro Studi Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), che ha recentemente pubblicato un’indagine interessante per testare l’attuale rapporto degli italiani con la propria auto, il 61% degli automobilisti ha dichiarato di voler passare appena possibile alla ben più economica alimentazione GPL, mentre il 9% di loro lo ha già fatto in un passato più o meno recente. Infine, circa il 30% degli abitanti automuniti ha affermato di sforzarsi in ogni modo per poter risparmiare su manutenzione e riparazione in officina meccanica o carrozzeria.
Le conclusioni dell’indagine CNA sono chiare e potrebbero rappresentare un’indicazione utile per molte case automobilistiche: il mercato automotive chiede auto solide e durature, che riducano al minimo gli interventi di manutenzione, ma soprattutto economiche ed ecosostenibili.

Secondo Cesare De Lorenzi, Vicepresidente di Federauto: “Il mondo politico sembra stia facendo del proprio meglio, ma il Paese ha bisogno di risposte immediate che facciano ripartire i consumi interni, che rilancino le aziende, le uniche che possono dare lavoro, occupazione, dignità ai lavoratori. Nonostante questi numeri la politica sembra non occuparsene lasciando che le aziende si sfaldino e che centinaia di migliaia di lavoratori vengano messi su una strada. Tra l’altro senza prospettive di altri impieghi”.

Sebbene i contatti con il Governo sono in corso, aziende e Associazioni di categoria chiedono a gran voce un gesto concreto di attenzione.
Sottolineo concreto, – ha concluso Pavan Bernacchi – perché le chiacchiere stanno a zero. A noi servono dei provvedimenti tangibili come si è fatto per l’edilizia, la nautica, gli elettrodomestici. In questo senso accogliamo positivamente le dichiarazioni rilasciate a Missione Mobilità dal Vice Ministro dell’Economia Casero e dal Presidente della Commissione Finanze alla Camera, Capezzone, in favore di interventi per la soppressione della tassa sulle auto di lusso e per la diminuzione della pressione fiscale sugli automobilisti. Sarebbe un primo segnale verso un settore distrutto dalla recente politica fiscale”.

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