AUTO ELETTRICHE: UN PROGETTO DA AVVIARE
Un piano di lavoro di grande importanza che deve impegnare tutti i Governi dei Paesi europei nel divulgare le opportunità doverose agli imprenditori ed industriali automobilistici.
Implementare il mercato dei veicoli a trazione elettrica rappresenta vantaggi a vari livelli, tanto sul territorio nazionale quanto su quello europeo. In primo luogo perché dare vita ad una filiera produttiva di automezzi green consentirebbe l’evoluzione di un modello imprenditoriale innovativo per il mercato e soprattutto per le abitudini dei cittadini; in secondo luogo, perché si concorrerebbe all’eliminazione progressiva dei maggiori fattori di rischio per la vecchia Europa, ovvero: la dipendenza dalle fonti fossili ed il crescente inquinamento dell’aria con conseguenze sulla salute dei cittadini, sull’ambiente e sulla qualità della vita. Viceversa, uno sviluppo armonico delle fonti energetiche alternativa – quand’anche finalizzato alla sola produzione energetica per autotrasporti – ridurrebbe di una percentuale significativa quell’inquinamento atmosferico che – anche secondo l’OMS – sta ponendo seri problemi alla salute degli europei, soprattutto quelli che vivono nelle aree metropolitane e che convivono – quasi quotidianamente con i livelli di PM10. La sigla PM10 (Particulate Matter o Materia Particolata, cioè in piccole particelle) identifica materiale presente nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche, il cui diametro aerodinamico è uguale o inferiore a 10 millesimi di millimetro. Una dimensione minima, che, purtuttavia amplifica le possibilità di inalazione e fissazione nell’apparato respiratorio degli esseri viventi, con conseguenze spiacevoli a lungo andare. Nello specifico, le principali fonti di PM10 sono: sorgenti legate all’attività dell’uomo: processi di combustione (tra cui quelli che avvengono nei motori a scoppio, negli impianti di riscaldamento, in molte attività industriali, negli inceneritori e nelle centrali termoelettriche), ma anche usura di pneumatici, e dinamiche di attrito sui sistemi frenanti e lo stesso asfalto. In genere, le patologie legate all’inquinamento da polveri sottili sono riconosciute come l’asma, le affezioni cardio-polmonari e la diminuzione delle funzionalità polmonari. La mortalità indotta dalle polveri sottili è oggetto di dibattito. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, sulla base di uno studio condotto dal 2000 in otto città del mondo, stima che le polveri sottili siano responsabili dello 0,5 % dei decessi registrati annualmente. Risultano particolarmente suscettibili agli effetti delle polveri atmosferiche gli anziani ed i malati cardiocircolatori e polmonari. Neonati e bambini risultano essere potenzialmente suscettibili. In particolare i bambini sembrano a maggior rischio per crisi d’asma bronchiale, tosse e catarro.
Si comprende bene, quindi, quanto sia importante, accanto ad una riconfigurazione complessiva del problema mobilità urbana ed extraurbana di merci e persone attraverso modalità tradizionali, lanciare, a livello comunitario un preciso indirizzo verso il settore automotive in vista di un suo rinnovamento tecnologico.
Attualmente in Italia, il settore dei trasporti produce oltre il 49% delle emissioni di polveri sottili, di cui oltre il 65% di queste deriva dal trasporto stradale e con questo progetto s’intende facilitare l’attuazione del Piano di Azione per le Tecnologie ambientali adottato dalla Commissione europea dal 2004, in quanto per favorire il conseguimento dei valori limite di qualità dell’aria dovranno essere intraprese efficaci azioni in materia di emissioni industriali, di trasporti e di mobilità sostenibile.
Abbassare i costi di produzione delle auto elettriche ed essere più competitivi è quello che dovranno fare gli imprenditori di auto elettriche nel fronteggiare e cambiare il mercato tradizionale dell’automobile. L’avvio dell’utilizzo di tali auto comporterà anche l’innovazione e la modifica delle strutture dei distributori attuali dei classici carburanti, offrendo l’opportunità ai proprietari delle auto elettriche di ricaricare le loro vetture con la costruzione di una solida rete di ricariche stradali per i veicoli elettrici. Certo, la modifica imprenditoriale è del tutto particolare ed impegnativa, ma se verrà attivata renderà dei notevoli vantaggi a tutta la popolazione europea, con una decisa peculiarità: ridurre i costi per rendere competitivo il nuovo progetto. Un elemento che potrebbe aiutare i produttori è rappresentato dagli incentivi sotto forma di contributi statali. Al contempo, nel creare la necessità da parte del largo pubblico di acquisire a prezzo vantaggioso auto elettriche, si aiuterà lo sviluppo e la ricerca di tecnologie innovative capaci non solo di ottimizzare i costi di produzione, ma anche di rendere possibili nuove modalità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Quindi, non solo una mano all’ambiente, ma anche all’economia perché si offre alla aziende del settore una interessante capacità di business.
Purtroppo, non si può non considerare che l’obiettivo della penetrazione massiccia sul mercato delle automobili elettriche (già piuttosto in crisi stante la traballante economia globale) è abbastanza impegnativo. Il prezzo di acquisto – rispetto ad un’auto tradizionale – è sicuramente meno competitivo, così come, purtroppo, pesa sui possibili acquirenti, la mancata realizzazione di una rete di ricarica diffusa sul territorio nazionale in grado di affrancare gli automobilisti da “migrazioni” urbane alla ricerca della colonnina (come paradossalmente non accade per i carburanti tradizionali e più impattanti).
Un altro aspetto positivo legato all’implementazione di automezzi elettrici è dato dagli effetti sulla riduzione dei gas climalteranti in atmosfera con conseguenze sensibilmente riscontrabili sullo stato di vita del pianeta.
E la divulgazione dell’utilizzo dei veicoli elettrici dovrà essere diffusa anche attraverso dei corsi informativi e di conoscenza delle qualità tecniche nell’acquisto di tali nuove automobili. Inoltre, anche i vari Governi di tutti i Paesi europei dovranno impegnarsi nel trovare degli accordi con gli imprenditori e le aziende che operano sulla progettazione e realizzazione dei singoli modelli, attraverso adeguate soluzioni, con fattibili e promotivi rapporti, promuovendo l’avvio di un progetto del tutto particolare, nel sostenere dei cambiamenti solidi, concreti e positivi.
L’interesse, da parte delle Case di costruzione, key players e stakeholders è tangibile e si può riscontrare facilmente dal costante aumento dei vari prototipi nei principali Saloni internazionali dell’auto.
Nello specifico, la Fiera di Francoforte e il Salone di Ginevra hanno recentemente presentato una gran serie di auto, di cui alcune elettriche, quali, tra le altre, Volkswagen, che entra nella sfida dei veicoli a emissione zero e motore totalmente elettrico con la e-up! (elettriche popolari), e la e-Golf, con una buona spinta e autonomia che arriva, sulla Golf, fino a 190 chilometri. La Volkswagen si getta nella mischia delle automobili elettriche, ottenendo una certa nicchia di mercato, confidando anche nelle agevolazioni per le auto a emissione zero. Le scelte per le prime elettriche della casa tedesca sono ricadute sulla best seller Golf, la vettura più simbolica della storia del marchio assieme al maggiolino e la up!, la compatta che interpreta in chiave moderna il concetto storico per la casa di auto popolare, oltre che di vettura per la città.
Come tutti i Saloni dell’Auto che si rispettino, anche in quello di Ginevra 2013 c’è stato spazio per le vetture con un’ampia propensione all’ecologismo, in particolare le vetture ibride e quelle elettriche. Tra tutte, quelle che hanno riscosso maggior interesse da parte della stampa internazionale e del pubblico sono state la Citroen C3 e la Peugeot 2008, entrambe dotate della nuovissima tecnologia Hybrid Air che consiste nel sostituire il motore elettrico ad una pompa idraulica ad aria compressa che va in aiuto del motore termico. Non è mancata la Volkswagen XL1 (auto da più di 100 km con un litro) e la Bmw i3 Concept Coupé che al motore elettrico abbina (se lo si sceglie tra gli optional) un bicilindrico di derivazione motociclistica con funzione di range extender.
Nella prossima edizione, il Salone di Ginevra ospiterà al “Car of the year 2014” diverse imprese, di cui nove giapponesi, sei tedesche e cinque francesi. L’Italia sarà presente solo con la Maserati Ghibli. Un interesse elevato in queste manifestazioni nel promuovere ai clienti un gran numero di nuovi modelli, compresi i prototipi delle auto elettriche, veicoli che devono ancora prendere un determinato campo di vendita per le carenze tecniche, come i luoghi dove fare il rifornimento con la ricarica dell’energia ed anche i locali mercati dove trovare tali automezzi è ancora difficile evidenziarli e quindi acquistarli. Una promozione, quella dell’utilizzo di auto elettriche, che nel tempo sta incrementando l’interesse dei clienti e la speranza è che le elettriche diventino, nel prossimo futuro, il maggior punto di riferimento degli acquirenti di tali veicoli.