IN SARDEGNA LA PRIMA FABBRICA DI AUTO AD ARIA COMPRESSA
Rivoluzionata anche la fase di produzione che sarà sostenibile e diffusa sul territorio
La prima fabbrica di auto ad aria compressa sarà in Sardegna.
Si tratta del progetto Air Mobility, presentato in occasione della Settimana europea della Mobilità sostenibile delle città di Cagliari e Quartu S.Elena, nato da da un gruppo di imprenditori sardi il cui obiettivo è quello di realizzare una fabbrica di autoveicoli ad aria compressa in Sardegna, nell’area dei paesi paese di Bolotana e Ottana.
La Air Mobility di Cagliari è licenziataria unica per l’Europa di MDI-Italia, filiale della MDI Lussemburghese, la società che detiene il brevetto dall’ingegnere francese Cyril Nègre, inventore del motore ad aria compressa, e che ha completamente rivoluzionato l’idea di automobile e di fabbrica.
La fase di produzione, infatti, sarà composta da micro-fabbriche diffuse sul territorio e totalmente autosufficienti dal punto di vista energetico. Viene superato il concetto obsoleto del grande impianto centralizzato di assemblaggio per riunire in un’unica entità concessionario/produttore/partner.
Queste fabbriche produrranno l’80% del veicolo che verrà poi venduto nella stessa area geografica dove è stato prodotto, con una diminuzione drastica dei costi e dei problemi logistici legati al processo convenzionale (scorte, pezzi di ricambio per i rivenditori, ecc.).
Grazie ai particolari sistemi di produzione, a materiali e alle tecnologie innovative inventate e al design delle macchine, che semplificano notevolmente l’assemblaggio e cercando di reperire quanto più materiale possibile in zona (riducendo così i costi di trasporto e di inquinamento), i costi si abbassano notevolmente, permettendo di assumere il 30% di mano d’opera in più rispetto ad una fabbrica convenzionale a produzione meccanizzata tipicamente robotizzata.
Questo nuovo concetto di fabbrica garantisce la qualità di un prodotto “fatto a mano”, permette un contatto diretto tra cliente, produttore e assistenza, e in particolare favorisce la distribuzione della ricchezza in ambito locale.
La produzione sarà innovativa anche da un punto vista ambientale, infatti sarà utilizzata come base alcuni stabilimenti pre-esistenti che, seguendo la filosofia del “riciclo”, verranno completamente riconvertiti e l’energia necessaria sarà prodotta da un impianto fotovoltaico della potenza di 1 MegaWatt. Inizialmente saranno impiegati circa 30 persone per una capacità produttiva di 1.000 vetture all’anno, ma già si spera di assumere altri addetti per portare la produzione fino a 2000 macchine all’anno. Ad oggi, tutti gli oneri dell’impresa, sono ad esclusivo carico dei soci.
Grande interesse per questo sistema innovativo anche da parte del produttore indiano TATA, che, con 3 milioni di veicoli realizzati ogni anno, ha acquistato i diritti di questa tecnologia per l’India e sta avviando la produzione dei primi veicoli di serie dotati di questa propulsione.
L’auto, che dovrebbero vedere la luce entro l’estate dell’anno prossimo in Sardegna, la AirPod Standard, una city-car a tre posti dotata di motore ad aria compressa, costerà circa 7.000 euro e potrà godere di tutti i vantaggi attualmente riservati alle macchine elettriche in termini di accesso a zone Verdi e ZTL, oltre a poter usufruire delle stesse colonnine per la ricarica.
Per ridurre i tempi di rifornimento a 2 minuti, meno di un “pieno” di benzina di una qualsiasi berlina a carburante, AriMobility prevede l’installazione di grandi compressori specifici in luoghi pubblici, come stazioni di servizio e parcheggi.
Con un pieno d’aria e una velocità di punta di 80km/h sono garantiti 120 km di autonomia nel ciclo urbano, ma, attraverso una speciale versione, chiamata “dual-energy”, si può sfruttare la benzina per ricaricare il serbatoio e aumentare l’autonomia.
In questo caso, però, si brucia il carburante per ottenere calore e non per farlo detonare come nei motori a scoppio. In ogni caso vengono consumati 2 litri per 100 km e le emissioni di CO2 sono 3 volte inferiori rispetto ad un motore tradizionale, riducendo gli idrocarburi incombusti di ben 3/4.000 volte.
L’auto ad aria compressa si muove grazie alla pressione dell’aria (sufficientemente alta) che muove un pistone, esattamente come fa lo scoppio del carburante all’interno di un motore tradizionale, annullando però tutte le emissioni inquinanti.
L’aria viene stoccata in totale sicurezza grazie al carbonio che, in caso di rottura, non tende a lacerarsi come l’acciaio, ma si sfibra consentendo all’aria di sfiatare progressivamente invece di “esplodere”. Inoltre, le auto che verranno prodotte in Sardegna sono dotate di serbatoi che lavorano a pressioni di 240 bar, con test di rottura a 700 bar e il loro contenuto è molto meno pericoloso di quelli delle auto a benzina, metano o GPL dato che l’aria non è infiammabile.
Il problema del brusco calo della temperature, causato dall’espansione dell’aria, che rischierebbe di ghiacciare i componenti meccanici del motore è stato brillantemente risolto dal particolare dispositivo brevettato da Négre che costituisce, difatti, il cuore di tutto il sistema.
Il sistema più semplice per caricare l’aria nel serbatoio è l’utilizzo di un compressore collegato ad una sorgente elettrica, ma la Airpod usa l’alternatore stesso del motore, che collegato ad una presa di corrente (sfruttando possibilmente energie rinnovabili come fonti solari o eoliche), fa lavorare il motore in maniera inversa. In questo modo una ricarica completa impiega circa 3 o 4 ore, meno di molte macchine elettriche, per una spesa che varia da 0.50 a 1.5 euro per 100 km.
Innovativa anche la carrozzeria, realizzata in materiali compositi, quali fibra di vetro e resina poliestere su schiuma di poliuretano, che non soggetti a corrosione, evitano costosi e inquinanti processi di cataforesi o zincatura e rendono la vita del prodotto notevolmente maggiore rispetto a una carrozzeria tradizionale. Inoltre, la combinazione di vetro-resina/fibra di poliestere ha una capacità di assorbimento di energia in caso di urti, che è da due a quattro volte superiore all’acciaio.
Piccola, ecologica ed economica.
L’auto ad aria compressa che verrà prodotta in Sardegna, sulla carta risulta una soluzione low cost e anti-crisi per molte famiglie. Ora attendiamo con interesse gli sviluppi e la risposta del mercato.