Veicoli commerciali: ottobre ancora in sofferenza nei mercati europei, -16,4%
Furgoni e mezzi per il trasporto collettivo di persone sono i segmenti che hanno subito le perdite maggiori in termini di immatricolazioni. La domanda di veicoli commerciali è aumentata del 14,7% su base annuale.
Ancora un mese in rosso per il mercato europeo dei veicoli commerciali; ottobre chiude col -16,4% nell’area Ue (pari a 144.409 unità immatricolate contro le 172.701 di ottobre 2020).
Lo rende noto stamani l’ACEA nel consueto report mensile dedicato al comparto mezzi trasporto merci e persone (autobus e pullman) e che conferma come, al risultato complessivo mensile hanno contribuito tutti i segmenti, anche se veicoli commerciali leggeri e autobus hanno subìto le contrazioni più forti.
Il risultato complessivo, malgrado alcune positività registrate in Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Olanda, Polonia, Slovacchia e Slovenia è stato determinato dai principali mercati dell’area che hanno evidenziato, tutti, perdite a doppia cifra nel confronto col decimo mese dello scorso anno: Spagna (-32,7%), Germania (-24,3%), Francia (-23,3%) e Italia (-22,9%).
Il consuntivo dell’intero periodo gennaio-ottobre, ha segnato, invece, un dato positivo rispetto allo scorso anno, +14,7%, pari a 1.581.378 unità immatricolate contro le precedenti 1.378.712 (ma occorre considerare che il confronto viene fatto su un anno particolarmente eccezionale, segnato dai volumi molto bassi della prima parte dell’anno quando sul mondo gravavano i primi, drammatici effetti della pandemia e delle misure di contenimento relative).
La “fotografia” scattata dall’Associazione europea dei produttori di autoveicoli mostra, alla fine dei 10 mesi 2021 una variazione positiva complessiva in tutti i mercati dell’area Ue, con tutti i key-market alle prese con un aumento della domanda: Italia in testa (+22,2%) che stacca a notevole distanza il mercato francese (+11,8%), quello spagnolo (+4,5%) e quello tedesco (+4,3%).
Va detto, tuttavia, che Francia e Germania hanno mosso i volumi maggiori (rispettivamente: 403.886 e 293.552 unità immatricolate nei 10 mesi contro le 174.000 dell’Italia).
Nuovi veicoli commerciali leggeri (Light Commercial Vehicles) fino a 3,5 tonnellate
Salvo poche eccezioni e comunque su volumi mediamente limitati, il segmento dei veicoli commerciali leggeri ha subìto un decremento della domanda del -17,8% in zona Ue (119.006 unità contro le precedenti 144.861 di ottobre 2020); un calo che perdura orami da quattro mesi.
L’andamento negativo della domanda si è verificato anche nei principali mercati con la Spagna che ha registrato il calo più forte (-36,8%), seguita da Germania (-25,2%), Francia (-24,6%) e Italia (-22,8%).
Sulla base di un confronto annuale si è evidenziata una variazione percentuale positiva nelle vendite (+14,1%, pari a 1.317.581 unità contro le precedenti 1.54.646 dello scorso anno) che ha coinvolto tutti i mercati (nonostante le contrazioni degli ultimi mesi estivi e dei primi mesi dell’autunno), tra i quali, ovviamente i quattro principali, seppur con risultati diversi: Italia (+21,9%) e Francia (+12,2%); Spagna (+3,7%) e Germania (+3,7%).
Nuovi veicoli commerciali pesanti (Heavy Commercial Vehicles) del peso di 16 tonnellate e oltre
L’andamento della domanda di nuovi autocarri pesanti ha visto una media negativa nell’area (-4,5%) a causa di risultati fortemente contrastanti nell’Unione.
Molti Paesi dell’Europa centrale, sottolinea ACEA, hanno registrato una variazione positiva nelle vendite, soprattutto la Polonia che col +22,9%, pari a 2.727 unità immatricolate ha superato per volumi sia la Spagna che l’Italia.
Viceversa, tutti i principali mercati si sono contratti: Italia, -19%; Germania, -15,4%; Francia, -11,6% e Spagna, -5,2%.
Dall’inizio dell’anno, invece, in tutta l’Unione, con la sola eccezione della Grecia, si è assistito ad una crescita della domanda di autocarri pesanti del 24,1% rispetto allo stesso periodo del 2020 (199.772 unità contro le precedenti 160.925).
Il confronto positivo che scaturisce direttamente con le performance eccezionalmente negative dello scorso anno ha fatto sì che tutti i mercati abbiano chiuso in zona “verde”, compresi i maggiori dell’area: Italia (+30,5%), Spagna (+18,6%), Germania (+12,3%) e Francia (+8,3%).
Nel segmento specifico la Polonia si conferma il terzo mercato per volumi dopo Germania e Francia, mentre la Spagna scivola in quarta posizione e l’Italia in quinta.
Nuovi veicoli commerciali medi e pesanti (Medium and Heavy Commercial Vehicles) del peso oltre le 3,5 tonnellate
Anche il segmento degli autocarri ha subìto una contrazione della domanda al decimo mese dell’anno segnando una variazione percentuale negativa in confronto col 2020 del 7,5% (pari a 23.479 unità contro le precedenti 25.377).
Come già visto per gli autocarri pesanti sono stati i mercati dell’Europa centrale ha dare i risultati migliori con la Polonia che ha visto crescere la domanda del 20,1% e in termini di volumi può considerarsi fra i principali mercati dell’area. Al contrario, i grandi mercati dell’Europa occidentale hanno registrato tutti performance negative, quindi, risultati peggiori rispetto ad ottobre 2020: Italia, -18,3%; Germania, -21,9%; Francia, -9,4%; Spagna, -6,5%.
Finora il consuntivo del segmento ha visto aumentare le immatricolazioni di nuovi autocarri in tutta l’area Ue (con le sole eccezioni di Grecia e Cipro) del 19,5%, pari a 240.369 unità vendute.
Diffuse le crescite a due cifre cui non si sono sottratti i principali key market: Italia, +26,8%; Spagna, +12,8%; Francia, +8,5% e Germania, +7%.
La Polonia, con una crescita delle vendite del 67,7% e un volume pari a 26.176 unità immatricolate ha superato ampiamente i risultati di Spagna e Italia.
Nuovi autobus e pullman medi e pesanti (Medium and Heavy Buses & Coaches) del peso di oltre 3,5 tonnellate
Diminuite, lo scorso mese, le vendite di autoveicoli dedicati al trasporto collettivo di persone che, in tutta l’area dell’Unione hanno segnato una decrescita del 21,9% rispetto ad ottobre 2020, pari a 1.924 unità contro le precedenti 2.563.
Il risultato mensile, malgrado alcune performance positive di diversi piccoli mercati (l’ordine di grandezza dei volumi mensili in questo segmento si misura in decine di unità) è stato determinato dal calo evidenziato nei mercati maggiori dove si segnalano i risultati particolarmente negativi di Francia (-28,4%) e Italia (-48,7%), mentre Spagna (-21,9%) e Germania (-8,4%) hanno subito variazioni più modeste.
Nei dieci mesi del 2021 si è assistito solo ad un timido aumento delle immatricolazioni (+2,4%, ma avendo sempre davanti la bassa base di confronto dell’anno precedente).
In questo caso i principali mercati dell’area hanno chiuso tutti in positivo, con la Francia in testa per maggiori volumi e una crescita del 12,5%, seguita dall’Italia (8,7%), mentre le vendite nel mercato iberico e in quello tedesco hanno subito una contrazione, rispettivamente del -8,3% e del -5,3%.