L’UE investe 22 miliardi nei prossimi 7 anni

I fondi saranno destinati nei settori sanità, trasporti e ambiente

bandiera ue

La Commissione europea, gli Stati membri dell’UE e l’industria europea investiranno più di 22 miliardi di euro nei prossimi sette anni a partire dal 2014. La maggior parte degli investimenti sarà destinata a partenariati pubblico-privato  per favorire l’innovazione in cinque settori: medicinali innovativi, aeronautica, bioindustrie, celle a combustibile/idrogeno ed elettronica.
Si tratta di settori che forniscono posti di lavoro di elevata qualità, danno risposta ai grandi problemi che non possono essere risolti dai singoli paesi o dalle singole imprese e sono essenziali per la competitività dell’Europa.
Poichè la ricerca è un’attività a lungo termine, su vasta scala e ad alto rischio, la Commissione ha proposto di aggiungere ai finanziamenti di Orizzonte 2020, il prossimo programma di ricerca dell’UE che dispone di una dotazione di circa 79 miliardi di euro, un importo di circa 10 miliardi di euro e un altro di 4 miliardi di euro, forniti rispettivamente dall’industria e dai governi nazionali.
Saranno sostenuti anche i partenariati pubblico-pubblico (Commissione e Paesi dell’UE) per ricerche sulla cura delle malattie legate alla povertà, tecnologie di misurazione in ambito industriale, aiuti a piccole imprese ad alta tecnologia e strumenti per aiutare anziani e disabili a vivere in condizioni di sicurezza nelle proprie case.
Tre sono i partenariati pubblico-privato già attivi e che hanno ottenuto risultati impressionanti:
• un carrello elevatore alimentato a idrogeno
• nuovi tipi di autobus a idrogeno
• vetture elettriche più efficienti
• un’ala di aeromobile più leggera, in grado di ridurre le emissioni di CO2 di oltre il 20%
• scoperte riguardo alla cura del diabete.

L’UE deve conservare un ruolo guida nei settori tecnologici strategici a livello globale che creano posti di lavoro di elevata qualità. – ha dichiarato José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea,  Questo pacchetto di investimenti nell’innovazione combina finanziamenti pubblici e privati per raggiungere proprio questo scopo. Si tratta della perfetta dimostrazione del fatto che il bilancio dell’UE è un bilancio che favorisce la crescita”.

Le iniziative tecnologiche congiunte sono aperte ad un’ampia gamma di industrie in tutta Europa, comprese le PMI, e tutti i tipi di organismi di ricerca possono fare domanda di finanziamento. La Commissione ha sviluppato le nuove iniziative in stretta collaborazione con l’industria, che a sua volta si è impegnata a fornire considerevoli risorse finanziarie. Prima di essere selezionate, le proposte sono soggette a una valutazione inter pares.
Inoltre, a seguito delle critiche nei confronti delle iniziative attualmente in corso che sono state giudicate eccessivamente complesse e di difficile partecipazione, sono stati introdotti importanti cambiamenti.

Anche il web è interessato da una serie di azioni per favorire le start-up e le PMI del settore tecnologico.
La nuova tornata di finanziamenti del partenariato pubblico-privato sull’Internet del futuro della Commissione europea, infatti, prevede sovvenzioni per 100 milioni di EUR per favorire dello sviluppo di app e altri servizi digitali in settori quali i trasporti, la salute, la produzione intelligente, l’energia e i media.

Durante la conferenza «Le Web» a Parigi, nel dicembre scorso, – ha spiegato Neelie Kroes, Vicepresidente della Commissione europea – ho promesso un’azione concreta che ora è in fase di attuazione. L’Europa ha bisogno di più innovazione e di puntare maggiormente sull’economia digitale, e ciò comincia con un migliore ecosistema per le start-up. Stiamo dando un sostegno concreto lì dove crediamo ce ne sia bisogno.

I fondi verranno erogati attraverso 20 consorzi, appartenenti all’ecosistema Internet e che saranno selezionati in base alle modalità con cui intendono massimizzare l’impatto economico dei fondi nell’ecosistema Internet, tra cui: acceleratori d’impresa, piattaforme di crowdfunding, società di capitale di rischio, spazi di co-working, organismi di finanziamento regionali, associazioni di PMI e imprese tecnologiche.

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