6 mesi da dimenticare
Persi 270 milioni di euro di IVA e 1.6 miliardi di fatturato nel primo semestre 2013
Sebbene il mercato auto sembri rallentare la caduta, la crisi ormai perdura da ben 37 mesi.
In Italia a giugno è stato registrato un calo del 5,5% e 122.008 auto vendute.
Il primo semestre 2013 chiude così con 731.203 auto immatricolate, il -10,3% rispetto alle 815.213 del 2012 e una perdita in volume di 84.000 unità.
“In questi primi sei mesi dell’anno – ha commentato Massimo Nordio, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – dal solo settore auto si sono persi altri 270 milioni di euro di IVA e 1,6 miliardi di fatturato rispetto ai valori dello scorso anno, accelerando così l’involuzione del contributo del settore al PIL e alla produzione di gettito fiscale”.
Inoltre, secondo l’UNRAE, le azioni del Governo non hanno aiutato a migliorare il clima di fiducia, tanto che famiglie e imprese continuano a sentire sulle proprie spalle una forte incertezza per il futuro, a causa dei rinvii di IVA ed IMU.
“Se a questo aggiungiamo che i provvedimenti ad oggi proposti dal nuovo Esecutivo – ha aggiunto Nordio – non contengono ancora misure decisive a favore della riduzione del carico fiscale e dell’allentamento della stretta creditizia, vediamo con difficoltà la possibilità nei prossimi mesi di riuscire ad invertire il trend che ci caratterizza dall’aprile 2010”.
Anche se il confronto con 2012 risulta critico, fanno ben sperare gli ordinativi, che a giugno hanno evidenziato, infatti, una lieve crescita di quasi il 7% a oltre 110.000 contratti. Il cumulato gennaio-giugno rimane, comunque, in passivo di quasi l’8% a circa 701.500 unità complessive.
Canali di vendita
I privati si fermano nel complesso al 63,2% di quota con 464.032 auto immatricolate, in calo del 10,3%, esattamente in linea con la flessione complessiva del mercato. In recupero la rappresentatività del noleggio, al 20,2% del totale ed in flessione del 9,2%. Più complessa la performance delle vendite a società che, con una flessione dell’11,6%, si attestano al 16,7% di quota.
Alimentazione
La ricerca di economia da parte degli automobilisti si manifesta con una migrazione dalla motorizzazione benzina (-3 punti percentuali), al 31,6% di quota, verso quella a GPL (+1,4 p.p. e all’8,9% del totale), metano (+1,4 p.p., al 5% di quota) e ibrida, sempre più vicina alla soglia psicologica dell’1%.
Segmenti
I segmenti di ingresso A e B, ossia citycar e piccole utilitarie, perdono meno del mercato complessivo, incrementando la loro rappresentatività di quasi 3 punti, al 59,3% di quota, con due punti di incremento sul segmento delle piccolle utilitarie. Parallelamente, flettono considerevolmente intorno al 25% i segmenti dal D in su, ossia delle berline di medio grandi dimensioni fino a quelle lussuose.
Carrozzerie
Da segnalare che nel panorama di flessioni complessive, solo due carrozzerie, crossover e monovolume piccoli, evidenziano un segno positivo, rispettivamente +7,4% in volume per i crossover e 1,6 punti in più di quota (al 10%) e +36% in volume per i monovolume piccoli e un incremento di 2,4 punti percentuali (al 7,1%)
Aree geografiche
Ormai assorbito l’effetto della nuova formulazione dell’IPT che ha portato il Nord Est ad archiviare nei 6 mesi il 31,2% di quota, al secondo posto dopo il Nord Ovest al 32,6% di rappresentatività.
In calo anche il mercato dell’usato.
Secondo i dati il bollettino mensile “Auto-Trend”, l’analisi statistica dell’Automobile Club d’Italia sui dati del PRA, a giugno è stato registrato un calo del 3,3% a 322.102 trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture, ossia i trasferimenti temporanei al concessionario, in attesa della rivendita al cliente finale. Nei primi 6 mesi sostanzialmente stabili i 2.139.671 passaggi di proprietà (+0,9%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In pratica ogni 100 autovetture nuove ne sono state vendute 159 usate a giugno e 181 nel primo semestre del 2013.
Sempre secondo i dati ACI anche le radiazioni hanno subito una pesante diminuzione del 5,8%, infatti, ogni 100 autovetture nuove ne sono state radiate 86 e 106 nel primo semestre del 2013. In totale il settore delle radiazioni nel primo semestre del 2013 ha fatto rilevare un aumento dell’1,9% per le autovetture e del 17,5% per i motocicli.
Una situazione che si allarga anche nel resto d’Europa, dove i mercati, secondo quanto reso noto da LMC Automotive, hanno chiuso con 1.108.562 immatricolazioni, in calo del 6,1% rispetto al giugno dello scorso anno, quando le immatricolazioni furono 1.180.595, ben 72.033 vendite perse.
Nei 17 mercati dell’Europa Occidentale nei primi sei mesi del 2013 sono state immatricolate 6.056.130 auto, in flessione del 6,7% rispetto ai 6.487.953 di targhe consegnate nel primo semestre dello scorso anno, con 431.823 vendite in meno.
Sono pochi i Paesi Membri che hanno il segno positivo, mentre altri, con obiettivi protezionistici a senso unico, hanno introdotto pesanti tasse sui veicoli europei.
È il caso della Russia, che nel settembre 2012, subito dopo aver aderito all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), ha imposto la “recycling fee”, una tassa sulle importazioni prelevata su auto, camion, autobus ed altri veicoli a motore, compresa tra i 420 e i 2.700 euro per un’auto “nuova”, tra i 2.600 e i 17.200 euro per l’usato con più di tre anni, e che può raggiungere addirittura i 147.700 euro per altri veicoli come i grossi camion minerari.
Per l’Ue la Russia rappresenta il suo terzo partner commerciale, infatti nel 2012 sono state esportate nella Federazione Russa merci per 123 miliardi di euro, in particolare macchinari e materiale da trasporto (50%), compresi i veicoli.
Dura la reazione della Commissione Europea, che dopo aver cercato invano una soluzione in modo diplomatico, ora passa alle maniere “forti”, minacciando di chiedere al WTO di istituire un gruppo speciale che deciderà se le misure prese dalla Russia siano legittime.
Infine, anche quest’anno la vendita di biciclette ha superato quello delle auto. Segno di una crisi economica che sembra non rallentare, la crescita del numero di bici vendute rappresenta anche la crescita culturale dei giovani italiani, che hanno finalmente perso la visione della bici come mezzo di trasporto per i poveri che non si possono permettere una vettura. Peraltro la bici diventa una scelta necessaria nelle grandi città, che grazie alla sua comodità e velocità evita traffico e costosi parcheggi a pagamento e diventa un’occasione per fare movimento fisico e sentirsi più vicini alle moderne città nord-europee.
Peccato che non tutte le Amministrazioni locali se ne siano accorte. Mancano ancora reti e sistemi ciclabili in grado di rendere sicuro l’utilizzo della bici, sia dal lato degli incidenti, che rispetto a furti e vandalismi, per i quali sarebbero necessari investimenti mirati e veloci.
Del resto nemmeno lo Stato centrale sembra interessarsi molto alla drammatica crisi del mercato. Tanti i settori coinvolti negli ultimi incentivi, perfino lavatrici e frigoriferi, ma per l’auto neanche una minima misura che possa eliminare i fattori che frenano la crescita del mercato, come il costo eccessivo di carburanti e assicurazioni, l’accesso al credito o la tassazione sull’acquisto e sull’uso…
Ricorda una scena del film, L’Odio, dove uno dei protagonisti, Hubert, racconta racconta ai suoi amici, Said e Vinz, la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani.
“Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene.”
Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.
…e il mercato auto è in caduta libera da 3 oltre anni.