1 AUTOMOBILISTA SU 10 SENZA ASSICURAZIONE

È l’allarme lanciato dall’ACI che ha esaminato le registrazioni dei varchi ZTL delle maggiori città italiane

I dati che emergono dallo studio condotto da ACI (Automobile Club d’Italia), in collaborazione con ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), è la fotografia di un paese in crisi.
Un ricco assortimento di illeciti che parte da una valutazione minima del 9% d’irregolarità per gli automobilisti, che va dal mancato pagamento alla falsificazione dei documenti, che è pur sempre un mancato pagamento, e che accomuna tutte le tipologie di veicoli.
Tra i motociclisti il dato, infatti, sale al 15% e al 17% tra i conducenti di furgoni. Il fenomeno si manifesta meno con i mezzi pesanti (4% del circolante), gli autobus e i pullman (2%), grazie ai controlli su strada più frequenti. Infine, desta preoccupazione il fatto che l’83% degli escavatori e delle macchine da lavoro risulta sprovvisto di copertura assicurativa, così come il 66% delle microcar.
Si tratta di ben 4,4 milioni di mezzi non hanno la copertura assicurativa, il triplo rispetto a dieci anni fa e, sebbene Campania, Puglia, Lazio e Sicilia restino le regioni più a rischio, la questione riguarda anche le grandi città del Nord, infatti, secondo una rilevazione dei vigili di Milano, un’auto su cinque fermate circola senza l’assicurazione in regola.

Il fenomeno delle frodi assicurative si può debellare – ha dichiarato il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damianicon due semplici provvedimenti di facile adozione senza impatti per le casse dello Stato. Il primo è il potenziamento dei controlli attraverso l’omologazione degli strumenti elettronici per questo tipo di accertamento. Il secondo è la repentina riduzione dell’importo delle polizze, che secondo ANIA costano 525 euro ma per ACI sfiorano in media 740 euro l’anno, con un peso tre volte superiore all’IMU nei bilanci delle famiglie. Tale riduzione si può perseguire dando un seguito alla proposta di legge che l’Automobile Club d’Italia ha presentato già al Governo Monti, in grado di abbassare del 40% il costo della RC-auto contrastando gli illeciti”.

I dati, tanto sconfortanti quanto desolanti, sono stati ricavati incrociando da una parte il database dell’ACI, dall’altra quello dell’ANIA che hanno preso visione delle registrazioni presenti nei varchi ZTL nelle maggiori città italiane.

La crisi economica ha aggravato una situazione già insostenibile, infatti metà di tale fenomeno è dovuto da una situazione “provvisoria”: si paga in ritardo o ci si dimentica perché i soldi non sono sufficienti.
L’altra metà è composta, invece, dai “furbetti” i quali l’assicurazione auto non l’hanno mai pagata e sanno bene di circolare con tagliandi falsi o addirittura senza.

Le conseguenze e i rischi che derivano dal guidare senza copertura assicurativa sono tristemente noti a tutti: non solo sanzioni, ma anche dover pagare di tasca propria i danni di un eventuale incidente. Per chi, invece, l’incidente l’ha subito, sarà difficile ottenere risarcimenti e sarà costretto a rivolgersi al Fondo vittime della strada. I mancati pagamenti, infine, rappresentano un danno economico per le compagnie assicurative che dovranno poi pareggiare i conti sulla pelle dei consumatori onesti.

Oltre al danno anche la beffa!
Un automobilista che lascia il proprio veicolo parcheggiato senza assicurazione può arrivare a pagare ben 850 euro di multa!
Purtroppo sono sempre di più gli italiani costretti a tenere ferma la propria vettura e a non pagare l’assicurazione. Tuttavia, se il proprietario non dispone di garage, posti auto condominiali o aree private, recintati e non aperti a tutti, il mezzo parcheggiato per strada o in parcheggi pubblici diventa “fuorilegge”.
A inizio luglio, dopo un controllo a tappeto per le strade, i Carabinieri di Città di Castello (PG) hanno dovuto far rimuovere e sanzionare numerosi veicoli senza copertura assicurativa.

La Legge parla chiaro.
Anche i mezzi fermi sono sottoposti all’obbligo della RC Auto ai sensi della Legge 990 del 24 dicembre 1969 che inoltre definisce quali aree private, ma aperte alla circolazione, devono sottostare a tale obbligo.
Per quanto riguarda le auto vecchie o non funzionanti abbandonate nei parcheggi o per strada, una sentenza della Cassazione del 2008 prevede che la RC Auto non è obbligatoria se il mezzo è privo di targa, volante o sedile per la guida. In questo caso, però, scatta l’obbligo della rottamazione. Inoltre, possono essere contestati altri reati come l’abbandono di rifiuti speciali e pericolosi, il commercio illegale di ricambi e l’occupazione illegale di suolo pubblico.

Da anni i diversi Governi hanno promesso provvedimenti per semplificare il mercato RC Auto e garantire all’automobilista trasparenza e risparmio, ma di fatto molte azioni sono rimaste ferme.
Dopo il Decreto Crescita del governo Monti, entro la fine dell’estate dovrebbero partire almeno i primi interventi sui contratti base per la RC Auto, sul quale il Consiglio di Stato ha già espresso parere favorevole, e la dematerializzazione dei contrassegni.
Con l’obiettivo di ottenere una maggiore semplificazione e aprire le porte a nuove liberalizzazioni, anche il Ministero allo Sviluppo economico ha aperto un tavolo per studiare le modifiche al sistema normativo, i cui cambiamenti principali riguarderanno la scomparsa del contrassegno assicurativo di carta, che diventerà telematico, e l’installazione della scatola nera sulle vetture, che comporterebbe maggiori sconti sulla RC Auto per gli automobilisti, ma anche una constatazione preventiva delle condizioni del veicolo da parte della compagnia.
Per tutelare i diritti del consumatore sono in programma ulteriori interventi da parte del Governo, come il ripristino del diritto di recesso annuale dalle polizze pluriennali e procedure che garantiscano più trasparenza nel rapporto tra agenzie e clienti, che dovranno essere facilitati nel trovare i prezzi più vantaggiosi per il proprio profilo grazie alla comparazione semplice e immediata delle offerte delle varie compagnie assicurative.
Alcune soluzioni erano già presenti all’interno del Decreto Crescita del 2012 della precedente Legislatura, ora restiamo in attesa dei decreti attuativi che dovrebbero arrivare nel prossimo autunno.

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