Forte crescita dell’elettrico nelle immatricolazioni auto Ue dell’ultimo trimestre.
Aumentano le quote di mercato di tutte le tipologie di veicoli elettrici, mentre perdono terreno le alimentazioni tradizionali che però rappresentano la maggioranza delle auto nuove.
Prosegue, in Europa, la crescita della domanda dei veicoli a trazione elettrica che continuano a guadagnare quote di mercato sia nel segmento delle auto a batteria che in quello delle ibride plug-in a discapito delle alimentazioni tradizionali, benzina e diesel, che comunque rappresentano pur sempre il 62,2% di tutte le auto nuove vendute.
Lo rende noto ACEA – European Automobile Manufacturer’s Associations che stamani ha diffuso i dati relativi alle nuove immatricolazioni auto in Europa al secondo trimestre 2021 suddivise per tipologie di alimentazione.
Ebbene, da aprile a giugno le immatricolazioni di veicoli elettrici a batteria sono aumentate del 231,6% nel mercato Ue (217,7% se si considera l’intera Europa Occidentale: Ue+EFTA+UK), pari a 210.298 unità contro le precedenti 63.422 del secondo trimestre 2020.
Una crescita spinta dagli ottimi risultati registrati nei 4 mercati chiave (Spagna, +372,7%; Germania, +357,0%; Italia, +273,3% e Francia, +120,5%), cui si aggiungono, seppur con comprensibili minori volumi: Svezia (+390,3%); Austria (+267,1%); Belgio (+148,5%) e Olanda (+101,4%).
Per quanto riguarda i veicoli elettrici ibridi plug-in i numeri della crescita sono ancora più importanti con un aumento impressionante delle immatricolazione che, in area Ue, sono passate dalle 66.252 del secondo trimestre 2020 alle 235.730 del periodo aprile-giugno 2021 (+255,8%).
Fra i mercati chiave dell’Unione è stata l’Italia a registrare la crescita maggiore, + 659,3% pari a 21.647 unità contro le precedenti 2.851; ma ottimi risultati si sono avuti anche negli altri maggiori mercati: Spagna (403,3%); Francia (276,4%); Germania (269,9%) e, in generale, nell’area gli aumenti sono stati tutti a tre cifre con le sole eccezioni si Svezia, Lettonia e Cipro (quest’ultimo, con una perdita stimata al -16,1%.
I veicoli elettrici ibridi sono risultati essere ancora una volta la più grande categoria di auto a propulsione alternativa in termini di volume (541.162 unità contro le precedenti 172.593 pari ad una crescita del 213,5% nel trimestre). Anche in questo caso tutti i mercati dell’Ue hanno registrato crescite a tre cifre con le eccezioni, comunque positive di Bulgaria (97,2%), e Svezia (88,4%), Belgio (84,5%).
Nei 4 principali è ancora una volta l’Italia ad aver registrato la crescita migliore: +344,1% pari a 122.523 unità contro le precedenti 27.589; segue la Spagna (299,7%), mentre il mercato francese e quello tedesco sono cresciuti con più moderazione (rispettivamente +171% e + 156,7%).
Analizzando i numeri dal punto di vista delle quote di mercato, ACEA sottolinea che quella dei veicoli elettrici a batteria è più che raddoppiata dal 3,5% del secondo trimestre 2020 al 7,5% dell’attuale; mentre la quota degli ibridi plug-in è arrivata all’8,4% del totale delle nuove auto vendute e la domanda di auto ibride ha fatto schizzare la quota relativa al 19,3% negli ultimi tre mesi.
In conseguenza di ciò si sono contratte le quote di mercato dei veicoli alimentati con carburanti tradizionali, benzina (41,8% in calo di 10 punti percentuali rispetto al 51,9% del secondo trimestre dello scorso anno) e diesel (20,4%, in calo dal 29,4% del secondo trimestre del 2020).
Va detto, tuttavia, che le immatricolazioni di queste auto sono aumentate (rispettivamente del 25,3% e del 7,8%) nel confronto con le pessime performance dei mercati dello scorso anno quando ancora risentivano degli effetti delle restrizioni anti-Covid.
Fra i major market dell’Ue è la Spagna quello che ha registrato la variazione percentuale positiva più alta nelle alimentazioni a benzina (+105,9%), mentre Italia (+42,3%), Germania (+9,85) e Francia (+7%), pur con volumi maggiori, sono cresciute con più discrezione.
Più contrastata la “fotografia” del mercato Ue dell’ultimo trimestre per quanto concerne il segmento diesel; in questo caso guadagni e perdite si alternano in tutta l’Ue anche nei principali mercati di riferimento: Spagna (+46,3%); Italia (+17,3%); Francia (+2,8%) e Germania (-1,9%).
Nelle alimentazioni alternative (GPL, gas naturale ed etanolo) si è assistito ad un aumento della domanda di veicoli a metano nell’UE (+ 41,8%), grazie al contributo del nostro Paese che da solo rappresenta il 75% delle vendite in questo segmento; mentre per ciò che concerne il GPL le immatricolazioni in Ue sono più che raddoppiate rispetto al secondo trimestre 2020 (+134,1%), grazie al contributo portato alla media dai due maggiori mercati per questa tipologia di alimentazione: Francia (+266,0%) e Italia (+89,5%).