LE MIGLIORI PERFORMANCE DEI COSTRUTTORI NEL 2011
Secondo le ultime analisi dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), la maggior parte dei costruttori sono in grado di rispettare gli obiettivi 2012 di CO2
Il grafico mostra la distanza dei 20 maggiori produttori dalla curva del valore limite, ossia la linea tratteggiata che rappresenta l’obiettivo da raggiungere prendendo in considerazione sia la massa media, sia i livelli di emissione di CO2. Tale curva implica che più le auto sono pesanti, maggiore è il livello di emissione ammesso, rispetto ai veicoli più leggeri. Di conseguenza, i limiti di emissioni specifiche di CO2 variano da 119 a 145 g CO2/km.
La dimensione della bolla è proporzionale al numero di veicoli immatricolati in Europa.
Dal grafico emerge che, nel 2011, 18 dei 20 più grandi produttori hanno raggiunto l’obiettivo del 2012 fissato dal Regolamento UE, infatti si trovano al di sotto della linea tratteggiata. Sebbene molto vicine all’obiettivo, restano ancora al di sopra dei limiti Dacia (+5,7 g CO2/km) e Mazda (+1 g CO2/km).
Sebbene i dati siano più che promettenti, i produttori dovranno fare ulteriori sforzi per migliorare la situazione, se vorranno essere in linea con le aspettative dell’Unione Europea che punta ad arrivare a 95 g di CO2 per km nel 2020, poiché le case che non soddisferanno i parametri dovranno pagare sanzioni per le emissioni in eccesso.
Le nuove automobili dovranno abbattere le proprie emissioni dai 135 g di CO2/km del 2011 a 95 g di CO2 per km nel 2020 con un obiettivo intermedio obbligatorio di 130 g di CO2/ km nel 2015.
È questo l’obiettivo fissato dall’Unione Europea, e, per valutare lo stato di avanzamento dei produttori verso tali obiettivi, dal 2010 l’Agenzia Europea dell’Ambiente raccoglie analizza i dati sulle emissioni di CO2 delle autovetture immatricolate in tutti gli Stati Membri, mostrando una panoramica delle prestazioni dei produttori di automobili nel raggiungere i loro obiettivi di emissione di CO2.
I dati raccolti (numero di immatricolazioni, massa media ed emissioni medie) per i produttori più importanti, vale a dire quelli che hanno registrato più di 100.000 veicoli immatricolati nel 2011, rivelano che la maggior parte delle case automobilistiche sono già sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo delle emissioni di CO2 fissato per il 2012.
Le emissioni medie di tutti i produttori dell’Unione Europea nel 2011 erano 135,7 g CO2/km, mentre quella dei principali produttori UE è 134,2 g CO2/km, vale a dire 1,5 g inferiore alla media totale CO2/km.
Nel 2011, sei produttori principali erano sotto i 130 g CO2/km, mentre nel 2010 solo due produttori erano al di sotto di questo valore. La media delle emissioni dei principali produttori di questo gruppo varia da 118 g CO2/km a 153 g CO2/km, con una differenza di 35 g di CO2/km, simile a quella del 2010, mentre nel 2009 è stata registrata una differenza più ampia (43 g CO2/km).
Tra i maggiori produttori, il Gruppo FIAT registra le emissioni medie di CO2 più basse con 118 g CO2/km. Nel periodo 2000-2011, le emissioni specifiche di CO2 delle autovetture nuove del Gruppo FIAT immatricolate nell’UE è diminuito del 25%. Il “downsizing”, cioè il passaggio a veicoli più piccoli e leggeri, è stato uno dei fattori principali di questa riduzione. In effetti, dal 2003 la quota di utilitarie nella flotta FIAT è aumentata considerevolmente. Anche la crescente quota di veicoli a diesel e a carburanti alternativi, in particolare GPL e metano, ha contribuito alla riduzione delle emissioni osservate. Il numero di veicoli a GPL e metano ha superato del 19% il totale delle immatricolazioni nel 2009. Tale quota è diminuita a meno del 7% nel 2011. Rispetto all’anno precedente, Fiat ha ridotto le emissioni del 6,7 g CO2/km.
Anche Seat, Citroën, Peugeot e Renault hanno ridotto le emissioni medie a valori inferiori a 130 g CO2/ km.
Rispetto all’anno precedente, Seat e Citroën hanno ridotto le loro emissioni medie di 6 g CO2/km mentre Peugeot e Renault sono passate, rispettivamente da 131 g CO2/km a 128 g CO2/km e da 134 g CO2/km a 129 g di CO2 / km. Insieme a Fiat, Seat e Renault erano tra le maggiori case automobilistiche con la massa media più bassa.
Come negli anni precedenti, Toyota Motor Europe continua ad essere la casa automobilistica che produce alcune delle vetture con i più bassi livelli di emissione, che sono diminuiti del 27% nel periodo 2000-2011, raggiungendo 126 g/km nel 2011.
L’ibrido ha sicuramente contribuito a questa riduzione, ma questo effetto non è facilmente quantificabile, poiché le auto ibride sono immatricolate come auto a benzina. Insieme a Seat, Toyota detiene la più alta percentuale di veicoli con emissioni inferiori a 100 g CO2/km (14% della sua flotta).
Tutti i maggiori produttori hanno diminuito il livello medio delle emissioni rispetto all’anno precedente e rispetto al 2010, le maggiori riduzioni delle emissioni sono state raggiunte da Daimler AG (7,4 g CO2/km) e dal gruppo Fiat (6,7 g CO2/km).
In generale, l’aumento delle immatricolazioni di veicoli a diesel, rappresenta uno dei fattori principali per la riduzione delle emissioni dei principali produttori. Tuttavia, la quota dei veicoli alimentati con carburanti alternativi rimane bassa, senza contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni osservate. Tra i vari produttori, anche BMW, Fiat e Volkswagen hanno compiuto il passaggio a veicoli più piccoli (downsizing a una cilindrata ridotta).
Riusciranno le case produttrici a rispettare i limiti imposti dall’UE?
Sembra proprio di sì.
Sulla base dei dati del 2011, ben 47 produttori, che rappresentano il 95% delle immatricolazioni nella UE, avrebbero già raggiunto i loro obiettivi per le emissioni specifiche per l’anno 2012 (comprese le deroghe) e, rispetto al 2010, ulteriori 15 produttori sono stati in grado di ridurre il loro livello medio di emissioni.