GREEN ECONOMY: OBIETTIVO ANCORA LONTANO
Pubblicati i risultati dell’indagine Eurobarometro
A fine marzo, la Commissione Europea ha diramato un comunicato stampa (Bruxelles, 27 marzo 2012), relativamente ai risultati dell’indagine Eurobarometro “SMEs, resurce efficiency and green markets” (Le PMI, efficienza nell’uso delle risorse e mercati verdi).
Il Flash Eurobarometro n. 342 è stato condotto tra il 24 gennaio e il 10 febbraio 2012 da TNS Political & Social. L’indagine è stata condotta nei 27 Stati membri dell’UE e in Albania, Croazia, Islanda, Liechtenstein, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro, Norvegia, Repubblica di Serbia, Turchia, Israele e Stati Uniti. È un’indagine che riguarda le imprese che occupano una o più persone nel settore manifatturiero (categoria C della Nace), in quello al dettaglio (categoria G della Nace), dei servizi (categorie I/J/K/H/L/M/ della Nace) e nell’industria (categorie B/D/E/F della Nace) nell’Unione europea. Non riguarda le imprese individuali senza dipendenti.
Dai dati emerge che il 37% delle PMI dell’UE ha almeno un dipendente “verde” a tempo pieno o part-time.
Infatti, secondo l’indagine europea, sono proprio le piccole e medie imprese quelle in prima linea – rispetto alle grandi imprese – nell’apertura a professionalità verdi: nel 2012, nelle piccole e medie imprese un lavoratore su otto aveva un posto di lavoro “verde” il che corrisponde a quasi il 13% di tutti i posti di lavoro nelle PMI (nelle grandi imprese il dato è di un lavoratore verde soltanto su 33, pari al 3% dell’occupazione nelle grandi imprese).
L’indagine stima che nel prossimo biennio i posti di lavoro “verdi” nelle PMI cresceranno in modo dinamico a un tasso del 35%.
L’indagine Eurobarometro rivela inoltre che vi sono altre potenzialità non sfruttate che potrebbero essere usate dalle PMI. Ad esempio, meno di un quarto delle PMI sfrutta il mercato unico per i prodotti o servizi verdi. La burocrazia è ritenuta uno degli ostacoli: il 20% delle PMI dichiara che sarebbe più facile effettuare investimenti verdi se le procedure amministrative e legali transfrontaliere non fossero così complesse.
Le PMI delle industrie verdi sono interessate anche da un processo di maturazione. Delle PMI che vendono prodotti o servizi verdi tre su cinque (61%) sono attive sui mercati verdi da più di tre anni rispetto al 52% negli USA. Gli alimenti e le bevande (25%) e l’elettronica e le macchine e attrezzature meccaniche (23%) sono i prodotti e servizi verdi maggiormente venduti nell’UE dalle PMI.
Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea responsabile per l’Industria e l’imprenditoria, nel commentare i risultati dell’indagine succitata ha dichiarato: “Sono lieto di constatare che le PMI stanno sfruttando questo enorme potenziale inutilizzato che si tradurrà in maggiore innovazione, in PMI più competitive e in un maggior numero di posti di lavoro. Resta però ancora molto da fare. Soltanto pochissime PMI europee estendono le loro attività verdi ai mercati esteri. Se si tiene conto che l’UE rappresenta circa un terzo del mercato mondiale delle industrie ambientali, ciò rivela un enorme potenziale che consentirebbe alle PMI di espandersi.”
Di seguito pubblichiamo una sintesi ragionata dell’indagine, così come proposta dalla stessa Commissione UE.
Le PMI verdi: forti in patria ma deboli all’estero
Nell’UE i mercati verdi1 per le PMI rimangono essenzialmente domestici. L’87% delle PMI attive nel settore verde (o nell’economia verde) opera sui mercati nazionali. Poco meno di un quarto delle PMI dichiara di sfruttare le opportunità offerte dal mercato unico. Mentre si stima che i paesi BRIC2 produrranno circa il 60% del PIL mondiale entro il 2030, soltanto il 3% delle PMI dell’UE si avventura a vendere prodotti o servizi verdi in Asia e nella regione del Pacifico meridionale e soltanto il 2% in America latina.
La domanda dei clienti svolge un ruolo importante
Secondo l’indagine Eurobarometro il motivo principale per cui le PMI dell’UE vendono prodotti o servizi verdi è determinato dalla domanda dei clienti (48%). In questo contesto anche i valori di fondo delle imprese (32%) e l’immagine (30%) svolgono un ruolo importante.
Le PMI riducono i consumi energetici e l’utilizzo delle risorse
Il 93% delle PMI dell’UE si adopera per fare un uso più efficiente delle risorse. Il 64% delle PMI applica forme di risparmio energetico, il 61% ricicla e il 62% si impegna per ridurre i rifiuti. Il 33% delle PMI situa tra le sue principali priorità il miglioramento dell’efficienza nell’uso delle risorse.
Misure politiche possono contribuire ad avviare il “volano della crescita verde”
Le PMI ritengono che gli incentivi finanziari siano il modo migliore per aiutarle a diventare più verdi sotto il profilo del loro funzionamento e dell’offerta di prodotti e servizi:
• circa la metà (51%) delle PMI ritiene che gli sgravi fiscali, le sovvenzioni e i prestiti siano le migliori misure politiche per sostenere gli investimenti nell’efficienza energetica;
• circa la metà (49%) delle PMI che già offrono prodotti verdi indica che gli incentivi finanziari per lo sviluppo dei prodotti sarebbero il modo migliore per contribuire all’espansione della gamma di prodotti o servizi verdi;
• il 31% delle PMI che attualmente non offrono prodotti e servizi verdi ritiene che gli incentivi finanziari siano il modo migliore per aiutarle a lanciare una gamma di prodotti o servizi verdi.
La semplificazione amministrativa darebbe impulso alle produzioni verdi
Anche la consulenza tecnica e la semplificazione amministrativa sono ritenute estremamente utili per aiutare le PMI a diventare più verdi. Nel prossimo biennio quattro PMI su cinque (80%) intendono attuare interventi per l’efficienza nell’uso delle risorse, ma una su cinque dichiara che ciò sarebbe più facile se le procedure amministrative e legali non fossero così complesse o se i costi degli interventi fossero più bassi:
• una PMI su quattro (25%) afferma che la semplificazione delle procedure amministrative per la costruzione delle capacità di cogenerazione, come ad esempio l’installazione di pannelli solari, sarebbe particolarmente efficace per promuovere l’efficienza energetica;
• una migliore informazione sui contratti di servizi energetici e sulle opzioni di risparmio energetico aiuterebbe una PMI su quattro (24%) a ridurre la propria fattura energetica;
• circa una PMI su cinque tra quelle che oggi non offrono prodotti o servizi verdi dichiara che la disponibilità di assistenza nell’individuazione di mercati potenziali o clienti per prodotti o servizi verdi potrebbe spingerle a considerare l’ingresso nei mercati verdi.
Gli appalti pubblici verdi rappresentano ancora un problema
Gli appalti pubblici verdi, intesi quali volano per un’economia più sostenibile, rappresentano ancora un problema per le PMI. Stando ai dati disponibili soltanto l’11% delle PMI nell’UE ha partecipato ad appalti pubblici comprendenti requisiti ambientali rispetto al 16% delle imprese più grandi.
1 I prodotti e servizi verdi sono quelli la cui funzione predominante consiste nel ridurre il rischio ambientale nonché l’inquinamento e l’utilizzo delle risorse. Ai fini di questa indagine sono inclusi anche i prodotti aventi caratteristiche ambientali (ecodisegno, ecolabel, prodotti biologici, con un importante contenuto riciclato). Le PMI nel settore verde che sono attive nell’industria (31%) e nei settori al dettaglio (29%) sono quelle che tendono maggiormente a offrire prodotti e servizi verdi rispetto alla media (26%). La metà delle imprese UE (52%) attive nel mercato verde offre prodotti e servizi con caratteristiche ambientali come ad esempio la pulitura a secco ecologica o gli alimenti biologici. Il 29% opera nel settore dei materiali riciclati e il 20% in quello dell’energia rinnovabile o della gestione dei rifiuti solidi.
2 Brasile, Russia, India e Cina.