La mobilità del futuro, sostenibile e connessa, farà bene all’economia e all’ambiente.
Un recente Rapporto dell’UNECE rimarca come il rafforzare azioni condivise per la mobilità e la connettività possa sbloccare molteplici vantaggi per tutti. Ma serve migliorare efficienza, sostenibilità e cooperazione.
Quello della mobilità sostenibile, connessa ed intelligente è un obiettivo imprescindibile per lo sviluppo economico e sostenibile del futuro, nonché una strategia perseguibile per il conseguimento della ripresa nel dopo Covid; senza contare che la sfida, in questo settore è fondamentale per la realizzazione dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile.
Ne è certa la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite – UNECE che, recentemente ha pubblicato il Rapporto: “Mobilità sostenibile e connettività intelligente” che prende in esame le sfide che interessano la mobilità e la connettività all’interno della regione ECE (56 Paesi) sottolineando l’importanza vitale che la mobilità e la connettività svolgono nel funzionamento dell’economia e nello spostamento di merci e persone all’interno e attraverso i confini e dimostrando, altresì, che la digitalizzazione di molti di questi processi è fondamentale per migliorare l’efficienza e l’efficacia.
Accelerare il passaggio a una mobilità verde, efficiente, sicura e salutare per tutti, secondo UNECE, si declina anche attraverso l’attuazione dei regolamenti esistenti, dell’applicazione di standard condivisi, nella collaborazione fra Paesi e lo sviluppo delle infrastrutture.
Sono 59, ad esempio, le Convenzioni sui trasporti interni amministrate dall’UNECE, che offrono un quadro armonizzato a livello internazionale per lo sviluppo di sistemi di trasporto sostenibili, sicuri, efficienti e resilienti, mentre fra gli strumenti vi sono le normative ONU sui veicoli che, ad esempio, supportano la transizione verso i veicoli elettrici e facilitano l’introduzione sicura di tecnologie di guida autonoma; così come i quadri giuridici e alla cooperazione per aumentare il trasporto ferroviario e l’uso delle vie navigabili interne.
Tra le sfide presentate nella relazione colpisce l’approccio integrato alla promozione della bicicletta che, nelle intenzioni degli estensori dovrebbe sbloccare benefici di sostenibilità interconnessi in termini di riduzione del traffico veicolare, riduzione dell’inquinamento atmosferico e delle emissioni climalteranti (di cui il traffico veicolare è pur sempre uno dei responsabili), promozione dell’attività fisica, riduzione dei danni economici annuali causati dal trasporto di passeggeri e dai ritardi delle merci dovuti alla congestione del traffico che, in Europa sono stimati a circa 100 miliardi di euro, o più dell’1% del PIL dell’UE.
In quest’ottica il Programma paneuropeo per i trasporti, la salute e l’ambiente (THE PEP), ha negoziato un piano generale paneuropeo per la promozione della bicicletta (la cui adozione è prevista per il prossimo maggio) e che comprende svariate azioni per promuovere una cultura della bicicletta, con l’obiettivo di raddoppiarne la diffusione nell’area, sviluppare e attuare le politiche ciclistiche nazionali e integrare le infrastrutture ciclabili nella pianificazione.
Un altro aspetto fondamentale per conseguire una decarbonizzazione nel settore dei trasporti, secondo UNECE, passa attraverso l’implementazione del ricorso al trasporto pubblico che richiede circa 3 volte meno energia rispetto alle auto, ed è già elettrificato per quanti concerne metropolitana, tram e filobus in molte città europee; consentendo, tra l’altro, l’utilizzo di quote di energia rinnovabile.
Naturalmente, per raggiungere il pieno potenziale del cambiamento verso la mobilità sostenibile nell’area, il rapporto sottolinea: “la necessità di dare la priorità a considerazioni di accessibilità e accessibilità per tutti, comprese le persone con disabilità”.
Una raccomandazione particolare è rivolta a tutte quelle azioni e strumenti da adottare per migliorare la sicurezza in tutte le modalità di trasporto.
Nella regione UNECE, gli incidenti stradali registrano 105.000 decessi ogni anno e nelle aree UE ed EFTA l’attuazione delle convenzioni ONU sulla sicurezza stradale hanno prodotto norme ad hoc che hanno contribuito a una forte riduzione delle vittime della strada (circa 20.000 decessi in meno nel 2015 rispetto al 2005), tuttavia, servono ancora ulteriori sforzi, tanto più nei Paesi a basso e medio reddito dove si registra il 90% delle vittime.
E ancora, la necessità di implementare un sistema di connettività smart porterebbe benefici in termini di semplificazioni per quanto riguarda le transazioni commerciali internazionali il 90% delle quali coinvolge – sottolinea il Rapporto – utilizza ancora documenti cartacei; l’obiettivo è quello di ridurre le inefficienze a tutti i livelli migliorando la crescita economica in linea con gli “obiettivi del millennio”.
Il Rapporto, rimarca, infine come un approccio integrato alla connettività può anche aumentare il commercio transfrontaliero e l’efficienza dei trasporti moltiplicando i vantaggi in termini economici ed ambientali.
In questo senso, ad esempio, o la digitalizzazione della lettera di vettura stradale CMR offre uno strumento pratico per facilitare il transito e il trasporto merci su strada senza soluzione di continuità attraverso i valichi di frontiera internazionali.
Analogamente, altro sistema-chiave indicato dall’UNECE è il sistema internazionale eTIR, che garantisce operazioni di attraversamento delle frontiere senza documenti cartacei, senza interruzioni e senza contatto (cosa particolarmente significativa per la riduzione dei rischi di trasmissione di virus) con una riduzione dei tempi di trasporto transfrontaliero fino all’80% e dei costi fino al 38%.
Aumentare gli sforzi per conseguire una mobilità di merci e di persone sempre più sostenibile potrà sbloccare vantaggi di vasta portata in tutta la regione, migliorando, altresì l’efficienza del pubblico e del privato necessarie allo sviluppo del futuro; UNECE, pertanto, si impegna ad aiutare i Paesi a sfruttare i suoi numerosi strumenti e piattaforme per la necessaria cooperazione.