MOBILITÀ SOSTENIBILE IN ITALIA: INDAGINE SULLE PRINCIPALI 50 CITTÀ
Il Nord più sensibile del Sud, ma le alternative stentano a decollare
Un trasporto pubblico che funziona, il miglior car-sharing della penisola, un efficiente servizio di biciclette messe a disposizione dei cittadini, una quota significativa di auto a basso impatto ambientale ed un’elevata sicurezza sulle strade cittadine.
Sono queste le armi con le quali Torino si è aggiudicata il primo premio della mobilità sostenibile, assegnato come ogni anno da Euromobility, l’Associazione italiana che ha lo scopo di promuovere e stimolare l’introduzione nel Paese di nuove forme di mobilità e trasporto, sia individuale che collettivo, sempre più eco-sostenibili, a vantaggio della qualità della vita dei cittadini e nel maggiore rispetto possibile dell’ambiente.
Sul podio, dove troviamo tutte città del Nord tranne Firenze che si trova al nono posto, ci sono Venezia che guadagna il secondo posto, seguita da Milano, Brescia e Parma. Dal sesto all’ottavo posto troviamo Bologna, Padova e Bergamo, mentre al decimo posto si piazza Genova. Ultimi nella classifica della mobilità sostenibile, Campobasso e Foggia.
Il quinto Rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”, elaborato da Euromobility con il contributo di Assogasliquidi, Consorzio Ecogas e Bicincittà e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha arricchito la gamma di indicatori usati per stilare la classifica. Quest’anno, infatti, si è tenuto conto anche del numero di parcheggi di scambio e di quelli a pagamento, del numero di incidenti e dell’indice di mortalità, del numero di autovetture per km2, della qualità dell’aria e delle iniziative di promozione e comunicazione a favore della mobilità sostenibile ed infine si è tenuto conto anche dei miglioramenti registrati nel 2011 dalle innovazioni degli anni precedenti. Gli indicatori tradizionali sono le innovazioni introdotte per la gestione della mobilità (car sharing, bike sharing, mobility manager, ecc) e la loro efficacia, lo stato di salute delle città in relazione alla presenza di auto di nuova generazione o alimentate a combustibili alternativi (gpl, metano), l’offerta di trasporto pubblico, le piste ciclabili e l’adozione di strumenti di gestione e di pianificazione del traffico.
Le 50 città monitorate sono tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e le città con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti.
“Questo quinto Rapporto – ha detto Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility – ha registrato qualche passo in avanti sulla strada dell’eco mobilità. Nell’ultimo anno si conferma la diffusione del bike sharing e il forte aumento delle auto a gpl e metano: oltre 7 auto su 100 sono a gas, anche se negli ultimi mesi la crescita si è arrestata a causa della mancanza degli incentivi che avevano così tanto contribuito a raggiungere questi obiettivi. E ciò a dispetto di quello che chiedono i cittadini: oltre l’85% vorrebbe che i carburanti gpl e metano costassero di meno e l’82% chiede incentivi economici per l’acquisto o la trasformazione a gas della propria automobile.”
Un’ulteriore fattore di novità dell’edizione 2011 è quella di aver sondato anche le abitudini e i gusti dei cittadini. Oltre il 55% dei cittadini delle 50 città usa l’automobile (quasi il 70% invece come media nazionale) e solo per il 10% degli spostamenti ci si reca fuori città (33,4% invece come media nazionale). Nell’ultimo anno è aumentato soprattutto l’uso del trasporto pubblico extraurbano e quello della bicicletta, merito anche della crisi economica.
Rincara la dose Riccardo Canesi, Presidente di Euromobility, che invita gli amministratori ad “ascoltare di più i cittadini, che spesso si dimostrano più maturi di chi li governa: l’83% di loro è ad esempio convinto che la diffusione del bike sharing può essere un valido contributo alla riduzione del traffico e dell’inquinamento in città e circa l’80% vorrebbe una flotta di biciclette anche nella propria città o, dove già esiste, vorrebbe che aumentassero il numero di parcheggi dove trovare una bicicletta disponibile. È importante che si spinga con maggiore convinzione sull’innovazione e su una nuova cultura della mobilità che renda più vivibili le nostre città”.
In Italia il tasso di motorizzazione, che rappresenta la consistenza della flotta veicolare in rapporto alla popolazione residente, resta il più alto d’Europa (60,67 auto ogni 100 abitanti contro la media europea di circa 46), ma registra nel 2010 un leggero calo rispetto all’anno precedente (61,13). Solo una città su tre registra nel 2010 un incremento rispetto al 2009. Tuttavia quasi il 70% dei cittadini percepisce come grave il problema del traffico e del conseguente inquinamento ambientale.
Latina e L’Aquila sono le città con più auto, con oltre 72 auto ogni 100 abitanti, seguite da Catania, con quasi 71 auto per 100 abitanti, e Potenza (70,4). Al contrario Venezia, Genova, Bolzano e Bologna sono le città più virtuose della classifica.
Le città con il più alto numero di autovetture per ogni km2 di territorio sono, invece, Torino, Milano e Napoli, che svetta anche nella classifica negativa delle auto più inquinanti, infatti le auto con più di 11 anni di vita sono quasi il 60%. Segue Catania, con il 54,9% e diverse città del sud che presentano il maggior numero di auto più inquinanti.
Per quanto riguarda gli standard emissivi più recenti (Euro 4 ed Euro 5), Aosta, Firenze e Brescia sono le città con percentuali più alte, sebbene il dato di Aosta è falsato dal fatto che molte società di autonoleggio immatricolano in questa città le autovetture della propria flotta.
Il tasso di motorizzazione più elevato per le due ruote a motore, si registra a Livorno (25 ogni 100 abitanti), Genova (21,3) e Catania (21.1), mentre le città con meno motocicli e ciclomotori sono Foggia (5.5), Venezia (6.5) e Potenza (6.9).
Ad Aosta spetta il primato delle due ruote più inquinanti, infatti il 50,3% sono Euro 0; seguono Perugia (49,0%) e Udine (48,6%), mentre Livorno (20,5%), Firenze (24,0%) e Roma (24,4%) annoverano il minor numero di motocicli e ciclomotori Euro 0.
Grazie anche agli incentivi, nel 2010 si conferma il boom delle auto a gas nelle 50 città.
Le auto a GPL sono aumentate, rispetto all’anno precedente, del 19,7% e quelle a metano del 7,8%. Le città che preferiscono questi tipi di alimentazione sono Ravenna, Ferrara e Bologna, con una media intorno al 18%, mentre Trieste, Udine e Siracusa sono le ultime in classifica.
Non crescono car sharing e mobility manager, infatti nel 2010 l’auto condivisa segna una battuta d’arresto: gli utenti sono aumentati solo dello 0,7% rispetto all’anno precedente e le automobili disponibili sono addirittura diminuite (-3,6%). Con 4.097 utenti Milano è in testa alla classifica, seguita da Venezia con 3.300 e Torino con 3.290. Nei primi mesi del 2011 Milano, Bologna, Torino, e Genova hanno ricominciato ad investire aumentando l’offerta di auto disponibili: 30 in più a Milano, 10 a Bologna, 6 Torino e 5 a Genova.
Anche i mobility manager, la figura creata dal Decreto Ronchi per dare risposte di breve periodo ai problemi della congestione del traffico e delle sue conseguenze sulla salute dei cittadini, non aumentano rispetto all’anno precedente. Questa figura è presente in 41 città, quasi tutte del centro-nord, mentre è del tutto assente a Campobasso, Cagliari, Catanzaro, L’Aquila, Latina, Pescara, Livorno, Sassari e Taranto.
Per quanto riguarda l’uso della bicicletta, Torino e Milano sono le città più attive nell’adottare misure di mobilità alternativa come il bike sharing, il servizio di biciclette condivise. In 27 città su 50 è attivo il bike sharing elettronico a tessera magnetica o meccanico a chiave codificata. Nelle 16 città che usano il sistema elettronico gli utenti sono aumentati di oltre il 50%. Le città che da poco hanno adottato il sistema della bicicletta condivisa sono Torino, Cagliari e Venezia. Milano è la città che registra il numero maggiore di biciclette (1.400); si distanziano nettamente Roma (120) e Torino (300). In quest’ultima città però nei primi mesi del 2011 le biciclette sono già diventate 540. Fra chi ha scelto il sistema meccanico, in testa si conferma Modena con 272 bici. Secondo l’indagine commissionata dal Club delle Città per il Bike Sharing ad Euromobility, un italiano su 3 conosce questo servizio, mentre circa 4 cittadini su 5 vorrebbe che le biciclette condivise fossero disponibili anche nella propria città.
I dati sono incoraggianti ma siamo ancora lontani dagli standard europei. A Bruxelles ci sono 2.500 bici collettive con 180 stazioni, a Parigi oltre 20.000 bici con 1.800 stazioni, a Lione 4.000 con 340 stazioni, a Barcellona oltre 6.000 bici con 428 stazioni, a Siviglia 2.500 bici con 250 stazioni, a Londra oltre 6.000 bici con 400 stazioni.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico urbano, l’ offerta migliore si registra a Milano, Venezia e Roma, mentre quella peggiore a Siracusa, Monza e Reggio Calabria.
Con i continui tagli al trasporto pubblico non è difficile immaginare città sempre più inquinate da concentrazioni di PM10 sempre più elevate.
Ancona è le città dove si respira peggio, infatti ha registrato il maggior numero di superamenti (140 rispetto ai 35 consentiti), seguita da Torino con 131 superamenti. La media annuale di PM10 più elevata si è registrata a Torino, con 50 microgrammi al metro cubo, superiore al limite consentito di 40, seguita da Ancona (48,4) e Napoli (48.0).
Si respira meglio a Genova, dove si sono registrati solo 5 superamenti, e a Potenza che ha una media annuale di 22 microgrammi al metro cubo.
Per quanto riguarda il delicato tema della sicurezza sulla strada Bergamo registra il maggior numero di incidenti con 2,7 incidenti ogni 100 abitanti e a Potenza quello dei morti con 4,8 morti ogni 100 incidenti.
Dopo Bergamo, Vicenza (2.1) e Salerno (2.0) sono le città con più incidenti, mentre l’indice di mortalità più elevato, dopo Potenza, si registra a Foggia e Campobasso.
Sulla tematica della sosta, dal Rapporto emerge che Firenze conta il maggior numero di parcheggi a pagamento (158 ogni 1.000 autovetture circolanti), seguita a ruota da Bologna (154) e Ancona (133), mentre Venezia, che si classifica prima per dotazione di parcheggi di scambio (140 posti ogni 1.000 autovetture circolanti), stacca di gran lunga Piacenza (71.8) sola al secondo posto.
In tema di educazione partecipazione, si moltiplicano gli eventi dedicati alla mobilità sostenibile.
La Giornata Nazionale della Bicicletta promossa dal Ministero dell’Ambiente, alla quale hanno aderito 38 città su 50, è stata l’iniziativa di maggior successo del 2010. Molto apprezzata anche Bimbinbici (35 città su 50), alla quale seguono Bicincittà (28 su 50) e Vivincittà (27 su 50). Le città che hanno aderito alla Settimana Europea della Mobilità, invece, sono state solo 14.
Il rapporto sulle città “eco-mobili” disegna un’Italia ancora troppo lontana dagli standard europei e poco all’avanguardia rispetto alle tematiche legate alla mobilità sostenibile. Dai numeri, infatti, non emerge una vera volontà a cambiare le strategie di trasporto, mentre in Europa esistono investitori molto più coraggiosi, pronti ad accettare la sfida della sostenibilità e che hanno contribuito a realizzare in pochi anni città vivibili e a misura d’uomo, grazie ad un trasporto pubblico ben organizzato, a spazi decorosi per le bici e incentivi ad auto a basso impatto ambientale.