Sicurezza stradale: rivedere gli standard di visione diretta per i camion
Alla vigilia della nuova sessione del Forum mondiale per l’armonizzazione delle normative sui veicoli, due reti di città europee hanno esortato i governi locali ad impegnarsi per risolvere il problema dei “punti ciechi” nei grandi veicoli commerciali.
Portare all’attenzione dei governi locali europei la necessità di affrontare urgentemente le norme attinenti alla sicurezza per quanto riguarda gli standard di visione diretta di camion e autocarri al fine di migliorare la sicurezza stradale in generale e, più in particolare, quella per gli utenti deboli della strada.
È questo il senso della Lettera che, la scorsa settimana, come riporta il sito dell’European Transport Safety Coucil – ETSC, Eurocities e Polis Network hanno inviato ai governi dei Paesi Ue con la sottoscrizione di una nutrita rappresentanza di città europee fra cui: Berlino, Copenhagen, Lisbona, Londra, Malmo, Osnabrück, Parigi, València, cui si sono aggiunte la regione di Stoccolma e il Network Svedese delle Cycling Cities.
Per meglio comprendere la portata dell’iniziativa è bene spiegare che Eurocieties è la più influente rete di città a livello europeo comprendente 140 città impegnate nel portare all’attenzione dei decisori comunitari le “voci” degli organismi urbani in settori strategici come: economi, politica, società e cultura; mentre Polis Network è la rete leader di città e regioni europee che lavorano insieme per sviluppare tecnologie e politiche innovative per il trasporto locale.
La lettera è stata inviata, non a caso, prima dell’apertura della 183a Sessione del Forum mondiale per l’armonizzazione delle normative sui veicoli che ha avuto luogo a Ginevra, presso il Palazzo delle Nazioni, dal 9 all’11 marzo dove era in programma, tra l’altro, una discussione sugli standard di visione diretta per i camion.
Quello dei “punti ciechi” dei grandi veicoli commerciali è un problema che si trascina da tempo e che, non a caso, si sta tentando di risolvere. Proprio quest’anno i governi nazionali dovrebbero approvare uno standard di visione diretta per i camion di nuova produzione presso l’UNECE (Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite) che dovrebbe essere applicato in tutta l’Unione europea dal 2026 (ai nuovi autocarri appena omologati) e a partire da gennaio 2019 a tutte le immatricolazioni di nuovi camion.
Le Associazioni e le città scriventi ricordano che i veicoli commerciali pesanti rappresentano solo il 2% dei veicoli sulle strade e, tuttavia, sono coinvolti nel 15% delle collisioni mortali. Tali eventi sono responsabili di circa 3.300 decessi ogni anno in Europa, un terzo dei quali è rappresentato da pedoni, ciclisti o motociclisti spesso invisibili all’autista del camion semplicemente a causa del design del veicolo. Da considerare, poi, che per ogni persona uccisa, circa altri cinque subiscono gravi ferite con conseguenze a lungo termine e irreversibili.
“Si può e si deve fare di più per rendere i camion più sicuri in tutto il continente – ha dichiarato Sadiq Khan, sindaco di Londra – motivo per cui esortiamo i governi nazionali a seguire l’esempio di Londra ed eliminare i punti ciechi mortali dei veicoli pesanti introducendo uno standard di visione diretta il prima possibile“.
Anche Parigi ritiene che: “l’eliminazione degli angoli ciechi dei camion sia essenziale per migliorare la sicurezza stradale in città“, gli ha fatto eco Michèle-Angélique Nicol, Project Manager di Parigi per il trasporto merci urbano, mentre, Ingmar Streese, Segretario permanente per i trasporti presso il Dipartimento per l’ambiente, i trasporti e la protezione del clima del Senato di Berlino, ha dichiarato: “Per aumentare la sicurezza del traffico, soprattutto nelle aree urbane, è necessario migliorare la visione diretta dei veicoli commerciali pesanti. Pertanto, insieme alla rete di città europee Eurocities, invitiamo i governi a sostenere ambiziosamente miglioramenti durante le prossime revisioni dei regolamenti sui veicoli da parte della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite“.