Mercato auto Italia: gennaio a -14%
L’anno inizia in negativo, ma grazie alla partenza dei nuovi incentivi dal 18 gennaio è stato evitato un crollo del mercato auto italiano.
Secondo i dati pubblicati dal CED del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a gennaio le immatricolazioni di autovetture nuove sono state 134.001, vale a dire il 14% in meno rispetto allo stesso mese del 2020.
Negli ultimi tre giorni di gennaio è stato immatricolato il 40% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni Dataforce, hanno rappresentato il 10,1% dei volumi di vendita mensili, con una flessione del -21,8% nel confronto con gennaio dello scorso anno.
Il mese di gennaio è stato certamente penalizzato dalle limitazioni nelle zone più colpite dall’emergenza da Covid-19.
A pesare sul risultato anche due giorni lavorati in meno rispetto a gennaio 2020.
A parità di giorni lavorati, infatti, il calo del mese scorso sarebbe solo del 5%. Un risultato che, al di là del segno meno, è indubbiamente importante perché il confronto si fa con un livello ante-crisi visto che la pandemia ha incominciato a penalizzare il mercato dell’auto soltanto a partire da marzo.
A non far crollare del tutto il mercato italiano è stato essenzialmente il pacchetto Benamati, che ha previsto incentivi oltre che per le auto con emissioni di CO2 fino a 60 gr/km anche per l’acquisto di vetture Euro 6 di ultima generazione ad alimentazione tradizionale e con emissioni non superiori al 135 gr/km di CO2.
Il successo degli incentivi è stato immediato e testimonia che, nonostante i disagi e le preoccupazioni economiche per il presente e per il futuro, la propensione all’acquisto di automobili da parte degli italiani resta forte ed è motivata in gran parte dalla necessità e dal desiderio di sostituire autovetture ormai decisamente vecchie con tutto quello che ne consegue in termini di inquinamento e di sicurezza stradale.
“Questo fa capire quanto sia importante in questa fase congiunturale poter contare sul supporto degli incentivi, – ha dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto – dal momento che il ritorno ad una piena normalità, anche economica, dipenderà dall’evoluzione della crisi sanitaria, dalla conseguente durata delle restrizioni agli spostamenti delle persone e alle attività economiche e dalle scelte operate dalla politica. Il 2021, infatti, inizia con una pesante eredità alle spalle e gli effetti incerti dell’emergenza sanitaria, tuttora in corso, si riflettono inevitabilmente sulla fiducia dei consumatori e delle imprese, sul mercato del lavoro e sulla capacità di acquisto della clientela”.
Purtroppo il Governo, nell’accogliere il pacchetto Benamati, per gli incentivi alle vetture da 61 a 135 gr/km di CO2 ha messo a disposizione 250 milioni di euro di cui ben 73 milioni già prenotati dal 18 gennaio alla fine del mese scorso.
Di conseguenza, con ogni probabilità, all’inizio di aprile i fondi per gli incentivi si saranno esauriti per le auto più richieste (da 61 a 135 gr/km).
“Per continuare a sostenere il mercato dell’auto e con il mercato dell’auto l’economia – ha spiegato Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor – è dunque necessario che il Governo provveda ad integrare in maniera sollecita e adeguata lo stanziamento per incentivi alle auto con alimentazione tradizionale (benzina, gasolio, gpl e metano) con emissioni di CO2 non superiori a 135 gr/km”.
Inoltre, se le vetture a ricarica esterna (BEV+PHEV), come auspicato, dovessero raggiungere una market share a doppia cifra, allora anche per la fascia 0-60 g/km i fondi non basterebbero a coprire l’intero anno.
“In questo scenario – ha affermato Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE – la nostra stima per il mercato delle autovetture nel 2021 è di 1.550.000 immatricolazioni, che indica un andamento positivo del +12% rispetto all’annus horribilis appena chiuso, ma che va letta in relazione al trend pre pandemia: parliamo ancora di un pesante calo del 19% rispetto ai livelli 2019 e non è certamente una stima prudenziale”.
Analizzando la domanda di autovetture per utilizzatore, le immatricolazioni destinati ai privati a gennaio sono in sostanziale parità -0,7% (quota di mercato del 68,2%), quelle delle società diminuiscono del -18,4% (quota del 14,7%) e il noleggio segna -42,3% (quota del 17,1%).
Sul fronte alimentazioni, si confermano le dinamiche dei mesi precedenti.
Continuano, infatti, le difficoltà delle vetture diesel che cedono il -31% dei volumi, con una quota di mercato che arriva al 26,8%. In calo anche benzina (-33,3%), metano (-33,4%) e Gpl (-15,3%). Gli incentivi statali previsti per la fascia 0-60 g/km di CO2, rafforzati dall’extra-bonus della Legge di Bilancio 2021, premiano la crescita delle auto ibride (+140,7%, quota al 27,2%), mentre le elettriche a zero emissioni (-1,9%) restano ancora poco significative in termini di quota (1,9%), anche per la carenza delle infrastrutture di ricarica.
“Speriamo che il Paese possa al più presto ritrovare la stabilità necessaria a valorizzare al massimo la programmazione di spesa delle risorse del PNRR, – ha commentato Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA – ponendo l’accento su rivoluzione verde, transizione ecologica e mobilità sostenibile, macro-temi da declinare soprattutto facendo leva sul rafforzamento competitivo della filiera industriale automotive, sostenendo investimenti e riconversioni produttive nelle nuove tecnologie a basse emissioni. Ad oggi, infatti, le imprese automotive che si trovano a dover affrontare gli ingenti investimenti di una riconversione produttiva non hanno a disposizione adeguati strumenti agevolativi”.
Per concludere, il mercato dell’usato segna in gennaio una flessione del 23,5% con 259.244 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture, rispetto ai 338.754 del primo mese del 2020.