Gli italiani e le auto elettriche: un rapporto in crescita.
Un recente sondaggio su un campione nazionale evidenzia l’aumento della propensione all’acquisto, frenata, però, dal costo iniziale, così come dalla scarsa conoscenza delle diverse tecnologie e dalle difficoltà di comprensione dei meccanismi di incentivazione.
Agli italiani piace sempre di più la mobilità elettrica, trainata da motivazioni ecologiche ed economiche, tuttavia perdura ancora scarsa conoscenza dei diversi modelli e delle diverse tecnologie, i costi elevati di acquisto frenano molti e il sentimento più diffuso nei confronti degli incentivi all’acquisto è l’incertezza.
Sono i risultati finali del sondaggio “Vetture ibride ed elettriche, tu le acquisteresti?“, effettuato nella prima decade di gennaio dalla Società di marketing strategico e operativo Areté su un campione di italiani (70% uomini e 30% donne), provenienti da tutte le regioni d’Italia in una fascia d’età compresa fra i 35 e i 65 anni.
Ebbene, in tempo di coronavirus l’auto privata torna ad essere la protagonista assoluta delle preferenze per la mobilità con il 75% degli intervistati che la preferisce a tutti gli altri mezzi di trasporto; la ragione è semplice, i mezzi di trasporto pubblici vengono percepiti maggiormente come occasione di contatto indesiderato e possibile contagio.
Tuttavia, 7 italiani su 10 dichiarano di guidare una vettura immatricolata dopo il 2011; ricordiamo, a questo proposito, che secondo il recente Rapporto pubblicato da ACEA, “Vehicles in use – Europa” l’età media dei veicoli circolanti in Ue è di 11,5 anni e il nostro Paese si piazza appena al di sotto di tale media con 11,4!
9 italiani su 10 guidano un veicolo con motore tradizionale termico: il 47% del campione va a diesel, il 34% a benzina, l’11% a GPL e il 3% a metano, con il restante 5% ripartito tra ibrido (4%) ed elettrico (1%).
Il sondaggio fa emergere, però, che di fronte all’eventuale acquisto di una auto nuova il 77% del campione sceglierebbe una vettura elettrificata (il 25% un ibrido a benzina; il 18% un ibrido a diesel; il 18% un ibrido plug-in e il 16% un’auto elettrica) con motivazioni, come già detto legate al minor inquinamento e alla salvaguardia dell’ambiente (25%) e al risparmio economico nella gestione del mezzo (72%).
Se, tuttavia, si va a scavare sulla reale conoscenza degli EV da parte degli italiani, il sondaggio fa emergere una sostanziale incertezza ed ignoranza, tanto sulle diverse tecnologie, quanto su modalità di ricarica, emissioni, costi di gestione e autonomia; non solo il 50% degli intervistati è indeciso o possiede informazioni non corrette in merito.
Ad esempio, il 39% ritiene che tutti modelli ibridi (full, mild, plug-in) ed elettrici siano a emissioni zero, il 61% li reputa tutti in grado di percorrere almeno 50 km in modalità elettrica, mentre più del 25% pensa che tutte le vetture elettrificate abbiano bisogno della spina per ricaricarsi.
Tuttavia, se il 50% del campione è ben conscio dei minori costi di manutenzione di un veicolo elettrificato rispetto ad un mezzo ad alimentazione tradizionale, è proprio l’elevato costo di acquisto il fattore frenante più diffuso (oltre il 60%) e, di conseguenza, gli aspetti motivazionali di spinta all’acquisto variano in caso di forme di incentivazione più consistenti (27% per l’ibrido e 22% per l’elettrico) o di una riduzione del prezzo (26% per l’ibrido e 25% per l’elettrico), così come in caso di più vantaggiosi piani di finanziamento (8% per l’ibrido e 7% per l’elettrico).
Un altro aspetto che pesa sulle motivazioni di spinta per un eventuale acquisto è anche l’installazione del sistema di ricarica in casa compreso nel prezzo (per il 15% in caso di auto ibrida e per il 23% in caso di auto elettrica).
E però, proprio i sistemi di incentivazione messi in campo dallo Stato risultano poco chiari e comprensibili: solo il 4% degli intervistati ha dichiarato ad Areté di averne compreso il meccanismo in merito a quanto ammonta il bonus a seconda della vettura scelta, alla tipologia di vetture che rientrano nel bonus, alle procedure di accesso ai fondi e alla durata degli incentivi.
Addirittura, il 7% ha dichiarato di non essere a conoscenza degli incentivi statali!
“La survey ribadisce la centralità dell’auto per gli spostamenti degli italiani e la diffidenza verso i mezzi pubblici di trasporto – ha dichiarato Massimo Ghenzer, Presidente di Areté – Al contempo, evidenzia come l’interesse verso le auto elettrificate resti alto nel nostro Paese, spinto da motivazioni legate al risparmio economico nella gestione della vettura. Nonostante le campagne informative delle Case automobilistiche, resta molta confusione da parte dei consumatori sulle tecnologie elettriche ed ibride, sulle loro differenze, sul funzionamento. Complice anche l’incerto scenario economico determinato dalla pandemia, l’elevato costo di questi veicoli, in assenza di più rilevanti incentivi all’acquisto, rischia di frenarne la diffusione. Proprio al fine di non immobilizzare l’intero valore economico del bene, il 20% è propenso a prenderle attraverso formule alternative alla proprietà, come il noleggio a lungo termine o il leasing“.