IN EUROPA L’UNICA A SORRIDERE È LA GERMANIA

Il mercato dell’auto non arresta la sua crisi e il caro benzina peggiora la situazione

Nel mese di dicembre immatricolate 995.404 vetture (-5,8%).
Nella parte finale dell’anno, l’Europa dell’automobile (UE27+Efta) ha fatto registrare flessioni più o meno accentuate in tutti i grandi mercati, eccezion fatta per la Germania, l’unica a chiudere in attivo (+8,8%) il 2011. Secondo le informazioni diffuse dall’ACEA, l’Associazione europea dei Costruttori, la Francia (-2,1%), la Gran Bretagna (-4,4%), l’Italia (-10,9%) e la Spagna (-17,7%) hanno fatto registrare cadute rispetto all’anno precedente, con prospettive tutt’altro che favorevoli per l’anno appena iniziato, tenuto conto della generale situazione dell’Area dell’euro.
Se il quadro economico-finanziario dell’Unione Europea non troverà al più presto nuovi equilibri – ha commentato Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE – non vediamo come a breve possa registrarsi un’inversione di tendenza sul mercato continentale dell’automobile. I grandi Paesi, ad eccezione della Germania, oltre alle problematiche legate al debito pubblico, soffrono per la stretta del credito e per la riduzione generalizzata dei consumi, fattori che hanno dato vita ad un progressivo rallentamento della domanda di nuove auto, incidendo negativamente sul ricambio del parco circolante”. “Per quanto riguarda l’Italia, inoltre – conclude Filipponi – la domanda delle famiglie è ulteriormente compressa a causa della fiscalità che ha particolarmente colpito il settore dell’automobile in questi ultimi mesi.
In Italia, inoltre, desta molta preoccupazione la situazione del caro benzina che è a filo diretto con il mercato dell’auto. È ufficialmente ripresa la folle corsa dei carburanti, sempre più vicini alla preoccupante soglia critica dei due euro al litro. Dopo i primi rialzi dei primi di gennaio, infatti, prezzi raccomandati registrano un’altra raffica di rincari con punte record per la benzina di 1,84 euro registrate soprattutto nel Centro Italia, dove si sente in maniera più marcata l’effetto delle accise. In particolare, la Q8 ha aumentato il listino dei prezzi raccomandati alla pompa della verde, seguita nuovamente dalla Tamoil (+1,5 centesimi), da Total Erg e Shell (entrambe +1) e dall’Agip (+0,5). Sul territorio si segnalano di conseguenza aumenti generalizzati per la verde (anche negli impianti no logo, seppur sempre in maniera meno marcata) e una sostanziale stabilità per il gasolio.
In generale, sul territorio nazionale, il prezzo medio praticato per la benzina (in modalità servito) varia da 1,764 euro al litro dei distributori Agip/Eni a 1,778 di quelli IP (no-logo in salita a 1,689). Per il diesel si passa da 1,715 euro al litro di IP a 1,723 di Shell e Tamoil (no-logo a 1,610). Il Gpl oscilla tra 0,745 euro al litro dell’Agip e lo 0,757 di TotalErg (no-logo a 0,728).
Intanto i benzinai hanno confermato lo sciopero nazionale di dieci giorni per protestare contro il decreto “Salva Italia”, che stabilisce la liberalizzazione del settore. I sindacati accusano il Governo di essere stato troppo prudente, favorendo i petrolieri e non i gestori degli impianti e i consumatori. Le modalità e le date dello stop dei distributori saranno comunicate probabilmente il 7 febbraio prossimo dopo la riunione tra i sindacati Faib e Fegica.
Già dall’inizio del 2012 il caro benzina è stato un protagonista assoluto e c’è da riflettere sul fatto che molte persone cercano di prendere il meno possibile la macchina per ovvi motivi. Siamo in piena recessione, il petrolio è a livelli stellari, il mercato dell’auto stenta già da mesi. Il quadro è nero.
In Europa l’unico spiraglio di luce è sempre la Germania con le sue 3.173.634 nuove immatricolazioni (+8,8%).
La crescita del mercato tedesco dell’auto nuova, nel 2011, sfiora il 9%, con 3.173.634 immatricolazioni. In dicembre, le targhe consegnate sono state 244.501, con un incremento del 6,1%. Anche sul fronte degli ordini l’andamento segnala una crescita del 10%. Il risultato è la conferma del robusto stato dell’economia del Paese, anche se nel finale di anno qualche allarme ha destato l’incertezza economica dell’intera area dell’euro. L’export, in crescita del 7%, ha raggiunto livelli record con 4,5 milioni di veicoli, come la produzione di auto (+6% con 5,87 milioni di veicoli prodotti). Per le previsioni del 2012, mentre la VDA, Associazione dei Costruttori, mantiene ancora il riserbo, la Global Insight indica un mercato 2012 da circa 3,1 milioni di unità vendute, in flessione del 2%.
Anche Francia, Spagna e Gran Bretagna segnano “meno”.
Malgrado un finale di anno molto pesante (dicembre 187.817 immatricolazioni, -17,7%) , il 2011 per il mercato francese si è concluso in maniera inaspettata, con un calo molto contenuto (-2,1%), dovuto alle 2.204.229 immatricolazioni, dimensione certo non attesa ad inizio di anno, visto che il Paese usciva da un periodo di incentivazioni all’acquisto di auto con rottamazione. Nell’anno, le immatricolazioni a privati hanno fatto registrare un calo dell’8%, a fronte di una forte crescita delle vendite a società (+13,6%) e a una stabilità del settore del noleggio (+1,4%).
Da rilevare la fortissima prevalenza del diesel, arrivato alla quota del 72%. Nelle stime di alcuni Costruttori francesi, si teme una flessione dell’8% per l’intero 2012 con circa 2 milioni di immatricolazioni, mentre Global Insight è più pessimista, indicando 1.920.000 targhe e una flessione del 13%.

Con una flessione in dicembre del 3,7% conseguente alle 119.188 immatricolazioni, il mercato britannico ha chiuso il 2011 con 1.941.253 unità ed una flessione del 4,4%. Quello registrato in dicembre è il decimo calo del mercato dall’inizio dell’anno, conseguenza della ridotta stabilità economica delle famiglie, delle politiche fiscali restrittive e delle mutate condizioni di crescita globale. Il mercato si tiene essenzialmente grazie alla robustezza delle vendite alle flotte, cresciute nell’anno del 4,7% al 52,7% di quota. Nei dodici mesi gli acquisti delle famiglie sono scesi del 14,1% con una quota che, perdendo quasi 5 punti, è scesa al 42,4%. Livello record per il diesel, che per la prima volta ha superato la metà del mercato (50,6% di quota) e bene le vetture a basso impatto ambientale (+11,3%), elemento che ha consentito la riduzione delle emissioni di CO2 da 144,2 g/km del 2010 a 138,1 g/km. Per l’intero 2012, la SMMT indica un mercato stabile ed un recupero nel 2013.
Per il terzo anno consecutivo, la Spagna registra un mercato dell’auto nuova inferiore al milione. Le immatricolazioni 2011 sono state, infatti, 808.059, con una flessione del 17,7%. In dicembre, il mercato aveva assorbito 66.458 vetture, con una contrazione del 3,6%. L’aumento della disoccupazione, la crisi economica e la restrizione del credito hanno tutte giocato contro la domanda di nuove auto, riportando il mercato ai valori del 1993. In questo quadro, gli acquisti delle famiglie in dicembre hanno registrato la 18^ flessione consecutiva, in calo nell’anno del 33,6% a 387.831 unità vendute, con una quota del 48%. In dicembre valori negativi anche per il noleggio, che però chiudono l’anno in crescita del 4,3%, mentre le vendite a società chiudono l’anno con un +6,3%. La prolungata crisi del mercato ha portato in soli 12 mesi alla chiusura di 500 Concessionarie e alla perdita di 5.000 posti di lavoro nell’intera filiera. Per l’anno 2012 le Associazioni di categoria stimano un’ulteriore flessione del 2%, consolidando 800.000 immatricolazioni. Secondo l’Associazione delle Case estere, il 1° semestre sarà fortemente negativo (-10%), con un recupero nella seconda parte dell’anno.

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