SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITÀ 2010
In tutta Europa più di 2.000 città, di cui 37 italiane, hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione della UE per promuovere l’uso di mezzi di trasporto puliti
Con il ritorno dell’autunno, puntuale, rispunta sull’agenda degli amministratori pubblici di tutta Europa, il problema del- la mobilità urbana ed extraurbana, causa prima delle emissioni nocive in atmosfera (nei centri urbani), dell’aumento dell’inquinamento acustico e di notevoli effetti sulla salute psicologica e fisica dei cittadini (oltre che di un pesante consumo, spesso immotivato, di carburanti vari). E puntuale, torna una delle iniziative europee più sensibili all’argomento: la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. Dal 16 al 22 settembre centinaia di città e paesi europei hanno invitato i loro cittadini ad un’ampia gamma di attività per promuovere la mobilità sostenibile. L’iniziativa ha coinvolto, oltre i 39 paesi dell’Unione Europea, anche Brasile,Venezuela, Colombia, Canada, Giappone, Sud corea e Taiwan hanno partecipato alla nona edizione della Settimana Europea della Mobilità. Il tema della campagna 2010,”Muoversi in modo più intelligente per vivere meglio”, è stato scelto in riferimento agli effetti negativi che il trasporto urbano ha sulla salute dei cittadini. L’uso massiccio di veicoli nelle città, in particolare auto private, crea danni e decessi a causa di incidenti stradali, patologie a carico del sistema respiratorio e malattie tipiche dall’esposizione prolungata all’inquinamento atmosferico, per non parlare delle malattie croniche come l’obesità e le patologie cardiovascolari imputabili a stili di vita sempre più sedentari.
Altri fattori di rischio per la salute fisica e mentale sono quei fenomeni innescati dai cambiamenti climatici (fra le cui cause, come già detto, vi sono pur sempre le emissioni direttamente imputabili al traffico), come eventi meteorologici estremi (ad esempio alluvioni, tempeste e ondate di calore), sociali, come l’isolamento e la distruzione delle comunità causati dalla congestione del traffico e dalla riduzione degli spazi pubblici, e l’inquinamento acustico che causa gravi disturbi del sonno e fastidi psicologici. L’obiettivo dell’edizione 2010 della Settima- na Europea della Mobilità, per tanto è stato di sensibilizzare maggiormente i cittadini europei residenti in aree urbane a viaggiare “in modo intelligente”: a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici. Scegliendo questi modi sani e più sostenibili di spostamento rispetto all’auto privata, i cittadini possono migliorare, non solo l’ambiente e la qualità della vita nelle loro città, ma anche la loro salute e il loro benessere. In Italia il tasso di motorizzazione cresce continuamente: nel 2009 i Comuni Capoluogo di Provincia hanno raggiunto una media di 617 auto per mille abitanti con un amento dello 0,4% rispetto all’anno precedente. Ben 78 Comuni Capoluogo di Provincia contano più di 600 autovetture per mille abitanti e ben 10 comuni hanno un tasso che raggiunge una quota superiore a 700. Un altro indicatore negativo tutto italiano è l’aumento dei motocicli e il calo della domanda di trasporto pubblico. Nel 2009 il numero di motocicli per mille abitanti è salito a 128,5 con un aumento del 3,9% rispetto al 2008. La maggiore diffusione delle due ruote è dovuta alla scarsa disponibilità di parcheggi, al continuo aumento del traffico e al maggiore incremento di zone a traffico limitato. Secondo Janez Potoc_nik, Commissario UE per l’Ambiente:”troppi europei utilizzano la propria auto sia per i lunghi, che per gli spostamenti brevi. Si tratta di un dato preoccupante perché guidare mezzi privati significa più incidenti sulla strada e più inquinamento atmosferico”. Il tema di quest’anno è quindi un richiamo per le autorità locali, affinché considerino maggiormente l’impatto delle politiche dei trasporti sull’ambiente urbano e sulla qualità della vita dei cittadini, e per contribuire a rendere più intelligenti e più sane le loro scelte di trasporto. La Settimana Europea della Mobilità è coordinata da tre organizzazioni non governative specializzate nelle questioni ambientali nelle aree urbane: Eurocities, Energie-Cités e Climate Alliance. La Direzione Generale dell’Ambiente della Commissione europea fornisce il supporto finanziario e organizza i premi annuali per il miglior programma di attività e misure. La Settimana è organizzata come ogni anno dal 16 al 22 settembre e l’ultimo giorno è dedicato al Car Free Day, conosciuto anche come la Giornata “In città senza la mia auto!”. Questa iniziativa rappresenta una piatta- forma ideale per enti locali, associazioni e organizzazioni al fine di:
• promuovere le politiche esistenti, le iniziative e le pratiche migliori relative allmobilità urbana sostenibile;
• sensibilizzare i cittadini sull’effetto negativo che le attuali tendenze della mobilità urbana hanno sull’ambiente e sulla qualità della loro vita; • stabilire rapporti di cooperazione efficaci con gli stakeholder locali; • essere parte di una campagna a livello europeo e condividere un obiettivo e un’ identità comuni con le altre città; • sottolineare l’impegno locale nei con- fronti delle politiche sostenibili per il trasporto urbano, • lancio di nuove politiche di più lungo termine e di misure permanenti. La maggior parte delle città che hanno partecipato alla Settimana Europea della Mobilità ha ideato un programma di attività innovative ed eventi volti a promuovere una mobilità urbana sostenibile. Si sono impegnati inoltre a lanciare almeno una misura permanente che continuerà ad esistere anche dopo la fine della Settimana. Fra quelle ipotizzate: piccoli miglioramenti come lo sviluppo di piani di viaggio casa- scuola o l’istituzione di un sistema on-line di car-pooling, fino alle grandi opere infrastrutturali come la creazione di nuove piste ciclabili o la riassegnazione dello spazio stradale a favore dei pedoni. Per l’occasione, ad esempio Torino è stata promotrice dell’ufficio biciclette comunale, il noleggio gratuito di due ruote e la “punzonatura antifurto” gratuita. La giornata torinese si è chiusa con la community di ciclisti urbani “Bici e Ba- sta”, promotori di una bevuta “verde”, un buono per bere gratis, ma solo per chi arrivava in sella alla due ruote ecologica. La città di Milano, all’interno del progetto “MiBici Sicura”, ha promosso la nascita del registro provinciale delle biciclette.L’iniziativa permette ai cittadini di marchiare elettronicamente la propria due-ruote a pedali, attraverso l’installazione di un microchip. A Venezia si è svolto l’incontro pubblico dal titolo “Ciclabilità in terraferma: un’opera da completare” che ha aperto l’appunta- mento europeo, per proseguire con la manifestazione “Pedalando dalla Torre di Mestre al Museo di Altino”, di domenica 19. Bologna ha organizzato stand informativi, corsi di guida per bambini, check-up gratuiti e in piazza Maggiore si è svolta un’asta di biciclette di seconda mano, a cura dell’Associazione L’Altra Babele. L’amministrazione provinciale di Roma ha presentato uno studio del Mobility Manager per migliorare gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti dei comuni del territorio. È stato inoltre pubblicato un bando rivolto ai Comuni per il finanziamento e l’acquisto di bici elettriche con relative colonnine di ricarica. Anche la Giunta retta da Rosa Russo Iervolino ha aderito all’iniziativa europea, attivando zone a traffico limitato in alcune zone della città di Napoli, con l’aggiunta dei progetti “A scuola con Piedibus” e “In bici per l’ambiente”. La Settimana Europea della Mobilità è iniziata più di dieci anni fa, nel 1998 con la giornata francese “In città senza la mia auto!”. L’obiettivo di questa iniziativa era quello di incoraggiare le città a chiudere una o diverse strade ai veicoli a motore per un giorno intero. Così per una giornata, le autorità locali avevano l’occasione di presentare i loro centri urbani in una luce diversa, di attuare azioni per limitare il traffico in al- cune zone, di incoraggiare l’uso di mezzi di trasporto sostenibili e di aumentare la consapevolezza dei cittadini sugli impatti ambientali delle loro scelte di spostamento. Dopo il successo della giornata e la positiva risposta da parte dei cittadini locali, l’ex Commissario Europeo per l’Ambiente, Margot Wallström, nel 2002 ha deciso di sostenere ulteriormente il progetto con il lancio di una iniziativa ancora più ambiziosa: la Settimana Europea della Mobilità. Le attività temporanee di questa iniziativa sono abbastanza diverse da una città all’al- tra e il tipo di misure permanenti attuate dipende dalla tradizione culturale e urbana, dal contesto politico, dal clima e, natural- mente, dalle politiche di mobilità locale, ambientale e di sostenibilità. Dalla prima edizione del 2002, le misure permanenti che sono state sperimentate e testate con successo includono: • creazione o estensione di zone pedo- nali;
• piste ciclabili (miglioramento, creazione, ampliamento, ristrutturazione, ecc);
• trasporto pubblico e intermodale: miglioramento o ampliamento della rete; • incontri pubblici o sondaggi per capire l’opinione pubblica e le sue idee; • informazione permanente per i cittadini; reazione di sistemi di car-pooling;
• moderazione del traffico, con limiti di velocità ridotti o accesso limitato; • percorsi scolastici più sicuri; • piani di spostamento casa-lavoro. Da quando è stata organizzata per la prima volta nel 2002, la Settimana Europea della Mobilità ha visto aumentare progressivamente il numero delle città partecipanti. L’anno scorso hanno partecipato ben 2.181 città, che rappresentano 237.000.000 di persone. In seguito alla settimana di sensibilizzazione sono state introdotte oltre 4.440 misure permanenti. Visto il successo del modello della Settimana Europea della Mobilità, questa iniziativa è stata adottata anche da Paesi extraeuropei, come Brasile,Venezuela, Colombia, Canada, Giappone, Corea del Sud e Taiwan, con le principali città di Seoul, Rio de Janeiro, Taipei, Montreal,Yokohama e Quito. L’aria e la salute sono due beni preziosi per tutti i cittadini e il trasporto è uno dei principali fattori che incide sulla qualità dell’aria e della vita. Per questo è importante la mobilità sostenibile: occorre modificare in nostri stili di vita rendendoli sempre più rispettosi dell’ambiente. Non basta diminuire l’uso del mezzo privato, affidandoci solo ai mezzi pubblici, è anche importante l’innovazione tecnologica verso mezzi elettrici ed a bassa emissione con l’obiettivo di coniugare il tema trasportistico con quello energetico, andando alla ricerca di sistemi che consentano di utilizzare energia proveniente da fonti rinnovabili, poco impattanti e che contengano al massimo le emissioni nocive.