MUTOID WASTE COMPANY
A Santarcangelo di Romagna, la galleria en plein air degli degli stravaganti artisti scultori
Rottami in una distesa di roulotte e camion, odore acre di saldatura, rumore di martello e ronzio di sega elettrica. Benvenuti a Mutonia, il villaggio degli scarti! A Santarcangelo di Romagna (RN) in una cava di ghiaia vicino al ponte sul Marecchia vivono e creano eclettici artisti post-tecnologici, che hanno fatto del riciclo una vera e propria arte.È la MutoidWaste Company, un gruppo di scultori capaci di trasformare rottami in opere d’arte. Il nome stesso di questa compagnia racchiude la sua filosofia di vita:la trasformazione,il cambiamento, la mutazione appunto. In una società dove il consumismo riduce tutto in rifiuto, i Mutoid trasformano e realizzano il “rottame d’autore”. Qualsiasi tipo di rifiuto inorganico rappresenta materiale artistico per questa compagnia internazionale di artisti: ferro, gomma, alluminio, rame e plastica si trasformano in sculture uniche e inconfondibili.
Il campo, dove vivono i Mutoid, potrebbe assomigliare a una discarica a cielo aperto, ma osservando più attentamente si possono scoprire delle opere d’arte originali e bizzarre, come animali, robot e mezzi nati da materiali di recupero e tanta fantasia. Marmitte in rovina possono diventare braccia meccaniche di un umanoide, tubi di scappamento arrugginite si trasformano in zampe di ragno gigantesche: tutto è possibile a Mutonia, grazie al lavoro sapiente di mutazione dei ragazzi del Mutoid Waste Company. La compagnia ha almeno venticinque anni di storia alle spalle e conta progetti artistici di levatura internazionale. Nel 1985, in una Londra punk e di avanguardia un gruppo di ragazzi comincia a fare teatro di strada e a realizzare strane sculture con materiali di recupero. Liberi da ogni dottrina politica e da qualsiasi pregiudizio ideologico, i Mutoid donano una nuova vita agli oggetti che la società butta via, oppure cercano di rivalorizzare luoghi abbandonati e dimenticati, come capannoni o fabbriche dismesse. Saranno proprio questi luoghi la scenografia preferita per le loro feste, dove hanno potuto esibire le loro prime opere d’arte e guadagnare i primi soldi. Nei primissimi anni ’90 cominciano le incursioni anche violente della polizia nel loro quartier generale londinese di King Cross e appena quattro anni dopo il governo conservatore vara il Criminal Justice and Public OrderAct,una legge fortemente voluta dalla Thatcher,che fece diventare illegali le feste dei Mutoid e rese fuorilegge le persone che abitavano negli edifici abbandonati. È stata proprio questa occasione a trasformare il gruppo in una compagnia essenzialmente nomade. Inizialmente si trasferiscono dalla Gran Bretagna alla Germania, dove inizia il successo artistico vero e proprio. Dalla seconda metà degli anni ’90, i Mutoid viaggiano continuamente per tutta Europa facendo conoscere la loro arte in ogni angolo del continente. Nel 1991 decidono di fondare la loro nuova sede a Santarcangelo di Romagna, un comune di 20.000 abitanti posto sulla via Emilia, al confine con la provincia di Forlì – Cesena. Oggi la loro “casa” è una vecchia cava abbandonata in periferia e la compagnia è composta da un gruppo di 8-20 ragazzi dai 18 ai 35 anni. Con il tempo è cambiata anche la formazione del gruppo, infatti, molti artisti si uniscono alla compagnia e altri la lasciano per seguire altre strade artistiche; per questo motivo la Mutoid Waste Company è considerata una comunità internazionale, un gruppo in continuo divenire, sparso in tutto il mondo e sempre alla ricerca di nuovi artisti e talenti che ha fatto del rottame una ragione di vita. I Mutoid sono in viaggio continuo, sempre in tour, pronti a partire e insediarsi per qualche giorno in nuovi posti. I loro luoghi preferiti sono ovviamente quelli dove possono trovare più facilmente materiali di recupero, come ferro, alluminio, gomma, plastica, pezzi di ricambio o rifiuti meccanici. Per questo motivo prediligono in particolar modo vecchi supermercati, hangar per autobus ormai inutilizzati, parcheggi abbandonati, cantieri in rovina o discariche comunali. In questi luoghi gli artisti meccanici della compagnia danno sfogo alla loro creatività cyberpunk e creano le loro opere d’arte. Le migliori le portano via, alcune le regalano ai locali, dove suonano, altre le vendono. Il resto rimane in quei luoghi, ma praticamente sono già dei rottami, per cui nessuno si lamenta dei loro “rifiuti”. La loro scelta di vita è evidente: conducono un’esistenza povera ma dignitosa, non hanno una dimora fissa, vivono in caravan, camper e baracche di lamiera, ma le loro opere stanno riscuotendo un successo davvero strepitoso. Molte delle loro istallazioni sono vendute alle discoteche e ai locali di tutto il mondo o vengono usate nei set cinematografici o nei video musicali. Le creazioni artistiche dei Mutoid sono di diversi tipi e coprono ogni sfumatura dell’arte: sculture, collaborazioni, installazioni, esposizioni, costruzioni per il teatro, per parchi di divertimento, elementi di arredo per locali pubblici e costumi per il cinema e per la moda. Inoltre il gruppo è appassionato di musica e molti Mutoid sono musicisti, per lo più rockabilly, punk o ska. Negli ultimi anni il gruppo ha partecipato ai diversi eventi come parate e spettacoli di piazza, feste, festival musicali e workshop artistici. L’arte di strada della Mutoid Waste Company ha come leit motiv il recupero e il riuso dei materiali. Il rottame per la compagnia non è solo un rifiuto ma un’occasione per ridare dignità a quegli oggetti che la società ha gettato. Dare una forma nuova al rottame e farlo diventare un’opera d’arte apprezzata in tutto il mondo. I loro strumenti non sono i pennelli o lo scalpello, ma i classici arnesi del meccanico come martelli, saldatrici, trapani, punzoni, chiavi inglesi, colle e resine. Meccanici artisti o artisti meccanici? In molti se lo chiedono e neanche i Mutoid sanno dare una risposta. Il genio è proprio lì, vedere nel rottame di un’auto o di una macchina industriale, quello che i comuni mortali non riescono a percepire. Bulloni che diventano gli occhi di un robot, vecchi tergicristalli che si trasformano nelle unghie di giganteschi uomini dall’anima di lamiera. Proprio con questi assurdi macchinari girano l’Europa e il resto del mondo, gridando con forza il loro messaggio “mutate e lasciatevi mutare”. Nella società attuale, dove la vita degli oggetti è così breve, i Mutoid danno un signifificato al tempo e lo trasformano a loro modo. Cyberpunk, avanguardia, postmoderno: il rottame si plasma e si confonde nelle mani esperte dei Mutoid, il tutto in un’ottica post-industriale. Divulgatori urbani, vagabondi per scelta e portavoce della “junk modernity”, la modernità dello scarto, questa comunità internazionale ha dato vita a robot perfettamente funzionanti con l’utilizzo di vecchi rottami, parti meccaniche e pezzi di ricambio trovati in officine dismesse, centri di autodemolizione o depositi di ferrivecchi. La Mutoid Waste Company ha cambiato il concetto di rifiuto. Lo smaltimento da sempre rappresenta una questione piuttosto grave per ogni tipo di società: per diminuire la quantità dei prodotti di scarto e dei rifiuti urbani è indispensabile che ogni singola persona cambi le proprie abitudini e che i “piccoli gesti” possano rendere migliore il mondo in cui viviamo. I Mutoid sono andati oltre. Da venticinque anni hanno acceso una brillante riflessione sul “valore dei rifiuti” e sul loro possibile riutilizzo creativo e artistico. Quando la comunità dei Mutoid si era trasferita in Germania, rimasero piacevolmente sorpresi. Mentre in altre nazioni si doveva pagare per avere un rottame, in terra tedesca si paga una tariffa piuttosto elevata per portare la macchina dall’auto- demolitore e la revisione che si fa ogni due o tre anni è veramente poco tollerante, quindi molta gente ha regalato loro delle auto, alcune delle quali ancora in buono stato. Abituati a vivere nella società del consumo, dello spreco e dell'”usa e getta” troppo spesso ci dimentichiamo che una macchina rovinata o da rottamare è composta da carcasse e parti meccaniche, che una volta ben assemblate possono trasformarsi in sculture originali. Arte e riciclo si coniugano dando vita al rottame d’autore, in un costante fluire di mutazione, che inizia con la raccolta dei materiali di scarto, l’idea dell’opera, il metodo di lavorazione con le varie tecniche e infine la realizzazione di un capolavoro straordinario. La Mutoid Waste Company sembra uscita dalle scene di Mad Max, il film con Mel Gibson ambientato in un XXI secolo post-apocalittico, dove i personaggi che sono sopravvissuti all’olocausto costruiscono i loro attrezzi e mezzi di trasporto rovistando tra i rottami. In fondo l’idea è proprio questa e i loro strumenti preferiti sono proprio autobus e macchine in disuso, li decorano per farli diventare opere d’arte e se non riescono a essere decorati, smontano i pezzi per assemblarli e creare altri capolavori. In una società che ci ha allontanato sempre più dalla fantasia e dall’inventiva, non esiste miglior modo per ridare dignità a dei rottami ingombranti e abbandonati, se non quello di restituirli sotto forma di sculture e installazioni attraverso un sapiente lavoro di mutazione.