Veicoli commerciali: in Europa, a ottobre torna il segno meno
Leggera contrazione dell’1,2% nell’intero settore, ma, secondo i dati ACEA, il 2020, finora, segna un calo del -22,2%.
La seconda ondata pandemica comincia a far sentire di nuovo i suoi effetti nel settore dei veicoli commerciali che, il mese scorso, ha mostrato una leggera contrazione dopo le buone performance del mese di settembre guidate dall’euforia estiva.
Il dato, emerge dal consueto report mensile diramato da ACEA – European Automobile Manufacturer Association che monitora la situazione dei diversi mercati europei raffrontandola con lo stesso mese dell’anno precedente e offre, al contempo, l’evoluzione del mercato su base annuale.
Ebbene, il mese di ottobre ha visto calare dell’1,2% la domanda di veicoli commerciali in Europa (pari a 172.743 unità contro le 174.781 di ottobre 2019), mentre, nei 10 mesi del 2020 la percentuale delle immatricolazioni dei veicoli commerciali a livello europeo è diminuita del 22,2% (1.379.054 unità contro le 1.772.305 dei primi 10 mesi del 2019).
In generale, il comparto dei veicoli commerciali leggeri ha visto crescere leggermente la domanda a livello Ue, ma, allo stesso tempo, sono diminuite le immatricolazioni di veicoli commerciali pesanti (autobus e camion).
I risultati dei diversi mercati sono stati piuttosto contrastanti e a fronte di parecchi segni negativi, vi sono state anche diverse positività. Tale contrasto è stato piuttosto evidente anche nei principali key market con Germania (+ 9,4%) e Italia (+ 7,4%) che hanno registrato una crescita, mentre il mercato spagnolo (-8,3%) e quello francese (-4,5%) hanno evidenziato un calo della domanda nel secondo mese d’autunno.
Analizzando i risultati del mercato nei 10 mesi dell’anno, come già detto, la domanda è diminuita del 22,2%, un risultato comunque negativo ma in ripresa rispetto alle pesanti debacles della prima parte dell’anno.
Ad ogni modo, nel consuntivo tutti i 27 mercati europei hanno registrato cali a doppia cifra compresi: Spagna (-30,4%), Francia (-19,8% ), Germania (-18,4%) e Italia (-18,4%).
Nuovi veicoli commerciali leggeri (LCV) fino a 3,5 tonnellate.
Le immatricolazioni di veicoli commerciali leggeri sono leggermente aumentate dello 0,7% rispetto ad ottobre 2019 (144.884 unità contro le precedenti 143.894), un segnale positivo che si ripete per il secondo mese, quest’anno.
Diversi i mercati che hanno contribuito al risultato: Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Lituania, Paesi Bassi, Romania, cui si associano le ottime performance di Germania (13,5%) e Italia (9,2%), mentre si segnala l’Irlanda che ha visto crescere le sue immatricolazioni di furgoni e van addirittura del (54,8%).
A livello annuale, finora le immatricolazioni di veicoli commerciali leggeri sono diminuite del 20,5% in tutta l’Unione europea con diffusi cali a doppia cifra ad esclusione della Danimarca (-9,9%). Fra i 4 principali mercati di riferimento è la Spagna quello che ha registrato il calo più netto (-30,7%), seguita da Francia (-18,9%), Italia (-18,2%) e Germania (-15,5%).
Nuovi veicoli commerciali pesanti (HCV) di 16 tonnellate e oltre.
Il secondo mese d’autunno 2020 ha visto calare la domanda di veicoli commerciali pesanti del 9,8% (20.858 unità contro le 23.127 del 2019). L’Italia (5,5%) è fra i pochi mercati europei ad aver conseguito un risultato positivo con Austria, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania e Lussemburgo; peraltro è stato l’unico fra i 4 mercati di riferimento a non aver subito una contrazione rispetto ottobre 2019 (Spagna, -28,7%; Francia, -11,5%; e Germania, -3,0%).
Il risultato complessivo nei primi 10 mesi del 2020, a livello europeo, è stato piuttosto negativo per l’intero comparto: -32,4% rispetto all’anno precedente (pari a 161.002 unità contro le 238.285 di allora); un risultato che si è riflesso in tutti i 27 mercati compresi i 4 di riferimento: Germania (-30,9%), Francia (-30,3%), Spagna (-26,9%) e Italia (-17,9%).
Nuovi veicoli commerciali medi e pesanti (MHCV) oltre 3,5 tonnellate.
Lo scorso mese la domanda di autocarri nuovi è diminuita del 9,5% (25.398 nuove unità contro le precedenti 28.072) trascinata dal calo del segmento pesante che costituisce la maggior parte della domanda totale di autocarri.
Ad eccezione di Grecia, Austria, Lituania e Lussemburgo, tutti i mercati europei hanno visto calare la loro domanda, compresi di 4 principali, fra cui, la Spagna è stata quella col risultato peggiore (-27,3%), seguita da Francia (-9,7%); Germania (-3,4%) e Italia (-3,2%).
Il calo complessivo del comparto nei primi 10 mesi del 2020 si è assestato al -30,3% (pari a 201.258 nuove unità contro le precedenti 288.905). In questo caso, tutti i Paesi europei hanno conseguito pesanti cali a doppia cifra compresi i key markets: Spagna (-26,0%), Francia (-28,5%), Germania (-28,1%) e Italia (-18,3%).
Nuovi autobus e pullman medi e pesanti (MHBC) oltre 3,5 tonnellate.
Il mese di ottobre ha visto scendere del 12,6% la domanda di nuovi autobus e pullman in tutta Europa. (2.461 nuove unità contro le precedenti 2.815 di ottobre 2019); risultati contrastanti nell’Ue a 27 che si riflettono nelle performance dei mercati di riferimento: Francia e Germania, ad esempio hanno registrato solidi guadagni (rispettivamente dell’11,4% e del 11,1%), mentre Spagna e Italia hanno visto calare la domanda interna in maniera significativa (rispettivamente, -35,8% e -18,5%).
Nel complesso dei 10 mesi dell’anno la domanda di mezzi adibiti al trasporto collettivo pubblico e privato è diminuita del 25,2%, contando 22.882 nuove immatricolazioni quando erano 30.587 nei primi 10 mesi dello scorso anno.
Poche le eccezioni positive (Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria), mentre altrove regna il segno “meno”.
Fra i mercati di riferimento, a soffrire maggiormente sono stati la Spagna (-44,6%) e l’Italia (-30,7%), mentre Francia e Germania, seppur in flessione, hanno contenuto il calo rispettivamente al – 11,4% e al -4,2%).