IN ARRIVO UNA PRIMAVERA NERA PER L’AUTO
Da aprile previsto anche il crollo delle immatricolazioni
Dopo i risultati positivi incassati alla fine del 2009, per il mercato dell’auto l’aria sta cambiando. La primavera si preannuncia difficile e il 2010 tutt’altro che un anno positivo.
Eppure a guardare i dati delle immatricolazioni non si direbbe. Con un balzo mensile del 30,2% delle immatricolazioni sul 2009, il 2010 è iniziato, infatti, meglio di come si era concluso l’anno scorso. Anche a febbraio i dati registrano un segno positivo: + 20,6% con 200.560 unità immatricolate, contro le 166.320 di febbraio 2009. Ma i dati non devono trarre in inganno. Sui numeri, viziati dagli ordini inevasi registrati a fine 2009, pesa ancora l’ondata positiva degli ecoincentivi scaduti a fine anno. Il segno positivo di gennaio e febbraio è dovuto, quindi, alla coda delle immatricolazioni di vetture acquistate ancora con gli incentivi, scaduti dal 1° gennaio per i nuovi ordini ma efficaci sulle immatricolazioni fino a fine marzo. Se poi si analizzano anche i dati degli ordinativi sull’ottima performance di febbraio si insinua l’ombra di un triste presagio, quello di un mercato destinato al declino. A febbraio è infatti evidente la forbice tra immatricolazioni e ordini: mentre le immatricolazioni sono cresciute, gli ordini, 145.000 in totale, sono infatti crollati del 35% rispetto al 2009. Secondo un primo scambio di dati tra ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) nel primo bimestre dell’anno gli ordini si attestano a 270.000 con una contrazione del 25% circa rispetto alla media dei primi due mesi del 2009. Il crollo del mercato è dietro l’angolo, secondo l’ANFIA. “La reale situazione del mercato auto in questo momento – ha dichiarato Eugenio Ranzelli, Presidente di ANFIA – non è fotografata dalle immatricolazioni, che derivano dalla mole di ordini accumulati grazie agli incentivi del 2009, quanto dagli ordini, che a febbraio sono in calo del 35% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Quando il portafoglio di inevasi verrà smaltito, senza un’uscita graduale dalla fase degli incentivi ci si può attendere una caduta importante del mercato, confermata anche dall’attuale trend negativo degli ordini. Considerando l’assenza di interventi, questo ci porterà al massimo ad un mercato di 1.7-1.8.800.000 unità immatricolate a fine anno con un rallentamento significativo anche dei veicoli a trazione alternativa, in particolare del metano, che sono più che triplicati nel confronto tra 2008 (7%) e 2009 (22%), interrompendo in tale modo un processo virtuoso di trazioni tecnologiche che contribuiscono in termini ambientali e di abbattimento del CO2”. Anche l’UNRAE non è ottimista sul futuro dell’auto in Italia. Lo stesso Direttore Generale, Gianni Filipponi, non usa mezzi termini nel descrivere le prospettive del mercato, a seguito della decisione governativa di porre fine agli incentivi alla rottamazione: “La cancellazione dei bonus per questa tipologia di vetture porterà ad una forte flessione delle vendite che darà vita ad un difficile 2010 per i concessionari e anche ad una forte riduzione delle forze di lavoro dei produttori italiani di questi sistemi di alimentazione. Il taglio netto ad ogni tipo di sostegno al rinnovo del parco e al miglioramento ecologico del circolante rende ancor più difficile un anno che già preannunciava difficoltà”. Il vero andamento del mercato sarà evidente a partire da aprile, quando le immatricolazioni rifletteranno il bassissimo livello di acquisizione ordini del gennaio-marzo.
Il crollo degli ordini di febbraio, commenta l’UNRAE, è solo “la punta dell’iceberg di uno scenario molto negativo, all’interno del quale si evidenziano anche le forti difficoltà in cui si muove la domanda di vetture con motorizzazione a basso impatto ambientale: GPL, metano, ibrida, ecc”.
Secondo gli analisti dell’UNRAE, gli ordini saranno in caduta libera per tutto il 2010 per chiudere ad un livello non lontano da 1.500.000 contratti, con un crollo verticale rispetto ai 2.350.000 raccolti nel 2009.
A confermare le tragiche previsioni è il Centro Studi Promoter: “Il portafoglio ordini accumulato a fine dicembre dovrebbe consentire un discreto risultato anche in marzo, ma a partire da aprile le immatricolazioni dovrebbero far registrare cali molto rilevanti. Si prospetta dunque una primavera nera per il mercato italiano dell’auto e l’intero 2010 dovrebbe accusare un calo delle immatricolazioni dell’ordine del 20% rispetto ad un 2009 non certo esaltante”, si legge in una nota del CSP.
La resa dei conti è attesa dunque per aprile, poiché gli ordini risalenti al 31 dicembre possono essere evasi fino al 31 marzo del 2010. Sarà allora che gli effetti della “droga – incentivi” cominceranno ad essere evidenti.
Per quanto riguarda le immatricolazioni di febbraio, invece, le marche nazionali riportano una crescita del 17,3% per un totale di 62.742 unità e una quota del 31,3%. Tra le auto più vendute, Fiat Punto mantiene la leadership (18.970 unità) e Fiat Panda la seconda posizione (15.602 unità), seguita da Ford Fiesta (12.442), modello di punta della Ford, che, con una quota del 10,55% è l’unico altro marchio con una fetta di mercato italiano a due cifre.
Fiat 500 si trova, invece, al sesto posto (5.249), mentre Lancia Ypsilon (4.405) al decimo. La quota di vetture diesel immatricolate a febbraio si attesta al 38,3%, in ulteriore calo rispetto a gennaio (39,3%) e al 38,8% nei primi due mesi del 2010.
Nella classifica delle auto diesel più vendute nel mese di febbraio, balza al primo posto Fiat Punto (3.923 unità). Anche le auto aziendali a febbraio hanno registrato un calo: oltre 7 punti in meno rispetto al 26,1% dello stesso periodo del 2009. Non va meglio nemmeno l’usato che nel mese di febbraio registra una contrazione del 7,3% con 366.341 passaggi di proprietà, comprensivi delle minivolture (i trasferimenti temporanei al concessionario in attesa della rivendita al cliente finale).
Nei primi 2 mesi dell’anno i passaggi di proprietà sono stati 695.712, con una flessione del 9% rispetto al primo bimestre 2009. Insomma, i numeri negativi parlano chiaro. Quelli positivi un po’ meno, poiché la ripresa dei primi mesi del 2010 è solo apparente: la primavera dell’auto si preannuncia, invece, nera…