Veicoli commerciali: calo pesante in tutta Europa nel mese di marzo
La domanda si è contratta del 23,2% nel primo trimestre 2020 a causa degli effetti dell’epidemia da coronovirus.
Il 24 aprile ACEA – European Automobiles Manufacturers Association ha diramato la consueta analisi di mercato mensile relativa ai veicoli commerciali, riferita, in questo caso, al mese di marzo.
I dati, comprensibilmente per gli effetti delle misure di contrasto alla diffusione del coronavirus fotografano una situazione piuttosto unica nella sua drammaticità: -47,3% nell’ultimo mese (pari a 105.196 nuove immatricolazioni contro le 199.793 di marzo 2019) , una contrazione pesante che trascina il calo complessivo nel primo trimestre al -23,2% in tutta Europa (pari a 413.327 nuove immatricolazioni contro le 538.243 del primo trimestre dello scorso anno).
Nel mese di marzo tutti i 27 mercati hanno subito cali significativi a due cifre nel complesso dei vari segmenti, ad esclusione di Lituania ed Estonia che riescono a contenere la caduta entro, rispettivamente, il -8,5% e il -9,3%.
Nel confronto fra i quattro maggiori mercati di riferimento è l’Italia quello che ha registrato la contrazione maggiore (- 66,1%), seguito dalla Spagna (-64,4%) e dalla Francia (- 63,1%). In caduta anche le performance del mercato tedesco che pure contiene il calo al -25,4%.
Il confronto fra i dati del primo trimestre 2020 e il primo trimestre 2019 mostra, come già detto, una contrazione complessiva della domanda del 23,2% come diretta conseguenza delle cattive performance di marzo.
Tuttavia, l’analisi dei dati dei quattro mercati di riferimento mostra una situazione leggermente diversa nella classifica.
In questo caso è la Spagna ad aver registrato il calo maggiore (-31,7%), seguita da Francia e Italia (rispettivamente -26,9% e -26,6%), mentre la Germania, pur registrando un calo a due cifre, risulta il mercato con la minore contrazione (-14,4%).
Ma vediamo insieme i dati per singolo segmento.
Nuovi veicoli commerciali leggeri (LCV) fino a 3,5 tonnellate
Il segmento dei furgoni e dei van, in marzo è quello ha subito il calo maggiore della domanda rispetto agli altri con una variazione percentuale del -49,8% rispetto all’anno precedente (pari a 83.141 unità contro le 165.455 del 2019).
Ad eccezione dell’Ungheria che ha registrato il declino più contenuto (- 6,9%), tutti gli altri 26 Paesi Ue hanno visto diminuire la domanda con variazioni percentuali a due cifre.
L’Italia registra il calo maggiore a livello europeo (- 71,2%), seguita dalla Spagna (- 67,2%), non a caso i due Paesi sono quelli maggiormente colpiti dalla pandemia; anche la Francia registra un calo massiccio (- 64,8%), mentre la Germania si arresta al – 25.3%.
Anche la fotografia del primo trimestre 2020 risulta impietosa dal confronto col primo trimestre 2019 per il segmento dei veicoli commerciali leggeri: 339.314 unità immatricolate contro le 441.444 del 2019, pari ad una contrazione del 23,1%. In questo caso, tutti i mercati, ad eccezione di Slovacchia (- 9,2%); Ungheria (-9,5%); Danimarca (- 7,4%) e Bulgaria (-3,8%), hanno registrato cali a due cifre, compresi i 4 di riferimento: la Spagna ha registrato il calo maggiore (-33,5%), seguita da Italia (-29,4%), Francia (-27,3%) e Germania (-11,8%).
Nuovi veicoli commerciali pesanti (HCV) di almeno 16 tonnellate
Per il nono mese consecutivo si è assistito alla diminuzione della domanda di nuovi camion pesanti in tutta Europa (– 38% pari a 16.236 nuove immatricolazioni contro le 26.187 di marzo 2019).
Anche in questo caso la contrazione ha interessato tutti i mercati con cali a doppia cifra con pochissime eccezioni: Slovenia (- 3,8%); Lituania (- 6,6%); Grecia (- 3,1%); Finlandia (- 1,4%).
La classifica in negativo fra i quattro mercati di riferimento vede la Francia maglia nera dove la domanda di camion pesanti si è ridotta di oltre la metà (- 50,2%), seguita dalla Spagna (- 35,5%), quindi dall’Italia (- 33,1%) e infine dalla Germania che mostra la pur significativa perdita del 29,3%.
Situazione leggermente diversa se si analizzano i dati complessivi del primo trimestre. Anche in questo caso la domanda è generalmente diminuita (– 19.890 immatricolazioni che rappresentanonun calo del 26,9% rispetto al primo trimestre 2019), tuttavia sono Francia (-27,7%) e Germania (-25,9%) ad aver contratto maggiormente i rispettivi mercati, mentre Spagna e Italia ha visto calare la loro domanda interna rispettivamente del – 16,9% e del – 11,9%.
Nuovi veicoli commerciali medi e pesanti (MHCV) oltre 3,5 tonnellate
Lo scorso mese è comprensibilmente diminuita anche la domanda di nuovi autocarri pesanti, che, in Europa, ha fato registrare un calo del 35,6% pari a 20.150 nuove immatricolazioni contro le 31.308 di marzo 2019.
Calo generalizzato a due cifre ad eccezione di Slovenia (- 2,6%); Lituania (- 4,7%), Finlandia (- 1,3%).
Le perdite maggiori sono state registrate in Francia (-49,3%); leggermente minori in Italia e in Spagna (rispettivamente -33,5% e -30,8%), mentre la Germania continene al – 27,6%.
Il primo trimestre dell’anno segna 66.376 nuovi camion immatricolati in tutta l’Unione europea quando erano 88.284 al primo trimestre 2019, quindi un calo percentuale del – 24,8%. Tutte decisamente negative le performance dei 27 mercati Ue, ad eccezione della sola Finlandia (- 0,1%); come per i camion pesanti sono Germania (-26,4%) e Francia (-23,1%) ad aver registrato le perdite maggiori, mentre Spagna e Italia, pur nella perdita, hanno registrato minori diminuzioni (rispettivamente -15,1% e -12,3%).
Nuovi autobus e pullman di medie e grandi dimensioni (MHBC) oltre 3,5 tonnellate
Lo scorso mese la domanda complessiva di nuovi autobus è decisamente crollata in Europa con 1.125 nuove immatricolazioni in meno rispetto a marzo 2019, pari a – 37,1%.
In questo caso, tuttavia, la “fotografia” scattata da ACEA, mostra atteggiamenti diversi nel panorama dei 27 perchè accanto ad un sostanziale e generalizzato calo a doppia cifra (se si esclude la Lituania che ha contenuto le perdite a – 7,3%), vi sono stati mercati che hanno registrato una crescita: Germania (+ 11,8%), Austria (+ 12,3%), Estonia (+ 800,%) e Cipro (+ 33,3%).
Dei tre di riferimento rimanenti la Spagna ha subito il tracollo maggiore (- 68,8%), seguita dalla Francia (39,9%) e dall’Italia (- 10,1%) la cui variazione percentuale è decisamente inferiore alla media dei partner Ue.
Il primo trimestre dell’anno ha visto contrarre la domanda di nuovi autobus del 10,3% con 7.637 nuovi veicoli immatricolati in tutta l’Unione europea contro gli 8.515 del primo trimestre 2019.
Nonostante le brutte performance dell’ultimo mese la domanda complessiva su base trimestrale è rimasta positiva in tre dei quattro principali mercati dell’UE: Germania (+ 12,4%), Italia (+ 9,5%) e Francia (+ 6,8%).
La Spagna, al contrario, ha visto diminuire la sua domanda del 37,2% nel primo trimestre.