Con il posticipo delle revisioni a ottobre si rischia il caos
Una proposta di scaglionamento delle pratiche per evitare il collasso in autunno arriva dalla Società Dekra.
8 milioni di veicoli da revisionare obbligatoriamente a ottobre 2020, una cifra che scaturisce dai 6,7 milioni che beneficiano della proroga del “Cura Italia” nei mesi marzo-luglio, sommati agli ulteriori 1,3 milioni in scadenza ad ottobre; un volume più che notevole e che rischia di mettere al collasso il sistema se non vi si pongono rimedi.
Ad affermarlo è Dekra, società internazionale che eroga servizi di consulenza direzionale nei settori mobilità, industria e formazione, nonché leader mondiale per la revisione dei veicoli, la quale, nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme paventando l’intasamento dei Centri di revisione in autunno e, contemporaneamente ha suggerito una proposta articolata per risolvere il problema che si potrebbe creare.
Ma andiamo con ordine. A seguito dell’emergenza causata dalla pandemia di coronavirus che da più di un mese a questa parte sta stravolgendo ritmi e modalità di vita a tutti i livelli della società e delle conseguenti azioni mirate al contenimento della diffusione dello stesso a partire da limitazioni alla frequentazione sociale e all’assembramento di persone, con ricadute sulle normali attività lavorative, fra le tante deliberazioni messe in atto dal Governo, nel Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 “Misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connese all’emergenza epidemiologica da Covid-19“, il cosidetto “Cura Italia“, è previsto che tutte le revisioni in scadenza fino al 31 luglio sono prorogate sino al 31 ottobre; pertanto, coloro che sarebbero obbligati a sottoporre il loro mezzo a revisione da qui al 31 luglio, potranno comunque circolare avendo tempo fino al 31 ottobre per espletare la pratica.
In dettaglio, all’art. 92, comma 4 del succitato DL, si legge che: “[…] è autorizzata fino al 31 ottobre 2020 la circolazione dei veicoli da sottoporre entro il 31 luglio 2020 alle attività di visita e prova di cui agli articoli 75 e 78 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 ovvero alle attività di revisione di cui all’articolo 80 del medesimo decreto legislativo“.
Ma in autunno, secondo Dekra, andrebbe a crearsi un vero e proprio intasamento.
Le considerazioni nascono da una attenta analisi e valutazione degli impatti sul mercato locale della proroga introdotta dal “Cura Italia” e dei suoi effetti pratici sull’attività degli oltre 9.000 Centri di Revisione presenti sul territorio nazionale, ferma restando la necessità di garantire la sicurezza su strada dei veicoli che torneranno a circolare passata la stretta di questa prima fase emergenziale.
In dettaglio Dekra ha calcolato il numero di Centri operativi sul territorio nazionale e la potenzialità degli stessi in termini di revisioni effettuabili in un mese; ebbene, conti alla mano, secondo la Società, non si riusciranno ad espletare tutte le revisioni posticipate (oltre a quelle normalmente previste nel mese stesso), alla scadenza prevista del 31 ottobre.
E, d’altra parte, sottolineano in Dekra, non è pensabile una proroga ulteriore in considerazione del fatto che, in questo caso, si andrebbe a favorire la circolazione di veicoli non revisionati: “impattando drammaticamente sulla sicurezza stradale“; senza contare gli effetti economici che già l’attuale posticipo ha sui Centri di revisione che, scrive la Società in una sua comunicazione, “sono aziende private ma svolgono un servizio di pubblica necessità“.
I numeri parlano chiaro: con 9.000 Centri operativi, aperti anche di sabato, e con una efficienza operativa (ottimistica) del 90% e una tempistica media di 25 minuti per ogni singola revisione, nel mese di ottobre sarebbe possibile effettuare revisioni solo su circa 4,3 milioni di veicoli mentre i restanti 3,7 milioni resterebbero senza revisione rischiando le sanzioni previste qual ora dovessero circolare e aumentando, altresì, il rischio per la sicurezza stradale.
Dekra teme che la necessità di smaltire le pratiche accumulate e le code dei clienti, accanto ad un comprensibile recupero del mancato fatturato, potrebbe portare a controlli ed esami meno accurati; senza contare che la concomitanza con il periodo di sostituzione degli pneumatici estivi con quelli invernali potrebbe ingolfare ulteriormente l’operatività di quei Centri che svolgono anche attività di officina.
C’è poi, infine, secondo la Società, il rischio che la situazione attuale ingeneri, a caduta, effetti anche a medio e lungo termine, perché: “per effetto del metodo di calcolo della scadenza delle revisioni successive alla prima, anche negli anni seguenti si riprodurrebbero mesi con carichi di lavoro ridotti al minimo e picchi concentrati su un singolo mese“.
Per ovviare a questa serie di problematiche Dekra propone di “mantenere il posticipo delle revisioni che scadrebbero nei mesi di Marzo, Aprile, Maggio, Giugno e Luglio ma scaglionare i mesi sui quali rimandare le revisioni posticipate, anziché sul solo mese di Ottobre”, secondo il seguente schema:
– i veicoli con scadenza Marzo 2020 potranno circolare fino ad Agosto 2020;
– i veicoli con scadenza Aprile 2020 fino a Settembre 2020;
– i veicoli con scadenza Maggio 2020 fino ad Ottobre 2020;
– i veicoli con scadenza Giugno 2020 fino ad Novembre 2020;
– i veicoli con scadenza Luglio 2020 fino a Dicembre 2020.
Per le scadenze degli anni successivi, dei soli veicoli coinvolti, Dekra propone che farà fede il mese di prima immatricolazione e non quello della revisione precedente; infine, che i veicoli la cui revisione è scaduta in mesi precedenti a Marzo 2020 potranno circolare fino ad Agosto 2020.
Ovviamente questi sono solo suggerimenti e l’ultima parola spetta comunque al Legislatore dal quale non resta che attendere i prossimi passi.
Ci auguriamo, comunque, che la vita e le attività ritornino al più presto alla normalità.