Veicoli commerciali: il 2019 si chiude positivamente.
Colpo di coda in dicembre per il mercato dei veicoli commerciali che chiude col segno + dopo 3 mesi consecutivi di flessione.
Torna a respirare il mercato europeo dei veicoli commerciali; dopo un autunno caratterizzato dal segno “meno” protrattosi per il trimestre settembre-ottobre-novembre, l’ultimo mese del 2019 ha fatto registrare un rialzo della domanda complessiva attestatosi al + 5,7%, (rispetto a dicembre 2018) pari a 210.241 nuove immatricolazioni (contro le 198.871 dell’analogo mese di due anni fa).
Il risultato complessivo del settore per il 2019 è stato comunque positivo, malgrado diverse fluttuazioni mensili: + 2,5% che rappresenta 2.546.830 nuove immatricolazioni contro i 2.485.492 del 2018.
La domanda di veicoli commerciali è dunque crescita ancora una volta in Europa per i settimo anno consecutivo!
Il merito del buon risultato di dicembre 2019 va ricercato in gran parte al segmento rappresentato dai furgoni che ha rappresentato oltre l’86% di tutte le immatricolazioni mensili di veicoli commerciali.
Prendendo in esame i cinque principali mercati di riferimento si possono osservare, in dicembre, risultati contrastanti, con la Francia e il Regno Unito che sono cresciuti rispettivamente del 7,4% e del 7,1%, contro la significativa flessione della Spagna (-8,3%) e le performance deludenti di Italia (-4%) e Germania (-1,7%).
Tuttavia in Europa ci sono stati casi di gran lunga più eclatanti, tanto in positivo, come la Svezia (+ 152,4%), Cipro (+ 116,8), Belgio (35,5%) e Portogallo (+ 10,7%); quanto in negativo, come nel caso di Slovacchia (- 26,1%), Irlanda (- 18,5%) e Romania (- 16%), dove la flessione è stata a due cifre.
Nel complesso dell’anno appena trascorso la domanda europea di nuovi veicoli commerciali è, come già detto, cresciuta per il settimo anno consecutivo e, in questo caso tutti i cinque mercati principali hanno chiuso l’anno in positivo Germania (+ 6,1%), Francia (+ 4,3%), Regno Unito (+ 3,0%), Italia (+ 1,9%) e Spagna (+ 0,3%).
Nuovi veicoli commerciali leggeri (LCV) fino a 3,5 tonnellate.
A dicembre 2019 il segmento dei veicoli commerciali leggeri ha registrato un balzo in avanti dell’8,2% nelle immatricolazioni (pari a 188.221 nuovi veicoli contro i 168.399 di dicembre 2018).
Anche in questo caso le performance dei cinque mercati principali hanno mostrato risultati contrastanti con i Paesi dell’area mediterranea in flessione (Spagna -8,2% e Italia -3,1%), mentre i tre restanti hanno registrato risultati positivi: Francia + 8,7%, Regno Unito + 7,8% e Germania + 1,6%.
Si segnalano le prestazioni del mercato svedese (+ 180,3%) e di quello di Cipro (+ 133,7%).
Nel complesso, lo scorso anno le nuove immatricolazioni di furgoni e van sono state pari a 2.115.650 milioni di unità in tutta l’UE, con un aumento del 2,8% rispetto al 2018 quanto si erano attestate su 2.058.574 di veicoli.
L’Associazione europea dei costruttori, ACEA, spiega che “l’introduzione a settembre del test WLTP per furgoni ha portato avanti le immatricolazioni durante i mesi estivi, che successivamente hanno rallentato da settembre a novembre. Tuttavia, questo effetto si è attenuato a dicembre, con la domanda di furgoni che è di nuovo salita“.
Tutti positivi i segnali che sono arrivati dai cinque grandi mercati europei con la Germania a guidare la classifica (+ 6,9%), seguita da Francia (+ 4,5%), Italia (+ 3,4%), Regno Unito (+ 2,4%) e Spagna che registra un modesto + 0,3%.
Nuovi veicoli commerciali pesanti (HCV) di almeno 16 tonnellate.
Lo scorso mese di dicembre ha registrato un calo significativo per il sesto mese consecutivo della domanda di veicoli commerciali pesanti che sono passati dai 20.899 di dicembre 2018 ai 18.063 (- 13,6%).
I costruttori individuano la causa nell’introduzione dell’obbligo dei nuovi tachigrafi nei mezzi in oggetto a partire da giugno 2019.
Il risultato è stato una flessione generalizzata delle immatricolazioni con tutti i principali mercati chiave coinvolti (Germania -20,4%, Regno Unito -15,4%, Francia -11,9%, Italia – 8,7% e Spagna – 6%), in “ottima compagnia” col resto dei Paesi Ue, dai quali si distaccano, però l‘Irlanda (+ 166,7%) e la Croazia (+ 162,1%).
Al termine del 2019 la variazione percentuale delle immatricolazioni di nuovi camion in Ue è stata modesta rispetto al 2018 (appena lo 0,1%). Dei cinque mercati chiave, solo l’Italia ha registrato una flessione (-7,7%), mentre gli altri Paesi sono cresciuti: Regno Unito (+ 9,2%), Spagna (+ 2,8%), Francia (+ 2,1%) e Germania (+ 1,9%).
Nuovi veicoli commerciali medi e pesanti (MHCV) oltre 3,5 tonnellate.
Dicembre 2019 ha visto calare ancora (-9,4%) la domanda europea di nuovi camion dopo cinque altri mesi di curva in discesa.
Il segno “meno” è presente in quasi tutti i mercati europei ad eccezione di Irlanda (+ 216,7%), Croazia (+ 73,2%9, Grecia (+ 66,7%), Belgio (+ 53,9%) e Lituania (+ 4%).
Anche i cinque mercati chiave hanno seguito questa tendenza negativa con Germania (- 12,2%), Italia (- 11,7%), Francia (- 10,5%) in calo a due cifre; mentre Regno Unito (- 1,2%) e spagna (- 6,5%), riescono a contenere la perdita.
Anche in questo caso il confronto con la performance complessiva dell’anno passato con il precedente mostra una sostanziale stabilità + 0,9% nonostante l’ultimo semestre. Solo Regno Unito (+ 9,5%), Germania (+ 4,2%), Francia (+ 1,5%) e Spagna (+ 1,1%) hanno registrato risultati migliori rispetto al 2018, l’Italia, invece, ha registrato un significativo calo della domanda.
Nuovi autobus e pullman di medie e grandi dimensioni (MHBC) oltre 3,5 tonnellate.
Lo scorso mese il segmento rappresentato nuovi autobus e pullman di medie e grandi dimensioni ha registrato un piccolo balzo in avanti (+ 1,2%) rompendo la spirale negativa che si prolungava da luglio.
Fortemente contrastata la “fotografia” dei mercati europei nel mese appena trascorso rispetto a dicembre 2018; si va dalle ottime performance di Slovenia (+ 300%), Ungheria (+ 294,4%), Finlandia (+ 216%) e Lussemburgo (+ 100%), alle perdite di Croazia ed Estonia (- 100%).
Anche i cinque mercati chiave riflettono questa tendenza con Francia e Regno Unito che hanno registrato una crescita eccezionale nell’ultimo mese dell’anno (rispettivamente + 69,6% e + 41,8%), mentre le vendite sono diminuite drasticamente in Spagna (-31,8%) e Germania (-15,7%) e un po’ meno in Italia (- 2,4%).
Il confronto generale del segmento rispetto al 2018 è poco lusinghiero, appena l’1,8% (dalle 42.068 unità alle 42.838) Tra i principali mercati dell’Europa occidentale, solo la Francia (+ 8,8%) ha contribuito positivamente alla crescita della regione, mentre il Regno Unito cala addirittura a due cifre (- 11,9%), decisamente peggio dei risultati registrati in Italia (-7,1%), Germania (- 3,7%) e Spagna (- 2%).