L’ITALIA AI MARGINI DELLA EUROPEAN MOBILITY WEEK

Dal 16 al 22 settembre si è tenuta in più di 1.550 città europee la settimana della Mobilità Sostenibile. Appena 22 città italiane hanno aderito a questo evento e non è la prima volta

“Migliorare il clima urbano”. Questo è il tema attorno al quale più di 1.300 città d’Europa (ma l’anno scorso le adesioni avevano superato quota 2.100) hanno organizzato eventi ed iniziative di sensibilizzazione per la Settimana Europea della Mobilità in programma dal 16 al 22 settembre. Lo slogan scelto per l’edizione 2009 sottolinea ancora una volta le responsabilità ed il ruolo delle politiche ambientali urbane nella lotta ai cambiamenti climatici globali. Da quando è stata organizzata per la prima volta nel 2002, la Settimana Europea della Mobilità ha visto aumentare di 6 volte il numero delle città partecipanti. L’anno scorso, sotto l’egida del tema centrale “Aria pulita per tutti”, sono state 2.102 le autorità locali che hanno firmato la Ccarta della Settimana della mobilità e/o che hanno registrato le loro attività sul sito della campagna www.mobilityweek.eu, battendo così il record di adesioni.

A livello di popolazione, questo significa che, potenzialmente, 220 milioni di cittadini in 39 Pesi hanno partecipato alla manifestazione nel 2008. Il tasso di partecipazione è aumentato di quasi il 4% rispetto al 2007e l’iniziativa è stata seguita con interesse sia nei vecchi che nei nuovi Stati membri, così come nei paesi candidati all’adesione e in quelli del SEE e dell’EFTA. La Settimana Europea della Mobilità è un’iniziativa di successo che viene adottata sempre più spesso anche al di fuori dell’Europa, per esempio in Brasile, Venezuela, Colombia, Canada, Giappone, Corea del Sud e Taiwan: all’edizione del 2008 hanno partecipato importanti città quali Seul, Rio de Janeiro, Taipei, Montreal, Yokohama e Quito. La Settimana europea della mobilità è coordinata da tre organizzazioni non governative specializzate nelle questioni ambientali nelle aree urbane: Eurocities, Energie-Cités e Climate Alliance. La Direzione Generale dell’Ambiente della Commissione Europea fornisce il supporto finanziario e organizza i premi annuali per il miglior programma di attività e misure. Nel commentare l’iniziativa 2009, Stavros Dimas, Commissario Responsabile dell’Ambiente, ha dichiarato: “Le automobili producono una notevole quantità di gas a effetto serra che contribuiscono ai cambiamenti climatici e incidono gravemente sulla qualità della vita in città. È quindi importante che le autorità pubbliche e i cittadini in tutta l’Unione europea adottino modi di trasporto meno inquinanti. Così verrà ridotto l’impatto dei cambiamenti climatici e miglioreranno le condizioni di vita nelle nostre città”. Anche Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea responsabile dei trasporti, ha voluto sentenziare come: “La Settimana europea della mobilità è un chiaro esempio di come le iniziative a livello europeo possano incoraggiare e agevolare l’azione a livello locale. Il nuovo Piano d’Azione sulla Mobilità Urbana che intendo proporre a breve scadenza seguirà precisamente questa filosofia. Infatti metterà a disposizione delle autorità comunali una serie di strumenti pratici con cui potranno affrontare la questione dei cambiamenti climatici e migliorare la sostenibilità della mobilità urbana”. Il 2009 dovrebbe essere un anno cruciale nella lotta contro i cambiamenti climatici, visto che i leader mondiali intendono concludere un accordo che faccia seguito al protocollo di Kyoto in occasione della conferenza della Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP15) programmata per dicembre a Copenaghen. Dal momento che oltre il 70% della popolazione europea vive in aree urbane, le autorità locali dispongono di un potenziale notevole per attenuare i cambiamenti climatici progettando politiche pubbliche coerenti con gli obiettivi globali e incentivando i cittadini a ridurre la loro impronta ambientale. La Settimana Europea della Mobilità intende sensibilizzare la popolazione: considerando che i trasporti rappresentano circa un terzo del consumo totale di energia e oltre un quinto delle emissioni di gas a effetto serra, l’uso di modi alternativi di trasporto può ridurre sensibilmente queste cifre. Come di consueto, anche quest’anno i paesi più attivi in occasione di questo evento, sono stati Francia, Austria e Germania, a seguire Polonia e Budapest. In Francia si è ripetuta la Giornata del trasporto pubblico:i francesi han- no viaggiato su autobus, tram, metro e treni al prezzo giornaliero di un euro. L’iniziativa ha coperto gran parte del territorio francese: hanno partecipato 4 regioni, 31 dipartimenti e 121 città per un totale di 156 reti di trasporto pubblico. Rispetto all’anno passato si è registrato un aumento delle adesioni all’iniziativa del 10%. In Austria, per chi viaggia in treno, le compagnie ferroviarie sono hanno offerto sconti fino al 50% durante la Settimana della Mobilità. Con lo slogan “Andare in bici è sano, fa bene al clima ed è il modo più veloce per muoversi nel traffico”, il Ministero austriaco per la Qualità della Vita ha indetto il concorso “Die Tägliche Radfahrwette – La gara quotidiana della bici”: una sfida di velocità tra colleghi di lavoro che vanno in bici o in auto per vedere chi arriva prima in ufficio. I concorsi sembrano piacere ai Paesi di lingua tedesca. In Germania è stato organizzato il “Fahr Rad – Vai in bici”: classi e gruppi di ragazzi tra i 12 e 18 anni partecipano ad un tour virtuale on-line attraverso la Germania sommando i chilometri che quotidianamente compiono andando in bici: per tutti in palio gadget per la bici. Lo stesso meccanismo di conteggio dei chilometri è utilizzato da “Stadtradeln – Pedala in città”, una campagna dell’Allenza tedesca per il Clima che ha invitato ad organizzare biciclettate cittadine: ha vinto la città che ha per- corso più chilometri in base al numero di partecipanti. Budapest, in Ungheria, ha organizzato tre giornate senza traffico. La Via Andrássy, inclusa nell’elenco del patrimonio mondiale dell’UNESCO, è stata chiusa al traffico automobilistico e tra- sformata in una “strada viva”, completa di erba verde sui marciapiedi, tornei sportivi, teatro di strada, dimostrazioni con veicoli puliti, gare di biciclette e attività di pittura in strada per bambini. Ad Almada, in Portogallo, i cittadini hanno ricevuto biglietti gratuiti per i mezzi di trasporto pubblico in cambio di materiale riciclabile, per esempio lattine, bottiglie di plastica e batterie. In un cinema all’aperto sono stati pro- iettati gratuitamente diversi film celebri sui cambiamenti climatici. Al contrario, l’Italia rimane ai margini manifestando come questa Settimana sia sempre meno sentita nel nostro Paese (salvo casi peculiari) in cui anche le azioni dimostrative,di carattere cultu- rale, contro il traffico e l’inquinamento che caratterizza i centri urbani, sono sempre più sporadiche. Il nostro Ministero non ha dato neanche l’adesione così che la rappresentanza italiana è stata affidata alle singole iniziative delle città. Bologna è alla guida di questo sparuto gruppo di città attive: Comune e Regione hanno concentrato gli sforzi organizzando vari appuntamenti: workshop, convegni alimentati da “bi- cigeneratori”, laboratori, ciclo staffette alimentari, mercatini delle biciclette usate, consulenze in piazza di mobility manager. Anche il Comune di Parma, insieme a Infomobility, ha organizzato diverse iniziative dal 16 al 22 settembre: ogni giorno alle 11 e alle 18 presso il Mobility Point, appositamente allestito in piazza Garibaldi, sono state diverse le occasioni di confronto e di dibattito, alla presenza di docenti universitari, assessori, dirigenti e tecnici del Comune sui temi della mobilità sostenibile. Sono stati inoltre rilanciati diversi servizi legati alla mobilità sostenibile quali l’iscrizione al car sharing e al bike sharing. La Città ha aderito anche a “In town without my car” chiudendo alle auto il centro storico 10 alle 18. Diverse le iniziative in programma anche a Ferrara dove molto interessante è stato un convegno sulle facilitazioni alla fruizione delle stazioni ferroviarie da parte dei ciclisti alle presso la Sala Alfonso del Castello Estense. Le iniziative organizzate dalle amministrazioni di Padova e Vicenza hanno avuto il loro culmine nel blocco domenicale del traffico: a Vicenza dalle 9 alle 18, a Padova dalle 10 alle 18. A Vicenza per l’occasione tutti gli autobus di linea sono stati gratuiti. Molte le programmazioni anche a Torino, dove la bicicletta è stata celebrata in ogni sua forma: laboratori, mostre, proiezioni, biciclettate nel centro storico. Paradossalmente mentre nel Vecchio Continente è diminuita l’attenzione (e un po’ anche le adesioni), in vari Paesi del Nuovo Mondo, soprattutto in America Latina sembra crescere la partecipazione a manifestazioni simili volte a eliminare per un giorno l’uso dell’auto. Dall’Ecuador al Cile sono state fatte iniziative per incentivare la mobilità sostenibile. E per la prima volta, a Rio de Janeiro, sono state chiuse al traffico alcune strade di Copacabana. Il settore dei trasporti, fonte principale di emissioni di CO2, continua ad essere l’indiziato principale per la sua dipendenza dai carburanti di origine fossile. La Commissione Europea ha invitato, quindi, le amministrazioni locali ad organizzare iniziative volte a sensibilizzare la popolazione ma anche ad impegnarsi politicamente adottando le “tecnologie verdi” più all’avanguardia per rendere pulito ed energeticamente efficiente il sistema dei trasporti lo- cale. Le politiche locali a favore della mobilità ciclabile, pedonale, del tra- sporto pubblico e dei mezzi condivisi, potranno essere più che mai in questo momento vetrina importante per l’Europa a poco più di due mesi dall’appuntamento di Copenhagen, quando gli occhi e le speranze di tutto il mondo saranno rivolti al meeting delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. L’UEpuò incoraggiare le città a sviluppare politiche volte a raggiungere gli obiettivi UE in materia di lotta ai cambiamenti climatici, creazione di un efficiente sistema di trasporti e rafforza- mento della coesione sociale. In questo senso la Commissione Europea ha presentato per la prima volta un programma globale di sostegno per la mobilità urbana. Le autorità locali, regionali e nazionali possono beneficiare di tale programma di sostegno e degli strumenti che verranno offerti. Il loro utilizzo permetterà di affrontare la sfida della mobilità urbana sostenibile e facilitare il processo decisionale politico. Inoltre, i cittadini e le imprese europee beneficeranno del programma di sostegno su base giornaliera. Il Piano d’Azione sulla Mobilità Urbana prevede 20 azioni riguardanti i temi seguenti: • Miglioramento dell’informazione, per agevolare i trasporti, la Commissione lavorerà di concerto con gli operatori e con le autorità del settore per migliorare le informazioni sui viaggi. Verranno studiate le norme di accesso alle zone verdi introdotte in tutta l’UE, nonché l’eventuale necessità di azioni future. • Diritti dei passeggeri, la Commissione lavorerà di concerto con gli interessati per fissare una serie di impegni volontari sui diritti dei passeggeri nel trasporto urbano. Poiché le persone con disabilità hanno il di- ritto di accedere al trasporto urbano al pari delle persone normodotate, il tema della mobilità urbana farà parte della strategia UE in materia di disabilità. • Migliore pianificazione, una pianificazione integrata può offrire una risposta alle numerose sfide della mobilità che le città si trovano ad affrontare. Per accelerare la sottoscrizione di piani di mobilità urbana sostenibili nelle città e nelle regioni, la Commissione preparerà materiale informativo e avvierà attività promozionali. Verranno altresì redatti documenti di orientamento su aspetti importanti relativi a detti piani, quali la distribuzione delle merci nelle aree urbane e i sistemi di trasporto intelligenti per la mobilità urbana. • Rendere i trasporti più ecologici, molti sono i cittadini che vorrebbero rendere i trasporti più ecologici. La Commissione continuerà a sostenere i progetti di ricerca e dimostrazione, ad esempio sui veicoli a basse emissioni e a emissioni zero. Verrà proposta una guida internet ai veicoli puliti e a basso consumo energetico e, di con- certo con gli Stati membri, verranno stabilite le modalità per includere la guida efficiente sotto il profilo del consumo energetico nei programmi degli esami di guida. La Commissione tratterà inoltre questioni di mobilità urbana con gli interessati del settore della sanità. • Condividere le esperienze, per aiutare i responsabili politici a condividere le esperienze, la Commissione instituirà un database contenente informazioni su un’ampia gamma di soluzioni testate e già attuate. Il database conterrà inoltre un riepilogo della normativa e degli strumenti finanziari UE inerenti alla mobilità urbana e offrirà strumenti didattici. La Commissione cercherà di capire come migliorare la disponibilità dei dati e delle statistiche, favorire lo scambio di informazioni sulla tariffazione urbana e promuovere il dialogo internazionale sulla mobilità urbana con le regioni vicine dell’Europa e con i partner mondiali. • Finanziamento, per finire, verrà affrontata la questione fondamentale dei finanziamenti. La Commissione si impegnerà ad ottimizzare le attuali fonti di finanziamento UE, tenendo altresì in considerazione le future necessità in materia. Verrà inoltre redatto un documento di orientamento sulla mobilità urbana sostenibile e sulla politica di coesione, e verrà analizzata l’efficacia delle varie soluzioni di tariffazione dei trasporti urbani. Le campagne d’istruzione, d’informazione e di sensibilizzazione svolgono un ruolo importante nella creazione di una nuova cultura della mobilità urbana. La Commissione continuerà perciò a promuovere l’organizzazione di campagne di sensibilizzazione del pubblico, ad esempio la Settimana Europea della Mobilità. Anche l’associazionismo ambientale si interroga continuamente sull’argomento mobilità, infatti, recentemente il WWF ha redatto il Dossier “Potenziale delle misure di riduzione del gas-serra nel sistema de trasporti italiano”, realizzato con la collaborazione del Gruppo Allianz (Ndr: per maggiori informazioni su questo particolare si veda l’articolo alle pagg. 29-31). Si ricorda, a questo proposito che in 16 anni (dal 1990 al 2006) le emissioni nel settore dei trasporti sono aumentate del 28,1% e se non ci saranno inversioni di tendenza, all’orizzonte del 2020 si potrebbe arrivare ad un apporto di CO2 per questo settore di 180-190 milioni di t/a, con uno scarto del 75-80% rispetto al target di Kyoto. La qual cosa confermerebbe il primato negativo dell’Italia rispetto ai Paesi europei più avanzati: il nostro Paese con il suo aumento del 28% viene prima della Francia (+17% ) del Regno Unito (+15%), della Svezia (+ 9%), e della Germania (-2%). Del resto la situazione del nostro Paese è chiara: aumentano le immatricolazioni (nel mese di agosto e settembre hanno avuto un buon incremento, in- fatti la Motorizzazione ha immatricolato 84.560 autovetture con una variazione di +8,54%, rispetto ad agosto 2008 durante il quale furono immatricolate 77.905 autovetture) e di pari passo sale l’inquinamento da CO2 anche perchè non vengono attuate le giuste contro- misure e l’obiettivo di Kyoto sembra allontanarsi inesorabilmente. Le tiepidi contromisure, come ad esempio blocchi al traffico o incentivi per le biciclette (e a questo proposito non si può non ricordare il successo ottenuto dal recente meccanismo di incentivazione all’acquisto) non forniscono garanzie immediate, al punto che a breve in alcune zone i blocchi al traffico verranno estesi anche ai veicoli diesel Euro2. Su questo fronte l’Emilia-Romagna è intervenuta già nella passata stagione invernale, limitando la circolazione oltre che a tutti i veicoli Euro0 e diesel Euro1 anche ai diesel Euro2 sprovvisti di filtro anti-particolato. Analogo provvedimento in provincia di Torino, dove, con un anno di ritardo, entrerà in vigore il blocco alla circolazione degli Euro2 diesel immatricolati da più di 10 anni, in tutto circa 76 mila veicoli. La misura, prevista dal piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, doveva essere recepita dai Comuni piemontesi attraverso il coordinamento delle Province, già nell’autunno 2008, ma un anno fa rispettò le disposizioni regionali solo Verbania. A questo punto si ritiene che difficilmente la qualità dell’aria degli ambienti urbani italiani migliorerà a breve e ciò causerà per il nostro Paese l’ennesima inosservanza delle direttive europee.


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