Le raccomandazioni UE a sostegno dell’industria
Il settore automobilistico dovrebbe puntare su veicoli connessi, puliti e autonomi per il loro enorme potenziale nel ridurre la CO2, l’inquinamento atmosferico, gli incidenti stradali e il traffico.
La Commissione europea ha recentemente pubblicato le raccomandazioni del Forum strategicoper rafforzare la competitività e la leadership globale dell’Europa in 6 settori industriali decisivi e orientati al futuro:
– Veicoli connessi, puliti e autonomi;
– Tecnologie e sistemi dell’idrogeno;
– Salute;
– Internet delle cose industriale;
– Industria a basse emissioni di carbonio e
– Sicurezza informatica.
“Il nostro mercato unico, uno dei più grandi mercati al mondo, è un trampolino di lancio unico per la nostra industria per competere a livello globale. – ha dichiarato la Commissaria ElżbietaBieńkowska, Responsabile per il mercato interno, l’industria, l’imprenditorialità e le PMI – Per sfruttarlo al meglio, dobbiamo investire collettivamente nell’essere all’avanguardia dello sviluppo tecnologico.
Abbiamo iniziato bene in settori quali batterie, riciclaggio della plastica e elaborazione ad alte prestazioni. E possiamo fare di più.
In tal senso, accolgo con favore le raccomandazioni del gruppo di esperti di oggi per sei ulteriori catene del valore strategiche su cui la politica industriale dell’UE dovrebbe concentrarsi”.
Con la creazione di 1,7 milioni di posti di lavoro dal 2013 e oltre i 2/3 delle esportazioni, l’industria europea è forte e ha mantenuto la leadership globale in molti settori, come quello automobilistico, chimico, farmaceutico, meccanico e aerospaziale.
Tuttavia, in un mondo che cambia, l’industria europea deve adeguarsi e adattarsi per rimanere all’avanguardia, con azioni adatte a tutto il complesso:
– Mettere in comune risorse pubbliche e private a livello europeo, nazionale e regionale (L’UE dovrebbe coordinare questi investimenti congiunti, mirando al primo dispiegamento industriale e alla commercializzazione di nuove tecnologie);
– Approfondimento e integrazione del mercato unico (attraverso regolamenti e nuovi standard);
– Mappatura e sviluppo delle competenze necessarie (attraverso le catene di valore);
– Rendere i sistemi di innovazione in Europa più dinamici (con particolare attenzione ai punti di forza nazionali e ai partenariati pubblico-privato);
– Stabilire un processo di governance (per monitorare i cambiamenti tecnologici e industriali, identificare le catene di valore strategiche emergenti e valutare l’avanzamento dei lavori su queste catene di valori).
Il settore automobilistico è un attore globale, con il 4% del PIL dell’UE e 12 milioni di posti di lavoro.
In particolare, l’industria automotive dovrebbe puntare su veicoli connessi, puliti e autonomi per il loro enorme potenziale nel ridurre la CO2, l’inquinamento atmosferico, gli incidenti stradali e il traffico.
Le raccomandazioni del Forum strategico per il settore auto indicano:
– Investire nei motori elettrici ad alta efficienza di nuova generazione, nello stoccaggio dell’idrogeno e nelle celle a combustibile.
– Investire in nuove infrastrutture come stazioni di ricarica ad alta potenza, stazioni di ricarica Vehicle to Grid e stazioni di rifornimento di idrogeno.
– Costruire una accelerator network e destinare fondi alla progettazione e produzione di veicoli puliti e autonomi.
Seguendo queste raccomandazioni, secondo la Commissione europea, sarà possibile creare posti di lavoro di qualità in un mercato unico forte ed equo, rafforzare la competitività dell’Europa, favorire gli investimenti e l’innovazione – ad esempio nelle tecnologie pulite – e sostenere Nazioni e lavoratori coinvolti dal cambiamento industriale.
Importanti progetti di comune interesse europeo comprendono progetti di ricerca innovativi che spesso comportano rischi significativi e richiedono sforzi congiunti, ben coordinati e investimenti transnazionali da parte di autorità pubbliche e industrie di diversi Stati membri.
Nel dicembre 2018, ad esempio, la Commissione hai investito 1,75 miliardi di euro in aiuti di Stato, e ulteriori 6 miliardi di euro di investimenti privati per la ricerca e l’innovazione nella microelettronica, a cui hanno partecipato Francia, Germania, Italia e Regno Unito, in collaborazione con circa 30 aziende e istituti di ricerca.
Altri investimenti sono andati recentemente al settore dei supercomputer ad alte prestazioni e alle batterie.
Ciò dimostra che solo investendo congiuntamente nei punti di forza e nelle risorse industriali dell’Europa, l’UE può rafforzare il suo ruolo sulla scena globale.