Oltre la metà delle morti sul lavoro avviene su strada
Nel 2018 quasi il 60% delle morti sul lavoro è causata da un incidente stradale avvenuto durante l’orario lavorativo o nel tragitto casa-lavoro-casa.
Nel 2018 in Italia, delle 704 morti sul lavoro accertate dall’Inail, ben 412, pari al 58,5% del totale, hanno visto il coinvolgimento di un mezzo di trasporto in occasione di lavoro, come nel caso di tassisti o camionisti, o in itinere, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro.
Inoltre, l’incidenza di casi mortali sul totale degli infortuni è molto più alta in quelli stradali rispetto a quelli non stradali, con conseguenze più gravi anche per i feriti.
Sono questi i temi discussi a Milano al convegno organizzato dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail dal titolo “La strada per la sicurezza #safetyroad”
Dopo aver fatto registrare una diminuzione costante tra il 2008 e il 2016, il numero delle denunce di incidenti stradali con esito mortale presentate all’Inail nei due anni successivi è tornato a crescere, con un incremento ancora più marcato per gli incidenti avvenuti nel percorso casa-lavoro-casa.
“La riduzione degli infortuni sul lavoro – ha affermato il presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inail, Giovanni Luciano – è un obiettivo che deve essere affrontato con urgenza, con azioni radicali e investimenti importanti, perché i costi umani, sociali ed economici sono altissimi”.
Gli incidenti stradali sono generati da una molteplicità di fattori che si intrecciano e interferiscono tra loro, come lo stato delle strade e la carenza di manutenzione, compresa quella della segnaletica, l’utilizzo del telefono mentre si guida, il superamento dei limiti di velocità, l’assunzione di bevande alcoliche e droghe.
Una serie infinita di variabili alle quali si aggiunge anche lo stato di affaticamento fisico e psicologico al termine del lavoro gravoso, a turni o, più in generale, stressante.
Nel caso delle donne, in particolare, lo stress gioca un ruolo fondamentale negli infortuni in itinere, che rappresentano la prima causa di morte lavoro-correlata per le donne.
Sulle le donne infatti grava anche la responsabilità di gestire gli impegni familiari e il minore tempo di recupero, riposo e svago possono influire negativamente sull’attenzione durante la guida.
Sui 69 casi mortali accertati nel 2018 tra le lavoratrici, 39 sono avvenuti nel tragitto casa-lavoro-casa.
Dall’analisi dei dati estratti dagli archivi dell’Inail emerge anche che quando ci si infortuna per strada ci si infortuna più gravemente e ciò si traduce anche in un conto molto salato per la collettività: oltre 17 miliardi di euro, tra decessi, feriti e danni patrimoniali, secondo i dati del 2017 della Direzione generale della sicurezza stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Per andare oltre – ha spiegato il direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello – è necessario mettere a fattore comune le conoscenze e dobbiamo strutturare sempre di più le collaborazioni che in parte sono già state avviate con i soggetti intervenuti in questo convegno, come la polizia stradale e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
Anche se la sicurezza stradale non rientra tra gli ambiti di sua diretta competenza, l’Inalil ha già messo in campo delle misure per contribuire alla mitigazione del “rischio strada”, come uno sconto sul premio di assicurazione, per le aziende che attuano specifici corsi ai dipendenti per la guida sicura o realizzano interventi per il miglioramento delle infrastrutture stradali in prossimità del luogo di lavoro, come impianti semaforici e di illuminazione, attraversamenti pedonali, rotatorie, piste ciclabili o l’installazione su tutti i mezzi aziendali di sistemi di comunicazione per telefono cellulare e di dispositivi fissi per la rilevazione e l’allarme in caso di colpo di sonno.