L’EUROPA DEI TRASPORTI A UN BIVIO

L’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha presentato il 31 marzo 2009 al Parlamento europeo il Rapporto “Transport at a crossroads”, l’annuale pubblicazione che controlla lo stato di avanzamento e l’efficacia dei tentativi di integrare le strategie dei i trasporti con quelle ambientali (TERM). Nel Rapporto si mette in evidenza il contributo sproporzionato che il settore dei trasporti offre alle emissioni di gas ad effetto serra, alla cattiva qualità dell’aria, all’inquinamento acustico.

In particolare: – il peso dei trasporti ha continuato a crescere, con incrementi significativi nei trasporti meno efficienti da un punto di vista energetico – soprattutto su strade e in aria – con un volume totale di merci, misurate in tonnellate a chilometro, che è cresciuto del 35% tra il 1996 e il 2006, mentre le acque interne e le ferrovie hanno perso quote di mercato, pur avendo avuto aumenti del 17% e dell’11%, rispettivamente; – il trasporto passeggeri su strada o in aereo, tra il 1995 e il 2006, ha continuato a crescere in tutti i Paesi membri, in particolare le autovetture in proprietà sono aumentate di 52 milioni (+22%) e il numero di passeggeri in auto del 18%, tanto che nel solo 2006 il numero di chilometri percorsi dai cittadini dell’Europa a 27 si è incrementato di 65 milioni di chilometri (+1%); le emissioni di gas serra che dovrebbero ridursi del 20% entro il 2020, nel settore trasporti sono aumentate del 27% tra il 1990 e il 2006 (esclusi i trasporti aerei internazionali e marittimi); – le emissioni inquinanti prodotte dagli autoveicoli sono in calo, ma la qualità dell’aria è tuttora un problema in Europa, soprattutto nelle aree urbane, anche se non si registrano aumenti significativi delle concentrazioni di PM10 e degli ossidi di azoto che determinano un maggior impatto sulla qualità dell’aria e sulla salute umana; – l’esposizione al rumore causato dai trasporti coinvolge quasi 67 milioni di persone (il 55% della popolazione degli agglomerati urbani con più di 250.000 abitanti) che sono esposte ad impatti acustici superiori a 55L den (un indice limite europeo per esposizione al rumore. Jacqueline McGlade ha sottolineato che “esiste la tecnologia per affrontare gli impatti del settore trasporti sull’ambiente in Europa, tuttavia molti veicoli che escono dalla catena di produzione sono tutt’altro che verdi, mentre il settore del trasporto merci favorisce ancora le modalità meno efficienti e le ferrovie dell’Unione Europea sono tuttora prive di un sistema unificato”. L’obiettivo di ridurre i volumi di trasporto richiede politiche ben strutturate per gestire la domanda di mobilità. Creare un sistema di trasporto ambientalmente sostenibile pre- suppone un complesso integrato di misure. Affrontare in modo integrato gli aspetti più rilevanti da un punto di vista ambientale costituisce l’approccio con il miglior rapporto costi-benefici, disaccopiando la crescita dei trasporti dalla crescita economica. La relazioni, inoltre, conferma che i segnali dei prezzi svolgono un ruolo essenziale nelle scelte dei consumatori,con un aumento del 20% nella domanda di servizi di autobus rispetto al 10% di aumento dei prezzi del carburante. “Abbiamo ancora bisogno di obiettivi chiari, misurabili, realistici, che definiscano le scadenze previste per gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, delle emissioni atmosferiche e del rumore provocato dai trasporti – ha affermato infine la professoressa McGlade – Forse i consumatori hanno indicato in maniera più critica, at- traverso la loro reazione all’andamento volatile dei prezzi del corso l’anno, che il prezzi dei carburanti e dei pedaggi stradali svolgono un chiaro ruolo per far fronte alla do- manda di trasporto”.

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