GLI ECOINCENTIVI “VIAGGIANO” ANCHE A DUE RUOTE
Dal Ministero un fondo di 8.750.000 euro e sconti fino al 30% sull’acquisto
Dopo le auto, tocca ora alle bici e ai motorini. Gli ecoincentivi viaggiano finalmente anche a due ruote. Sono infatti già operativi dal 22 aprile gli incentivi messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente e della Tu- tela del Territorio e del Mare, in base all’accordo di Programma, sottoscritto lo scorso 23/12/2008, tra il Ministero, Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) e CEI CIVES (Comitato elettrotecnico italiano – Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali), per l’incentivazione alla diffusione di ciclomotori, motocicli, biciclette, incluse quelle a pedalata assistita, veicoli assimilati a basso impatto ambientale e quadri- cicli elettrici. Comprare una bicicletta, un ciclomtore e un veicolo elettrico ora costerà dunque meno, fino al 30% in meno, grazie ad un fondo di 8.750.00 euro da erogare nel corso del 2009.
A beneficiarne tutti coloro che nel corso dell’anno decideranno di acquistare una nuova bici (comprese le bici elettri- che a pedalata assistita), senza peraltro avere l’obbligo di rottamazione, oppure un ciclomotore Euro 2 termico o elettrico, in questo caso con obbligo di rottamazione di un ciclomotore omologato Euro zero o Euro 1. Ora anche il mercato delle due ruote può tirare un sospiro di sollievo. Fiducioso negli esiti degli incentivi è Guidalberto Guidi, Presidente di Confindustria ANCMA: “Il postivo effetto degli incentivi sui veicoli superiori ai 50cc, ci fa ben sperare sull’esito di questa nuova campagna dedicata ai veicoli a basso impatto ambientale. Il segmento dei ciclomotori era in forte sofferenza, in quanto rimasto tagliato fuori dagli incentivi statali e la disponibilità di questo accordo con il Ministero dell’Ambiente ci consente di equilibrare l’offerta sul mercato.Accelerare il rinnovo del parco circolante obsoleto -continua Guidi- consentirà di ridurre il livello delle emissioni e migliorare gli aspetti relativi alla sicurezza”. Se pur strizza l’occhio all’ambiente, nel settore delle due ruote a moto- re, la fiducia negli incentivi guarda soprattutto al rilancio del mercato, che proprio cavalcando l’onda degli incentivi, già a marzo, per quanto riguarda la categoria +50cc, avrebbe registrato un’impennata (+7,8% rispetto al 2008). “Ora diventa indispensabile promuovere una campagna di incentivazione specifica per i ciclomotori, che pre- sentano segni di crisi e il cui parco circolante risulta essere il più obsoleto, con quasi 2.500.000 veicoli EURO zero o EURO 1- commenta Guidi- C’è infatti ancora molto da lavorare per recuperare i volumi persi ad inizio”. Se infatti a marzo non si sono fatti attendere lievi segnali di ripresa nella categoria dei +50cc, in assenza di incentivi, continua invece la crisi dei 50cc: 6.957 pezzi (-21,1%). Nel primo trimestre del 2009, secondo i dati dell’ANCMA, mancherebbero infatti all’appello circa 14.000 immatricolazioni (-15,5%) e 8.000 ciclomotori (-34%). Alla fiducia dell’ANCMA nella campagna di incentivi, si affianca inoltre anche la soddisfazione della FIAB, Federazione Italiana Amici della Bicicletta. “Per la prima volta- sottolinea Antonio Dalla Venezia, Presidente della FIAB – potranno beneficiare degli incentivi anche coloro che acquisteranno le bici normali, quelle che vano avanti grazie alla sola forza muscolare e che fanno spostare ogni giorno migliaia di persone consentono loro di fare cicloturismo, un business assolutamente ecompatibile”. Sebbene infatti in Italia oggi, secondo stime della Regione Toscana, circo- lino 29 milioni di biciclette, un dato che fa schizzare il nostro paese al sesto posto della classifica mondiale per quantità di velocipedi dopo Cina, Usa, Giappone, Germania e India, rimane invece basso il dato relativo agli spostamenti: solo il 3,8 degli spostamenti totali nel Belpaese avviene in bici, contro il 27% dell’Olanda, il 18% di Danimarca e, in generale, il 9,45% della media europea, il triplo di quella italiana. Più che rilanciare il mercato, nel caso delle bici, gli incentivi punterebbero dunque a stimolarne il concreto utilizzo: un primo passo, seppur pic- colo, verso una politica di sostegno di una mobilità ecosostenibile, anche attraverso l’introduzione di veicoli ambientalmente ed energeticamente più efficienti. Ma tornando agli incentivi, a quanto ammontano? Qual è la lo- ro entità? – Per l’acquisto di una bicicletta, ache a pedalata assistita, il 30% del costo del veicolo fino ad un massimo di 700 euro; per l’acquisto di un ciclomotore Euro 2 a quattro tempi o di un ciclomotore Euro 2 a ridotto consumo, con contestuale rottamazione, il 20% del costo del veicolo fino ad un massimo di 350 euro; per l’acquisto di un ciclomotore Euro 2 a due tempi, con contestuale rottamazione, l’8% del costo del veicolo fino ad un massimo di 180 euro; – per l’acquisto di un motociclo elettrico o di un quadriciclo elettrico, con contestuale rottamazione, il 30% del costo del veicolo fino ad un massimo di 1.300 euro; – per l’acquisto di un motociclo Euro 3 ibrido, con contestuale rottamazione, il 30% del costo del veicolo fino ad un massimo di 950 euro; – per l’acquisto di un ciclomotore elettrico, con contestuale rottamazione, il 30% del costo del veicolo fino ad un massimo di 850 euro; – per l’acquisto di un ciclomotore ibrido, con contestuale rottamazione, il 30% del costo del veicolo fino ad un massimo di 600 euro. Come è possibile usufruire dei contributi statali? Accedere agli incentivi è facile. Basta consultare l’elenco predisposto dal Ministero dei 3.154 mezzi soggetti al contributo statale. L’elenco, (disponibile sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, www.mi- nambiente.it, o sul sito dell’ANCMA, www. ancma.it), riporta la marca, il modello, il prezzo di listino (Iva inclusa) e l’entità del contributo del Ministero già calcolato. Una volta scelto il veicolo dal listi- no, è sufficiente presentarsi presso un rivenditore autorizzato con codice fiscale o partita iva, compilare un modulo e acquistare uno dei mezzi inclusi nel listino, fino ad un massimo di tre biciclette per persona.